Piano Bar : La tecnica della decantazione...


Piano Bar di Virginio Frigieri
La tecnica della decantazione….

C'è un problema? veramente ce n'è qualche milione ma basta fare delle gran chiacchiere attorno a dei grandi tavoli, senza mai prendere una decisione che sia una e alla fine lasciando decantare il tutto come diceva in buon Romano Prodi, la sabbia e lo sporco si depositano pian piano… senza fretta, sul fondo e quando l'acqua ritorna limpida si faranno i ragionamenti del caso.
Voglio ricordare che quando Margaret Thatcher diceva che l'euro sarebbe stato fatale per i paesi più poveri dell'eurozona, che avrebbero visto devastate le loro economie, il nostro "dotto" prof. Mortadella sosteneva che con l'euro "avremmo potuto lavorare un giorno di meno, guadagnando come se ne avessimo lavorato uno in più".
Roba che in un paese normale vengono a casa a suonarti il campanello e ti chiedono: "salve! era lei che andava in giro a dire queste stronzate quindici anni fa?…"
"Si"… giù una rotta di botte da lasciarti a terra sanguinante e via, tanto per cominciare a dare il buon esempio anche agli altri.
Invece curiosamente non succede assolutamente nulla! Renzi in cento giorni di governo si è già inventato almeno novanta nuove tasse e balzelli, nella migliore continuità storica con la sinistra che diceva di voler rottamare; Errani da le dimissioni e invece di accompagnarlo alla porta viene invitato a ripensarci… anche qua ci vuole un freno a due legislature perché i casi come quello di Errani in Emilia e Formigoni in Lombardia sarebbero scandalosi anche se non fosse stata rubata una sola caramella, perché non esiste un posto al mondo dove tu ricopri la stessa carica pubblica per 20 anni….
Pisapia manda Milano sott'acqua per mancata ordinaria manutenzione al corso del Seveso che ad occhio non mi pare problematico come il Mississipi ed uno stimato chirurgo di nome Marino che sa solo Dio perché ca..o ha voluto darsi alla politica prima, e candidarsi a sindaco di Roma dopo, che si prende il lusso di perdere tempo a fare sfilate con il Gay-Pride mentre Roma sta affogando nella spazzatura e se non ci si da una svegliata , rischia di arrivare ai livelli di Napoli… questo come preambolo tanto per farvi riflettere sullo stato di questo paese che se ne sta andando e non c'è più.

Il problema però è che questa tecnica della decantazione e del far finta di voler risolvere un problema per poi all'ultimo secondo fare tutt'altro, non è patrimonio solo di noi italiani… certo noi dove c'è la possibilità di rubare e di delinquere siamo i numeri uno al mondo, ma anche da altre parti si è sempre rapidi e solerti quando si tratta di approvare norme e leggi che favoriscono le multinazionali e le lobby della Bilderberg & Associates, a scapito del paese o dei paesi di turno con relative popolazioni, mentre si va molto lenti , camminando per i sentieri più impervi, ogni volta che ci sarebbe da fare una cosa semplice per la tutela del bene comune della società.
Ora siccome non è la prima volta che batto su questo tasto qualcuno potrà anche scocciarsi, ma io sono del parere che se vuoi che una cosa funzioni devi partire dall'ABC e fare cose semplici chiare e comprensibili a tutti.
Dopo la crisi del '29, negli Stati Uniti, fu varato un insieme di norme per la regolamentazione del sistema finanziario che va sotto il nome di "GLASS STEAGALL ACT". Fortemente voluto dal presidente Roosvelt, il pacchetto imponeva una netta separazione tra le banche commerciali e le banche d'investimento, ovvero tra le banche che si occupano dell'erogazione di credito all'interno dell'economia reale (credito per il finanziamento degli investimenti) e banche che invece operano sui mercati finanziari cercando di fare profitto speculando. Con questa distinzione non si permetteva alle banche di investimento di speculare con il denaro dei risparmiatori, ma solo col proprio. Il denaro versato nelle banche commerciali, per "tenerlo al sicuro" veniva garantito da una istituzione: il Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), che aveva appunto il compito di fornire una garanzia sui depositi delle banche.
Vado oltre: in un paese civile, un cittadino qualunque, camminando per la strada, dovrebbe avere la possibilità di capire, quando passa davanti ad una banca, se quella è una banca vera o una banca che gioca a fare il Casinò. Basterebbe obbligare le banche a mettere in un angolo delle loro insegne un pallino rosso (Banca Casinò) o verde (Banca Commerciale). A quel punto il conto corrente che serve per versare lo stipendio e prelevare i soldi per la spesa e le bollette uno se lo va ad aprire in una banca commerciale. Dopo se e quando avrò accumulato un pò di risparmio e voglio metterne una piccola fetta anche su investimenti più rischiosi, ma che ti possono far guadagnare tanto, sarò io ad andare eventualmente a cercare la banca Casinò per aprire un conto in cui versare una quota parte dei miei risparmi, sapendo a PRIORI e NON DOPO che se va male li posso perdere tutti!.

Orbene queste norme di buon senso che costituiscono l'ABC di un'economia sana chissà come e chissà perché (leggasi chissà dietro quali pressioni , di quali lobby) vengono abrogate nel 1999 dal presidente Clinton, (l'Europa per non essere da meno l'aveva già fatto nel 1993), sostituendolo con il Graam-Leach-Bliley act che permetteva la fusione tra banche commerciali e banche d'investimento; è come pretendere che le volpi possano fare la guardia al pollaio! La successiva e conseguente frittata è storia, perché è palese che se io porto i miei risparmi in una banca pensando che questa faccia il suo mestiere di banca e invece appena sono uscito, questi prendono i miei soldi e li buttano sul tavolo di una Roulette o dentro alle Slot machine, è chiaro che voi siete/noi siamo FOTTUTI, in piena ottemperanza alla prima regola dell'economia che non è scritta sui testi universitari , ma che da che mondo è mondo si tramanda a voce di padre in figlio:
"la prima forma di guadagno in economia è il FURTO, praticato e perpetrato con ogni forma e mezzo, dall'uso della forza fino alla circonvenzione d'incapace." E se avete un figlio che studia Economia e Commercio spiegategli che i costosi libri di testo che gli hanno fatto comprare sono scritti da personaggi come Monti. Loro non hanno interesse a farvi capire l'economia, quindi ogni tanto vi conviene leggere anche quel coglione di Frigieri che dalla teoria passa subito alla pratica e allora qualche possibilità di capire ce l'avete ancora.

Orbene dopo il fallimento di Lehman Brothers, Paul Volker ex numero uno della FED si affrettò a suggerire a Obama la necessità di riscrivere un nuovo pacchetto di norme sulla falsariga del vecchio Glass Steagall Act. Paul Volcker si mette al lavoro e presenta un'ampia (forse troppo ampia) riforma denominata "Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act" che viene approvata dal congresso americano nel 2012 ed entra in vigore nel luglio 2012, ma solo in parte. In pratica la nuova legge dovrebbe essere totalmente operativa solo da luglio del 2015, ma la stessa FED si riserva la possibilità di farla slittare alla fine del 2017, sempre che le solite lobby non riescano addirittura a portarla oltre. C'è quindi da scommettere che le probabilità di arrivare a "babbo morto" siano decisamente alte.

Nel frattempo non è che non sia successo nulla: la giornata di preghiera per la pace nei giardini Vaticani si è rivelata l'ennesima farsa di una lunga serie di due popoli che non si metteranno mai d'accordo; in Iraq spunta il nuovo Bin Laden che vuole venire a conquistare Roma e che per certa gente potrebbe essere una purga salutare e meritata. In Afghanistan aspettano solo che finisca il rientro delle truppe e tornerà il caos peggio di prima; c'è quasi da sperare che riallaccino i rapporti con Mosca in modo che ci sia qualcuno che li tiene a bada. Putin apre i tubi del Gas alla Cina per cui se mai arriverà in Europa del gas estratto dagli USA con la devastante tecnica del fracking , dovrà solo deviarlo giù in Cina; ultimo ma non ultimo siamo andati in Europa per farci dire che dobbiamo crescere ma senza sforare un numero, in pratica dobbiamo ritrovare la strada della crescita con le mani legate dietro la schiena!!…. Va mò là.

E dopo questa seconda carrellata di problemi veniamo alle dolenti note:
Se e sottolineo il se dato che è una mia idea non suffragata da nulla, il "GLASS STEAGALL ACT", fu abrogato con ogni probabilità perchè le quattro banche d'affari americane (JP Morgan, Citibank, Goldman Sachs e Bank of America) erano già piene di derivati per circa un terzo del totale; totale che ammontava già allora a circa tre volte il PIL della terra (2,8 per l'esattezza) per cui questi stavano per superare il PIL terrestre, (e quindi poter spalmare la cacca un pò addosso a tutti poteva tornare comodo e in linea col principio base sopra esposto,) oggi la situazione è di gran lunga più grave di allora ma di nuovo stranamente nessuno ne parla. Ci raccontano di Dudù che ha trovato la fidanzatina, della Pascale che va ad iscriversi all'Arci Gay e di altre amenità, ma della bolla che più che bolla è una bomba, dei derivati non se ne occupa nessuno… che strano!
Secondo gli ultimi dati pubblicati da "BIS":http://www.bis.org/statistics/dt1920a.pdf , al 31 dicembre 2013 il valore nominale di tutti i contratti derivati del mondo ammontava a 710.182 miliardi di dollari, in aumento del 12% rispetto al dicembre del 2012. Questo dato del 31 dicembre rappresenta il massimo storico, ossia il valore più alto mai raggiunto dai contratti derivati.
Considerate il fatto che secondo i dati pubblicati dal "FMI":http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2014/01/weodata/weorept.aspx?pr.x=63&pr.y=11&sy=1998&ey=2019&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=001&s=NGDPD&grp=1&a=1 , il PIL della terra sempre a fine 2013 era pari a 73.982 miliardi di dollari. Pertanto questo significa che l'ammontare dei derivati è quindi circa dieci volte il valore del PIL mondiale. Questo rapporto era 2,63 nel 1998; era salito a 4,19 cinque anni dopo nel 2002 e alla fine del 2007 quando stava scoppiando la crisi dei mutui subprime, il rapporto aveva toccato il suo massimo storico a 10,56. dal 2009 al 2012 il dato scese seppur di poco a 10,3 poi a 9,39, quindi a 9,14 e nel 2012 il punto più basso a 8,86. Ma nel 2013 a fronte di un incremento del PIL mondiale di meno di 2000 miliardi (da 72.106 a 73.982) la montagna dei derivati è aumentata di quasi 80.000 miliardi (da 632.582 a 710.182) riportando il rapporto Derivati/Pil di nuovo vicino a 10 (9,60). Se si fa una media degli incrementi annui si può vedere chiaramente come a fronte di un incremento medio annuo di PIL del 9% (dal 1998 a fine 2013) l'incremento medio annuo dei prodotti derivati sia stato superiore al 50% l'anno (52%).

Ora, come molti di voi sapranno, i derivati aumentano quando il tasso di guadagno nel settore produttivo si riduce costringendo il capitale alla ricerca di maggiori tassi di guadagno a trovare risposte nella speculazione. Secondo le cifre ufficiali del "Governo USA":http://www.occ.gov/topics/capital-markets/financial-markets/trading/derivatives/dq413.pdf , il sistema bancario americano è esposte ai derivati per un valore complessivo di 237.023 miliardi di dollari e le sole
quattro banche citate sopra arrivano a 219.798 miliardi di dollari. Che è poco meno di un terzo di tutti i contratti derivati esistenti nel mondo. Ma al 31 dicembre 2013 il patrimonio (asset) di queste quattro banche ammontava a 4.831 miliardi di dollari che è più del doppio del PIL italiano 2013 , ma che copre meno di un quarantacinquesimo della montagna di derivati indicata sopra!!.
Se nel 2008 queste banche sono state salvate con massicci interventi di danaro pubblico (too big to fail) oggi che sono ancora più grandi ed esposte, per non fallire avrebbero bisogno di dosi di denaro pubblico ancora maggiore. Peccato che la situazione oggi non è la stessa del 2008 e in caso di crisi , ben difficilmente ci sarebbe spazio per un nuovo intervento pubblico così massiccio; è quindi abbastanza evidente che quando la bolla dei derivati esploderà, (e presto o tardi state tranquilli che esploderà) molte banche statunitensi falliranno con ripercussioni pesantissime a livello mondiale ed in particolare USA ed Europa conosceranno una crisi che farà dimenticare il '29.

Cerchiamo adesso di leggere il fenomeno all'indietro; se quasi un terzo dei contratti derivati è detenuto da quattro banche americane significa che i tassi di guadagno negli USA stanno scendendo e quindi è prevalentemente il capitale USA che va a rifugiarsi nella speculazione.
Sempre nel 2013 le aziende statunitensi hanno generato profitti per 2.102 miliardi di dollari con un dividendo netto pari a 902 miliardi; dopo la pubblicazione dei dati del 1° trimestre 2014 è stata prodotta una stima di profitti per quest'anno è di 1.975,4 miliardi, cioè 198 miliardi in meno rispetto al 2013. Sul fronte dei dividendi netti si stimano invece per quest'anno 861,7 miliardi con una diminuzione di 87 miliardi sul 2013.

Se questi saranno i numeri, allora il capitale USA continuerà a rifugiarsi da un lato in mercati e paesi che garantiscano guadagni maggiori e dall'altro nella speculazione con un ulteriore aumento di strumenti derivati.
Quella che è stata per molto tempo la prima potenza economica del mondo rischia di ritrovarsi in pochi anni superata da Cina , India ed altri paesi emergenti e rischia seriamente di frantumarsi in vari stati alcuni dei quali (New York e costa orientale) potrebbero unirsi economicamente e politicamente ad alcuni stati dell'Unione Europea. La Fed ha finalmente ufficializzato che ad ottobre se le cose vanno per il verso giusto cesserà di stampare dollari e acquistare titoli tossici, ma se dovesse scoppiare la bomba dei derivati, sarà invece costretta a tornare precipitosamente sui suoi passi stampando dollari a velocità ancora più sostenuta. Se aggiungiamo che molti paesi si apprestano ad abbandonare il dollaro per le transazioni internazionali (basterebbe che Russia e Cina si mettessero d'accordo per dare il fatidico "LA" e tutti comincerebbero a ridurre le loro riserve di dollari. La Fed con le rotative impazzite da una parte e l'abbandono del dollaro come moneta di riserva internazionale dall'altro, completano il fosco quadro del tracollo economico e della fine degli USA!.

Prima di concludere due parole su Remo;
appena ho saputo gli ho scritto una mail di getto con quello che mi veniva fuori in quel momento; io e Remo abbiamo iniziato a scrivere i primi articoli nello stesso periodo molti anni fa e oggi a vederlo partire è un po' come veder partire un fratello, ma mi rendo conto che se vuole dare ai suoi figli un futuro meno cupo di quello che si prospetta in Italia a coloro che restano, fa bene ad andare e sondare ogni nuova opportunità. Mi accodo quindi a tutti coloro che hanno scritto in questi giorni, per rinnovargli un "in bocca al lupo" grande come una casa e un simbolico forte abbraccio. Ciao Remo e fatti sentire di tanto in tanto.

Alla prossima

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