Cedole & dividendi: valute emergenti, trend e rendimenti top per i bond sul Mot


Un’edizione speciale oggi per il report Cedole & dividendi, tutto dedicato ai bond nelle valute emergenti, quelle con cui si incassano ancora rendimenti decisamente elevati. Ecco come si stanno muovendo ed ecco – per ciascuna – il bond con il più alto “yield” fra quelli quotati sul Mot. Non abbiamo incluso il renminbi cinese, di cui si è ampiamente scritto nel report della scorsa settimana.

Rublo russo

Da febbraio il trend di rafforzamento sull’euro è costante, sebbene il crollo di inizio anno fosse anomalo e dovuto alla sovrapposizione di crisi del petrolio e di tensioni geopolitiche con l’Occidente. Rotta quota 70 per l’Eur/Rub, si entra in un contesto di probabile incertezza, poiché vi si verifica un’area di diversi successivi supporti/resistenze. La tenuta è risolutiva e, nel caso di un arretramento del rublo, un nuovo “cross” determinante sarebbe quello dei 73 Eur/Rub. Quanto sia vaga la situazione lo dimostra il fatto che, analizzando i trend su base mensile, le medie mobili dicono “buy” e molti indicatori “sell”. Di fatto quindi si è neutrali in una logica puramente valutaria, mentre in chiave obbligazionaria resta pur sempre l’“appeal” di cedole assai elevate, accompagnate però da quotazioni al rialzo, perché l’inflazione sta scendendo.  

Tasso di interesse attuale: 10% - Tasso di inflazione 6,4%

Il migliore sul Mot           

Emissione di Banca Imi: rendimento 9,17% - cedola 8,5% - scadenza 6/7/2018 – importo 18 miliardi di rubli – taglio minimo 100.000 rubli (= 1440,8 euro) e Isin XS1435073512. Abbastanza bene gli scambi, sebbene si tratti di un’emissione “giovane” (data godimento 6/7/2016). Aliquota fiscale: 26%.

Lira turca

Di nuovo una fase di forte debolezza per questa valuta, che torna ai minimi storici sull’euro, superando i 3,4 Eur/Try. In questo caso l’analisi tecnica non è indicativa, poiché oltre tale quota si va nel nebuloso. Medie mobili e indicatori sono concordi nell’indicare un “sell” per la valuta, ma in chiave obbligazionaria si può invece identificare un primo (se non si è già dentro!) livello di acquisto, conservando però margini per successive posizioni. Non si dimentichi che i rendimenti per la lira sono comunque molto elevati.

Tasso di interesse attuale: 7,5% - Tasso di inflazione 7,3%

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Emissione di BNP Paribas: rendimento 9,7% - cedola 8% - scadenza 2/2/2020 – importo 100 milioni di lire turche – taglio minimo 4.000 lire (= 1178 euro) e Isin IT0006731613. Scambi abbastanza modesti, con l’effetto di uno “spread” denaro/lettera talvolta molto ampio. Attenzione quindi! Un prezzo interessante? Fra i 93 e i 94 se le controparti “mollano”. Aliquota fiscale 26%.

Rand sudafricano

Un po’ di forza il rand l'ha preso sull’euro, sebbene il “cross” resti non troppo lontano dai massimi storici: il cambio attuale è sui 15,4 Eur/Zar contro i 17,5 di inizio maggio. Analizzando il quadro grafico le medie mobili su periodicità giornaliera sono ora piuttosto incerte, ma lo sono ancor più su cadenza mensile. Un possibile atterraggio sui 15 non è escluso, soprattutto se il mercato dei metalli preziosi riprende quota, dopo le incertezze delle ultime settimane.

Tasso di interesse attuale: 7% - Tasso di inflazione 5,9%

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Emissione di Bei: rendimento 8,5% - cedola 8,125% - scadenza 21/12/2026 – importo 1 miliardo di rand – taglio minimo 5.000 rand (= 324 euro) e Isin XS1167524922. In realtà ci sono altre emissioni che rendono qualcosa in più, ma la differenza di trattamento fiscale fa sì che alla fine il Bei sia il leader. Bene gli scambi e lo “spread” denaro/lettera, molto contenuto. Aliquota fiscale 12,5%.

Real brasiliano

Il quadro è abbastanza simile a quello del rublo russo: dopo la fase di estrema debolezza di febbraio è iniziato un rimbalzo della valuta brasiliana, che l’ha portata in pochi mesi da quota 4,5 agli attuali 3,60 Eur/Brl. Da luglio si avverte incertezza, che si esprime in lateralità. Medie mobili e indicatori su periodicità quotidiana sono tutti a favore del real, mentre su quella mensile si registra una certa neutralità. Nel caso di rottura dei 3,50 si entrerebbe in un’area a probabile forte volatilità. Attenzione ai dati economici del Paese: il tasso di crescita del Pil è sempre negativo, sebbene in progressivo lento miglioramento rispetto ai picchi all’ingiù del 2015.

Tasso di interesse attuale: 14,25% - Tasso di inflazione 8,5%

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Emissione di BNP Paribas: rendimento 11,8% - cedola 10% - scadenza 2/12/2017 – importo 100 milioni di real – taglio minimo 5.000 real (= 1389 euro) e Isin IT0006731068. L’offerta in real è ampia, ma l’abbinamento fra una cedola elevata e una quotazione sotto la pari, come in questo caso, porta a un rendimento rilevantissimo. Scambi regolari, con lo “spread” denaro/lettera però sui 150 punti base, conseguenza in parte anche di una vita residua ridotta, il che favorisce un’operatività più speculativa. Aliquota fiscale 26%.

Peso messicano

Una valuta che ha subito un vero e proprio crollo, per due fattori: il basso prezzo del petrolio e le dichiarazioni ostili del candidato repubblicano alle elezioni Usa, Donald Trump. Più si ridurrà il rischio che quest’ultimo possa davvero guidare la prima potenza mondiale del mondo e più il peso messicano si rafforzerà sull’euro, come confermano i movimenti iniziati da alcuni giorni. Sotto i 21 Eur/Mxn parte una fase di rafforzamento, che potrebbe proseguire fino a quota 19. I margini per un ulteriore consolidamento ci sono, sempre che il petrolio non crolli e Trump non diventi presidente degli Usa!

Tasso di interesse attuale: 4,75% - Tasso di inflazione 3%

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Emissione di Bei: rendimento 5,5% - cedola 4,75% - scadenza 19/1/2021 – importo 1 miliardo di peso – taglio minimo 10.000 peso (= 465 euro) e Isin XS1342860167. Anche in questo caso il fattore fiscale è premiante e fa svettare la Bei 4,75% rispetto ad altre emissioni. Gli scambi sono regolari e lo “spread” corretto. Aliquota fiscale 12,5%.

Rupia indiana

Doveva essere la valuta emergente dell’anno, ma non lo è stata: i progressi sono risultati marginali e la fase attuale è di un’esasperante lateralità. Gli indicatori su base mensile confermano le incertezze, mantenendo il “sell”, ma le potenzialità dell’economia indiana sono rilevanti. Il tasso di crescita annua del Pil resta al +7,1%, sebbene dall’estate si siano registrati segnali di stanchezza.

Tasso di interesse attuale: 6,25% - Tasso di inflazione 5%

Il migliore sul Mot

Emissione di World Bank: rendimento 4,8% - cedola 5,8% - scadenza 22/7/2021 – importo 300 milioni di rupie – taglio minimo 150.000 rupie (= 2016 euro) e Isin XS1442212145. Pur trattandosi di una valuta poco praticata, il titolo scambia in maniera regolare, con uno “spread” modesto, sebbene in vendita sia presente spesso solo il “market maker”. Aliquota fiscale 12,5%.

Rupia indonesiana

Una valuta quasi dimenticata dagli investitori italiani, sebbene interessante perché riferita a uno dei Paesi con maggiori potenzialità di crescita nel contesto asiatico, grazie alla domanda interna (+4% in base all’ultimo riferimento trimestrale). Da inizio anno ha fatto qualche progresso sull’euro, tornando nell’area decisiva di 4,4/4,5 Eur/Idr, sotto cui si aprono spazi di un forte consolidamento.

Tasso di interesse attuale: 5% - Tasso di inflazione 3,1%

Il migliore sul Mot

Emissione di Soc Gen: rendimento 7,2% - cedola 7,25% - scadenza 29/1/2019 – importo 375 miliardi di rupie indonesiane – taglio minimo 15 milioni di rupie indonesiane (= 1035,6 euro) e Isin XS1144002463. Qui la scelta non si pone, perché c’è un solo titolo quotato in Idr, appunto il Soc Gen, i cui scambi sono modesti; ciò non penalizza comunque lo “spread” denaro/lettera, mediamente contenuto. Aliquota fiscale 26%.  

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