A domanda risponde : un breve (?) commento su un patto


A pag 28 del Sole 24 ore sabato scorso un grande annuncio a pagamento informava i lettori dell'avvenuta stesura di un nuovo patto per Retelit,in contrapposizione al patto in vigore -dal quale pero' un paio di mesi fa erano gia' usciti parecchi soci.

Ci troviamo davanti ad una situazione inusuale per la borsa italiana dove solitamente le maggioranze sono cristallizzate.

Tutto si chiarira' il 7 gennaio quando si terra' l'assemblea per la nomina del nuovo CdA.

La ragione di una nuova cordata nasce probabilmente dal disappunto di taluni soci sulla mancanza del raggiungimento degli obbiettivi da parte del CdA in carica.

Personalmente invece punto il dito-come gia' riportato su uno dei due articoli che avevo scritto quest'anno su Retelit:- sulla delusione per le tre operazioni proposte e parzialmente effettuate dal CdA senza approvazione finora dell'assemblea.

Le prime due sulle obbligazioni convertibili- sono per me molto criticabili,come gia' scritto su queste colonne.

Il CdA ha infatti deciso di emettere per finanziarsi due prestiti convertibili al tasso dell'8% e con prezzo di conversione di 1 euro.I prestiti sono muniti di una valanga di warrant gratuiti. Il tutto riservato prima ad una finanziaria australiana e poi anche ad una americana con le analoghe caratteristiche.. La societa' sarebbe stata quasi controllata-a causa della polverizzazione del capitale- dai due neo-sottoscrittori, perdendo quel fascino della contendibilita' che ne fa l'unica societa' presente sul listino nel settore delle fibre ottiche con i suoi 7500 km di fibre in Italia , rete ovviamente da valorizzare.

Per fortuna l'assemblea puo' intervenire fermando l'operazione e modificarla.Ecco una delle ragioni per cui sono interessato all'assemblea del 7 gennaio.

Anche l'altra mossa del CdA di un mese fa di partecipare ad un consorzio per la stesura di un cavo fino all'Australia non mi sembra facilmente comprensibile. vista la limitata e differita redditivita'. Su questo punto attendo una dettagliata esposizione dei vantaggi ( non totalmente chiariti nel comunicato) sulla possibile redditivita': Retelit aveva infatti in cassa 20 milioni di euro. Perché indebitarsi per tre volte circa mandando la posizione finanziaria in rosso (con emissione poi delle famigerate CV+ warrant) per una operazione che non era stata approvata dall'assemblea ?Anche su questo punto sara' interessante sentire le repliche del CdA., pronto io a cambiare idea se ne scoprissi l'appetibilita' e la redditivita'.

Il nuovo patto si presenta con persone, che promettono un cambio di rotta con focalizzazione sui costi e sull'Italia per migliorare i deludenti risultati reddituali.Sentiremo i loro piani per decidere..

Sul titolo Retelit c'era stata una ventata rialzista due mesi fa quando Plus 24 aveva pubblicato un paio di articoli (che riempivano una pagina) nei quali segnalava l'interesse di una nota operatrice americana, Cara Goldenberg, sul titolo e veniva pubblicata una sua dichiarazione con la quale esprimeva la sua certezza che la societa', se ben diretta, con il suo piano industriale,poteva moltiplicare per 10 o 20 volte la quotazione. Mi ero permesso di commentare ironicamente l'articolo su queste colonne per quanto concerneva un rialzo del 1000% o piu'…. Che sia sottovalutato puo' essere vero,ma che valga 10 o 20 volte di piu' mi sembra irreale. Mai dire mai in borsa, ma non ci permetteremmo mai di pubblicare sul principale giornale finanziario cifre così siderali.

Quello che interessa i soci è che la Retelit venga ben gestita viste le potenzialita' della banda larga,sponsorizzata anche dal Governo.. Se il CdA in carica avesse coinvolto i piccoli soci offrendo le CV 8% con il loro allegato di una valanga di warrant gratuiti a tutti i soci il Cda non si sarebbe certamente dimesso visto che i soci l'avrebbero supportato. Non ci vengano infatti a dire che i soci sarebbero stati restii a sottoscrivere le obbligazioni. Queste CV,se offerte in prelazione ai soci, avrebbero permesso-a chi non voleva sottoscrivere- di monetizzare un succoso diritto d'opzione in quanto chiaramente valgono-grazie anche ai tanti warrant gratuiti su cui pochi si sono soffermati- molto piu' del nominale.

La cosa allettante-pur tenendo conto dell'infausto momento economico- è che sul titolo ci siano (almeno) due gruppi interessati. A noi soci basta….Vedremo il 7 gennaio i pro ed i contro delle due cordate per decidere cosa fare. e quale appoggiare.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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