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TASSI GIAPPONE
Pur in un contesto di generalizzata difficoltà economica che mette seriamente in dubbio la possibilità di raggiungere l'obiettivo di un'inflazione a 2% l'anno prossimo la Banca del Giappone al termine del meeting del proprio board ha lasciato i tassi fermi e confermato l'impegno a incrementare la base monetaria al ritmo di 80.000 miliardi di yen l'anno (circa 591 miliardi di euro).
A questo punto nuove misure di stimolo potrebbero essere proposte nel corso del prossimo meeting, del 30 ottobre, quando è atteso anche un taglio delle stime di lungo termine su crescita e prezzi da parte dello stesso istituto centrale.
Sempre dal Giappone vi segnaliamo che l'indice giapponese dei cosiddetti 'leading indicator' si è attestato in agosto a -1,5 punti, in miglioramento dai -1,7 (dato rivisto dall'iniziale -1,6) del mese precedente. L'indice dei 'concident indicator' è invece sceso a -0,6 da -0,2 (rivisto da -0,1) di luglio.
Crediamo che il Giappone sia ancora da avere e che potrà ritornare, in Nikkey, in area 20.000.

FMI: MIGLIORANO LE STIME SULL'ITALIA
Buone notizie per l'Italia, ieri, sono pervenute da Lima, in Perù, dove proseguono i meeting d'autunno del Fmi e della Banca mondiale. All'interno della pubblicazione "World Economic Outlook" edita dal Fondo, infatti, per l'Italia si delinea un'economia in lieve ma progressivo miglioramento con risultati "migliori di quanto previsto"; anche le stime di crescita sono state alzate, pur di poco, sia per quest'anno sia per il prossimo: a 0,8% da 0,7% per il 2015 e a 1,3% da 1,2% per il 2016.
Oggi oltre a numerosi interventi, sono previste le pubblicazioni delle edizioni semestrali del Global Financial Stability Report e del Fiscal Monitor e a seguire le relative conferenze stampa di presentazione.

INTERVISTA A CARLO COTTARELLI
Il direttore esecutivo del Fmi per l'Italia Carlo Cottarelli, nel corso di un'intervista alla Stampa si è espresso sul miglioramento delle prospettive economiche dell'Italia spiegando che se da un lato "è innegabile il contributo di fattori esterni come il prezzo del petrolio e il piano della Bce", dall'altra "non c'è dubbio che anche le riforme, con particolare riferimento a quella del lavoro, abbiano avuto un ruolo decisamente positivo". Cottarelli aggiunge che "quanto il governo aveva promesso si sta realizzando: in particolare era stato promesso un deficit del 2,6% e tale obiettivo si sta puntualmente realizzando, senza il ricorso a manovre di metà anno".

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