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GRECIA: CHIUDONO BANCHE E BORSA
Il governo greco ha introdotto una serie di controlli sulla circolazione dei capitali e terrà chiuse le banche per tutta la settimana oltre alla chiusura della borsa. Questo come immediata risposta a seguito della rottura della trattativa con i creditori internazionali.
Tsipras, intanto, ha annunciato un referendum per domenica prossima sull'accordo proposto da Commissione Ue, Bce e Fmi, chiedendo alle istituzioni creditrici di prolungare il termine dell'attuale programma di assistenza finanziaria, in scadenza a fine mese, fino al 6 luglio, il giorno dopo il voto. A tale richiesta è però stata data risposta negativa.
La Grecia non potrà quindi pagare gli 1,6 miliardi dovuti il 30 giugno al Fmi e si avvia quindi verso un default che potrebbe portarla fuori dall'euro. Ieri il direttivo della Banca centrale europea ha lasciato invariato al livello di venerdì il tetto ai fondi di emergenza Ela, unico appiglio che ha mantenuto a galla il sistema bancario greco in questi mesi.
I prossimi giorni si preannunciano non facili per l'integrità dell'unione valutaria, nata 16 anni fa. Le conseguenze che l'inatteso sviluppo delle crisi greca avranno sui mercati e sul più ampio sistema finanziario non sono prevedibili.

INTERVISTA A PADOAN
In un'intervista al Corriere della Sera Padoan afferma che non sono da escludere shock sui mercati, che comunque, a suo modo di vedere sarebbero comunque limitati e in ogni caso la Bce possiede sempre importanti strumenti per arginare qualunque effetto nefasto.
Tra i vari strumenti messi in campo dalla Bce, ricorda in particolare l'acquisto illimitato di titoli.
Per quanto riguarda L'Italia fra i crediti verso Atene, Padoan menziona in particolare i 10,2 miliardi di prestiti bilaterali e i 27,2 di contributi al fondo. Aggiunge poi una smentita circa alcune erronee voci di stampa citando "Smentisco che un default greco produrrebbe un aumento del debito: è già tutto contabilizzato".
Il Def, ricorda infine Padoan, è stato scritto con ipotesi conservative sui tassi d'interesse, sapendo che si alzeranno per questioni diverse dalla Grecia. "E poi stiamo utilizzando i tassi bassi per finanziare il debito con emissioni a prezzi vantaggiosi per il Tesoro. Anche se i tassi aumenteranno, non credo che implicherebbe una revisione degli obiettivi del Def". Padoan nega che ci sia un piano d'emergenza fra Banca d'Italia e Bce in caso di attacco speculativo all'Italia, poiché, torna a dire, "ci sono gli strumenti della Bce".

CINA: TAGLIATI I TASSI
Per la quarta volta da novembre 2014 l'istituto centrale cinese ha tagliato i tassi di riferimento, portando i tassi sui prestiti a 4,85% con un taglio di 25 punti base.
I tassi sui depositi sono stati tagliati al 2%. L'istituto ha dichiarato che porterà avanti la liberalizzazione dei tassi d'interesse e la riforma del tasso di cambio dello yuan.

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