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USA: A TUTTO PAYROLL
In arrivo nel primo pomeriggio i dati sul mercato del lavoro Usa costituiscono il focus di giornata per gli investitori di tutto il mondo. Gli economisti cercano conferme che avvalorino la tesi di un possibile rialzo dei tassi americani in dicembre, anche se un intervento già ad ottobre resta possibile come affermato ieri dal presidente della Fed di Richmond Lacker.
Le stime degli economisti indicano plausibile una cifra di 203.000 nuovi posti di lavoro non agricoli in settembre, contro i 173.000 del mese precedente, e un tasso di disoccupazione stabile al minimo da sette anni e mezzo del 5,1%.
Ricordiamo che il rapporto Adp sull'occupazione nel settore provato, tradizionale anticipatore dei dati ufficiali e diffuso mercoledì, ha indicato 200.000 nuovi posti in settembre, più di quelli previsti.

PRONUNCIAMENTI RATING DI STASERA
Due sono i pronunciamenti attesi per stasera a mercati chiusi. Le due agenzie di rating che esprimeranno un verdetto su paesi della zona euro sono:
S&P che si esprimerà sulla Spagna, su cui ha attualmente un rating sovrano BBB con outlook stabile;
Moody's che invece prenderà in esame la valutazione della Finlandia (che la settimana scorsa ha subito il taglio dell'outlook a negativo da parte di S&P). Il rating di Finlandia al momento ha una valutazione Aaa, con outlook negativo.

GIAPPONE: DATI MACRO
Nel corso del mese di agosto è aumentata la spesa delle famiglie giapponesi. Pur in ottica di rialzo il dato è di gran lunga superiore alle attese che indicavano un +0,4% e decisamente in controtendenza rispetto al mese di luglio (-0,2%).
Altro dato relativo sempre al mese di agosto riguarda il mercato del lavoro dove il tasso di disoccupazione è salito al 3,4% dal 3,3% del mese precedente, a fronte di stime per un dato invariato.
Ultima annotazione ma sicuramente non di minor importanza riguarda Banca del Giappone che in mattinata ha diffuso dati dai quali emerge che le imprese giapponesi prevedono un aumento dell'inflazione al 1,2% entro i prossimi 12 mesi dato ben inferiore al 1,4% indicato dall'indagine del mese scorso. Il segnale è importane perchè potrebbe indurre BoJ ad adottare nuove ed ulteriori misure espansive.

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