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FMI/BANCA MONDIALE SU GRECIA
Si sono chiusi ieri a Washington i lavori dello 'spring meeting' di Fondo monetario internazionale e Banca mondiale. Centrali le discussioni sulla Grecia, con cui i negoziati hanno visto slancio restando però ancora lontani dall'obiettivo, come ha detto il direttore del dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale Thomsen al tedesco 'Handelsblatt'. Draghi dal canto suo ha sottolineato l'urgenza di una proposta greca. Il vicepremier greco Yannis Dragasakis ha detto al domenicale 'To Vima' che Atene ambisce a un accordo coi creditori su un pacchetto di riforme ma non esclude un referendum in caso di impasse. Thomsen ha messo in guardia dal sottovalutare i rischi associati a un'uscita di Atene dalla zona euro: "Nessuno deve pensare che una Grexit sarebbe senza problemi". Durante il meeting, Padoan ha detto che "un rapido accordo fra i creditori internazionali della Grecia e il governo greco sull'estensione del programma è una condizione necessaria per una stabile ripresa della crescita".

DEFAULT GRECIA: POSSIBILI SCENARI
La BCE ha analizzato lo scenario che si verificherebbe qualora la Grecia restasse a corto di liquidità e iniziasse a pagare i dipendenti pubblici con Iou, creando una seconda valuta, virtuale, in seno alla zona euro.
A spingere Francoforte ad analizzare questa possibilità è la circostanza che si sta approssimando per la Grecia scadenza prevista per maggio di un debito con Fmi di circa un miliardo di euro. A incrementare le preoccupazioni di Bce è la notizia, poi smentita dal ministero delle Finanze ellenico che nelle casse di Atene rimarrebbe liquidità totale per soli due miliardi per pagare i salari dei dipendenti pubblici e le pensioni di fine mese.
In merito al debito Atene punta a ottenere dal prossimo Eurogruppo informale di Riga di venerdì lo sblocco di nuovi fondi.

FRONTE ORIENTALE
Dalla Cina arriva la notizia che per la seconda in due mesi l'istituto centrale ha tagliato le riserve obbligatorie richieste alle banche con decorrenza dalla data odierna. Il quoziente delle riserve necessarie è stato tagliato per tutte le banche di 100 punti base al 18,5%.
In Giappone intanto scende la fiducia delle imprese; relativamente al mese di aprile infatti si registra un calo a 12 punti dai precedenti 16.

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