Bond in valute emergenti: il rublo schizza ma “costa” molto


Cedole & dividendi

E’ stato nel bene e nel male protagonista assoluto del fronte valutario nel 2016, soprattutto per chi opera con le obbligazioni. I profitti realizzati da chi è entrato sul rublo ai minimi del “cross” con l’euro – registrati dodici mesi fa - appaiono eccezionali e il trend ancora positivo. Tutti gli indicatori si dimostrano improntati al “buy” o allo “strong buy” e molti analisti ritengono che quota 60 sia imminente, contro l’attuale 63,5, e c’è poi chi pronostica un assestamento nel corso del 2017 verso livelli di 55, complici il rialzo del prezzo del petrolio e le aperture di Trump nei confronti di Mosca.

Altri numeri vanno a favore del rublo. Si riferiscono all’economia russa: se il tasso di interesse resta al 10% quello inflattivo è sceso al 5,4%, con un rapporto debito pubblico/Pil al 17,7%, fra i più bassi in assoluto al mondo.

Il quadro generale è ottimo e l’investimento in bond espressi in rubli ancora interessante, sebbene meno rispetto alla seconda metà del 2016. Il problema delle ultime sedute sta nel fatto che le quotazioni dei bond in tale divisa sono salite e non di poco, con rimbalzi proprio da inizio gennaio 2017 in poi. Complice poi un mercato poco trattato in termini di volumi nella prima settimana, si sono visti gli “spread” denaro/lettera schizzare, con la complicazione che nessun titolo in rubli di organismi sovranazionali (Bei – Ibrd – World Bank) è quotato sul Mot. Non resta allora che accontentarsi della scarsa offerta disponibile a Borsa Italiana, riferita a tre bond bancari (due di Soc Gen e uno di Imi), tutti con scadenza 2018 e sottoposti ad aliquota fiscale 26%. I rendimenti lordi – extra variabile valutaria – si aggirano fra il 7 e il 9% a seconda della quotazione di riferimento denaro/lettera, con il ben scambiato Imi cedola 8,5% scadenza 6/7/2018 (Isin XS1435073512) assestato all’8,7% lordo, ma punito da uno “spread” di quasi 140 punti base. Meglio il Soc Gen cedola 10,5% e scadenza 27/4/2018 (Isin XS1202764335), che vede forti controvalori in vendita con “spread” di soli 30 punti: quota però sui 104 ed è caratterizzato da modesti volumi. Molto sottile infine il Soc Gen cedola 7,5% a scadenza 19/11/2018 (Isin XS1490848279).

La valutazione complessiva appare contradditoria: il rublo è ancora allettante, sebbene le relative emissioni stiano subendo pressioni rialziste ben pilotate dagli operatori specializzati nel sostegno della liquidità, che nel caso dei due bond Soc Gen è la stessa banca francese.  Attenzione quindi a valutare con cautela il quadro generale: sul mercato “Otc” ci sono alcune emissioni che prezzano sotto 100, ma occorre analizzarne la liquidità reale. In questi giorni il mercato è certamente viziato da tensioni particolari. Meglio farle sgonfiare. Torneremo presto sul tema.