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EFFETTO RUSSIA SUI MERCATI
Anche quella di ieri è stata una seduta all'insegna della volatilità sull'obbligazionario italiano, anche se al dato di chiusura i Btp sono risultati poco variati e il rendimento sul decennale ridisceso al 2%.
Alle spalle di tutto ancora le tensioni finanziarie che hanno investito la Russia e la sua moneta il rublo e la forte discesa dei prezzi petroliferi. Anche nei prossimi giorni prevediamo che cautela ed avversione al rischio caratterizzeranno i mercati.
Lo spread Btp/Bund, risalito ieri a metà seduta oltre 150 punti base è poi sceso in chiusura a quota 140.

DIBATTITO SUL QUANTITATIVE EASING
Resta concreta la prospettiva di un programma di quantitative easing della Bce entro i primi mesi del 2015 per evitare sbandate consistenti del mercato obbligazionario europeo.
Ancora aperta la discussione con i principali e opposti pareri che vi riportiamo in sintesi
Coeuré sostiene che all'interno del Consiglio c'è ampio consenso sulla necessità di fare di più in politica monetaria, anche se ritiene "un po' naif" l'attuale "fascinazione" per il QE.
Weidmann continua, invece, a dirsi scettico sulla sua utilità, nonostante la previsione di prezzi ancora in discesa in Germania: il presidente della Bundesbank vede un rischio limitato di deflazione e sottolinea che se anche l'inflazione scendesse sotto zero per qualche tempo non significherebbe necessariamente che è in atto una spirale deflattiva.

ELEZIONI IN GRECIA
Oggi prima votazione per l'elezione del presidente della Repubblica in Grecia. Ricordiamo ai lettori che se entro tre scrutini (l'ultimo il 29 dicembre) il governo non riuscirà a far eleggere il proprio candidato, Stavros Dimans, il paese andrà ad elezioni politiche anticipate a gennaio.
Questa alternativa aprirebbe la strada anche alla possibile vittoria della sinistra di Syriza, proprio mentre il premier Samaras lavora alla chiusura del bailout.
Ieri l'eurocommissario Moscovici, pur proclamandosi neutrale, ha comunque elogiato gli sforzi di risanamento compiuti dal governo di Atene.
Nel frattempo la banca centrale greca ha confermato che è necessario attivare una linea di credito precauzionale per affrontare la chiusura del programma di salvataggio.

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