L'indice di avidita' su nuovi massimi. Un segnale pericolosissimo


Da quando avete la pazienza di leggere questi commenti sul Lombardreport.com sono passati quasi 20 anni.

In due decenni siamo miracolosamente, fortunosamente, sfacciatamente baciati dal fato, sfuggiti ai crac devastanti che hanno travolto il mercato e siamo sempre caduti in piedi. Nel 2007/2008 grazie a Ergo previdenza abbiamo addirittura chiuso l'anno in attivo nel settore azionario, ma occhio a non tirare troppo la corda.

Ora siamo vicini ad un pericoloso punto di approdo. La borsa USA è molto cara ed al momento ci salvano solo le prossime elezioni americane con la FED interessata a mantenere mercati ordinati.

Ma Chris Vermeulen, uno dei piu' seri commentatori americani, analista tecnico, fondatore di Algo Trade Systems lancia su gold-eagle il suo documentato allarme.

"L'indice di avidita' sta toccando livelli elevatissimi, estremamente pericolosi."

Varia da 0 a 100. L'anno scorso era a 18 (fear al massimo!), un mese fa a 69, la scorsa settimana appena sotto 80, ieri a 86.

L'indice di avidita' tocca questi livelli quando vi è una totale compiacenza nei confronti del proseguimento del mercato rialzista. Ma proprio in questi frangenti il pericolo cresce. Siamo, secondo Chris, in una fase di EXTREME GREED, estrema avidita'.

Attenzione percio': chi ci ha seguito in 20 anni sa che il contrarian alla lunga vince sempre. Andare contro il gregge paga spesso, naturalmente ora, come scritto sopra, abbiamo una FED intenzionata  a tranquillizzare il mercato almeno fino a novembre ma questo non ci esime dal ricordare a tutti gli amici i rischi che l'estrema avidita' porta con sè.

Una piccola nota di colore: sopra la scrivania di un serissimo, bravissimo gestore di capitali, punta di diamante di una delle principali banche d'affari italiane, c'era un grande cartello, nientemeno che di San Paolo, che recitava " la ragione di tutti i mali è l'avidita' umana".  Da San Paolo al Greed Index.....

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)