Piano Bar : per chi suona la campana?


Piano Bar di Virginio Frigieri

  • ..per chi suona la campana?…*

E' stata una settimana densa di avvenimenti e di attese; la prossima ha tutto il potenziale per essere ancora più volatile di questa settimana. Forti movimenti di mercato avvengono velocemente in una serie di attività che colgono spesso in contropiede il piccolo investitore.
Gli svizzeri hanno lanciato un input al mondo che è più di un segnale. Al di là delle spiegazioni ufficiali, che stanno tutte in piedi per carità, ma se i banchieri del mondo buttano dalla finestra tutti gli euro che hanno, in pentola deve esserci qualcosa in più del fatto che l'Euro si sia molto indebolito e rischia di indebolirsi ancora per le prossime mosse della BCE. Cose che vedremo magari solo fra qualche mese… a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Per ora diciamo che la lettura potrebbe essere questa: "fino ad oggi tutte le banche centrali hanno fatto finta di riuscire ad arginare la marea delle forze deflattive; da oggi noi smettiamo di fare finta di crederci e lasciamo fluttuare liberamente la nostra moneta. La cosa non è stata indolore ed anche la BNS ha dovuto incassare una grossa perdita, ma di nuovo , se uno arriva ad accettare una grossa perdita è perchè, probabilmente, intravede il rischio di poterne perdere molti di più non facendo nulla. Da tempo questa rubrica sostiene che le banche centrali possono dare un pò di ossigeno e di tempo ai mercati ma che alla lunga non possono controllare i mercati. Le banche Centrali sono pur sempre banche e non hanno nessun desiderio di rompersi l'osso del collo con l'acquisto o il possesso di un mucchio di asset tossci che svilirebbero le loro riserve a quasi nulla. Si arriva ad un certo livello al quale i banchieri centrali dicono basta, e il mondo ieri ha imparato qual'era questo livello per la BNS. Nei prossimi mesi probabilmente conosceremo quali sono i punti di rottura delle altre banche centrali del mondo mano a mano che l'umore sociale diventerà ancora più pessimista.
Il "chiodo" tolto dalla BNS ha poi provocato grasse perdite per Deutsche Bank AG e Barlcays, due grandi commercianti di valute in Europa. In America FXCM il più grande broker di cambi per vendite al dettaglio per piccoli investitori, ha perso 225 milioni di dollari ed ha dichiarato di non poter continuare ad operare senza nuovi capitali. Piccoli broker in Gran Breatagna e Nuova Zelanda sono andati in bancarotta, e molti altri seguiranno. Naturalmente la paura è che il peggio debba ancora arrivare e si teme per la caduta di qualche Hedge Fund o di qualche banca.
La situazione è di quelle da seguire con attenzione per i prossimi mesi, tenendo conto che il ricordo di Lehman Brothers e Aig è ancora molto vivo nella psicologia collettiva di Wall Street.
Il mercato dei cambi è il più grande e profondo del mondo, ma non c'è liquidità quando non c'è qualcuno all'altra estremità della linea a rispondere alla telefonata.
Queste mosse sono parte integrante dello scenario dell' economia globale che sono state descritte nelle pubblicazioni, di Prechter & C di cui periodicamente vi ho sempre cercato di dare conto su questa rubrica. Il mensile uscito venerdi scorso titola con poche ma chiare parole : "La deflazione sta cominciando a vincere". Per inciso una piccola nota sulle vicende di casa nostra: la Banca d'Italia che solo lo scorso mese di luglio stimava nell' 1,3% la crescita del PIL italiano per il 2015, ora, ad appena due settimane dall'inizio del nuovo anno, ha già ingranato la retromarcia e rivisto la crescita ad un misero 0,4%… che non siamo a dicembre… c'è da scommettere che anche quest'anno non ci sono luci in fondo al tunnel ma solo un branco di ciocca piatti che danno numeri del lotto.
Ma come dicevo all'inizio anche la settimana che si apre non è priva di avvenimenti.
Martedì, Obama dovrebbe pronunciare il suo annuale discorso sullo Stato dell'Unione chiedendo al congresso di far pagare più tasse ai ricchi per poterle abbassare e creare più servizi per i poveri (qualcuno giura di averlo visto nell'orto della Casa Bianca con arco e frecce che si allenava ad infilzare pomodori); nello stesso giorno il Fondo Monetario Internazionale darà la sua ultima stima sulla crescita globale. Mercoledi si riunirà a Davos in Svizzera il World Economic Forum; e qualcuno potrà lamentarsi di quanto più costoso sia ora il loro champagne, dopo che la Banca nazionale svizzera ha tolto il paletto che bloccava il cambio euro franco svizzero. Quel giorno si avranno notizie anche dalla Bank of England, dalla Bank of Canada, dal Banco Central do Brasil e dalla Banca del Giappone. E 'tutto un crescendo fino a giovedi (22 gennaio), quando il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi annuncerà l'esatto ammontare di quantitative easing che dovrà sostenere per allontanare la deflazione. Al momento delle sue dichiarazioni, nel breve, l'emozione che circonda l'annuncio potrebbe essere intensa.
Chiusa la chiacchierata generale passiamo ai grafici:
Parto con il DAX che ha chiuso la settimana con una rottura faraonica dei precedenti massimi e se non si rivelerà un falso segnale dovrebbe essere un movimento destinato a durare per un pò…

Se la rottura è buona il primo target importante è quota 12.000, ma se si proiettano i multipli di Fibonacci, non ci sarebbe da scandalizzarsi neppure in caso di salita fino a 18.000.

Gli indici americani sono alle prese con una correzione che se non intacca livelli chiave non dovrebbe destare preoccupazioni a breve termine.
Sul Dow Jones è importante la tenuta di quota 17.000 punti; una sua violazione porterebbe al test dei 15.700 punti mentre sul Nasdaq è importante la tenuta della mensola 4070-4100 punti. Il suo cedimento porterebbe a cercare la chiusura del GAP posto a ridosso di 3.900 punti.

Rendimenti T-Bond:

Il fine settimana regala un grande rimbalzo che riporta il rendimento in chiusura sopra 1,84%.
Una prima conferma che l'onda (2) è realmente finita sarebbe una chiusura sopra 1,9%. Staremo a vedere.

Dollar Index

L'onda 5 sta estendendo man mano che lo sconvolgimento del mercato valutario si fa più intenso, così che rispetto alla scorsa settimana, ho rivsto il conteggio del modello d'onda. L'obiettivo di onda v cerchiata a questo punto va collacato tra 94,20 e 94,80.

EUR/USD

Essendo il grafico dell'Euro/Dollaro quasi speculare al Dollar Index anche in questo caso ho dovuto correggere il modello d'onda. A questo punto un possibile target di onda (1) potrebbe essere la zona compresa tra 1,1220 e 1,1370. In caso di ulteriore cedimento si potrebbe arrivare a quota 1,10.

Oro e Argento:

La nostra onda B cerchiata di cui abbiamo dato tempestiva segnalazione oltre 2 mesi fa con indicazione di entrare al superamento di 1200, ora comincia lentamente a prendere forma e a regalarci le prime soddisfazioni. L'onda B dovrebbe svilupparsi con tre movimenti (A),(B),(C) , a sua volta scomposte in 5, 3 e ancora 5 movimenti. A breve potremmo anche vedere una pausa , ma poi i prezzi dovrebbero riprendere a lavorare ancora più in alto con un primo obiettivo che dovrebbe attastarsi in zona 1.350. Qualsiasi pullback di breve termine non dovrebbe a questo punto più intaccare la quota 1.200. Tutto da seguire.

In maniera del tutto analoga l'argento segue l'andamento del l'oro, Obiettivo dell'argento a breve termine attorno a 18,30-18,60. Anche in questo caso non dovremmo vedere rimesso in discussione il livello di 16,40-16,50. e il primo prossimo obiettivo si pone in zona 18,40 – 18,60 ma alla fine l'onda 3 dovrebbe terminare sopra ai 19 dollari.
L'unica cosa che mi ha colto in contropiede la scorsa settimana è la correzione del Palladio che ha infilato tre candelazze nere, poco belle da vedere!… Seguiamo la situazione e in caso di notizie torneremo a parlare anche di questo.

alla prossima..

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