Noi e tutto il mondo intero abbiamo ascoltato questo pomeriggio la conferenza del secolo, ovvero il meeting della Bce o meglio del grande Mario Draghi (per la cronaca: sito Bce in crash e terminali bloomberg semi bloccati dalla mole di traffico).
Vediamo nel dettaglio cosa ha detto e fatto:
- La Bce a partire da marzo acquisterà 60 miliardi al mese di bonds statali e di agenzie investment grade; gli acquisti termineranno a settembre 2016, ma se l'inflazione non ritornerà verso il 2% gli acquisti potrebbero continuare oltre il 2016.
- Gli acquisti, che saranno condotti dalle banche centrali nazionali, saranno basati sulle quote paese nel capitale della Bce ed avranno un limite del 25% dell'isin.
- Condivisione rischi: l '80% del rischio ricadrà sulle banche nazionali mentre il restante 20% sarà condiviso dalle banche centrali nazionali in base alle quote paese.
Questa importante decisione è stata inizialmente letta male dal mercato, ma il bravissimo Draghi ha subito insistito sul fatto che la cosa veramente importante era il Qe (novità storica in Eurolandia) e non la condivisione del rischio.
- Tipo di titoli da acquistare: fra i 2 e 30 anni di vita residua compresi titoli indicizzati ai tassi di inflazione.
Nostro commento: decisione storica con un banchiere centrale eccezionale nelle espressioni e spiegazioni. Per le dimensioni il Qe è superiore alle attese, ma l'affair "rischio condiviso" è invece ampiamente sotto le attese ovvero peggio!
Nel complesso la mossa resta eccezionale anche se crediamo che difficilmente si riuscirà a riportare l'inflazione al 2% nel breve.
Mercati: molto sui bond incomincia ad essere 'prezzato', tuttavia vediamo ancora possibilità di upside e quindi rimaniamo investiti per ora quasi al limite massimo (battere il rendimento del 2014 sarà difficile ma ce la metteremo tutta anche quest'anno). Sul lato dollaro invece crediamo che l'EurUsd possa fare ancora molto meglio e quindi stringiamo gli stop profit, ma restiamo lunghi del nostro caro bond in Usd.
Sull'Equity: mercato in iper-comprato ma crediamo che se il 2015 non sarà l'anno del FtseMib
beh non lo sarà mai più!
Redazione RC
