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GIAPPONE: ELEZIONI ANTICIPATE
Le elezioni politiche in Giappone, tenute ieri in via anticipata, pur contraddistinte da un'affluenza a minimi record (circa al 53%) sono state caratterizzate dallampia vittoria del premier in carica Abe. La coalizione del premier si è assicurata 326 seggi su 475 della Camera bassa giapponese.

Questa ulteriore affermazione rafforza la posizione di Abe e gli consente di rilanciare la sua politica dai forti connotati espansivi.

INTERVISTA A WEIDMANN
In un'intervista rilasciata a Repubblica il presidente Weidmann critica l'ipotesi di quantitative easing per la zona euro spiegando che l'acquisto di titoli sovrani "presenta problemi speciali in un'unione monetaria" e sopratutto che la politica monetaria nell'eurozona "non è giunta al punto in cui in un programma di quantitative easing i vantaggi sarebbero superiori ai costi". Infine sempre secondo Weidmann un ulteriore aspetto negativo è rappresentato dal fatto che un QE "crea tentazioni di indebitarsi di più e scaricare le conseguenze sugli altri".
Weidmann poi pare avere note abbastanza positive sull'IItalia sostenendo che il governo italiano sa molto bene cosa fare e che il Jobs Act è un passo molto importante che ora deve essere tradotto in pratica anche se sul finale ammonisce sentenziando che "l'Italia ha già un altissimo debito pubblico. Un rinvio del consolidamento non farebbe che rinviare i problemi".

FRANCIA: PEGGIORAMENTO DEL RATING
Occhi puntati sul mercato obbligazionario francese, dopo che venerdì sera Fitch ha ridotto il rating sovrano di Parigi di un gradino, da AA+, a AA con outlook stabile. Il motivo della riduzione è dovuto principalmente al fatto che le misure di riduzione del deficit adottate dal governo non sono state sufficienti per mutare le prospettive sulla dinamica del debito del paese.
Sempre nella serata di Venerdì scorso Dbrs ha confermato il rating B con outlook stabile sulla Grecia, mentre Fitch e S&P hanno confermato i rating sulla Gran Bretagna rispettivamente AA+ stabile e AAA stabile.

GRECIA: ELEZIONE DEL PRESIDENTE
Sul fronte greco perdura l'attesa degli investitori, perlomeno sino a dopodomani, data del primo dei tre scrutini del voto per l'elezione del presidente della Repubblica. Il principale rischio è che il candidato scelto dal governo, Stavros Dimas, non riesca ad essere eletto, con conseguenti elezioni anticipate dall'esito incerto. Questi timori in questa fase di mercato spingono verso un'avversione al rischio che ha colpito sopratutto i governativi periferici.

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