High dividend: Generali e Axa a confronto. Causa fisco, trionfa la prima


Cedole & dividendi  

Mentre ricordiamo – inevitabile notizia di servizio - che il 23/1 Enel staccherà un anticipo di dividendo di 0,09 euro, con pagamento il 25/1, iniziamo oggi un’analisi di quelli che sono i titoli europei a maggiori prospettive di crescita dei dividendi nel corso dei prossimi anni: si tratta di azioni molto solide, con business di primo piano alle spalle e buone aspettative di sviluppo nel tempo per l’erogazione dei profitti.

► Assicurazioni Generali (Italia)

Movimento al rialzo del dividendo previsto da molti analisti specializzati su quest'azione, con un importo riferito all’esercizio finanziario 2016, pagato nel 2017, in crescita di circa l’8,5%. Considerando che lo scorso anno furono versati 0,72 euro si può ipotizzare un ammontare fra 0,78 e 0,79 euro, sebbene ci sia chi è più ottimista e preveda addirittura oltre 0,80 euro.

Trend: dal 2008 in poi si è avuto un movimento discontinuo nel rialzo, che ha trovato consolidamento soltanto nell’esercizio 2013 (0,45 euro), per poi passare nel 2014 a 0,60 euro e infine agli 0,72 del 2015 (pagamento 2016).

Payout ratio: il totale dividendo distribuito / utile netto consolidato si è collocato al 55,3% nell’esercizio 2015, il più alto in assoluto dal 2003 in poi. La politica della società vuole confermare quest’evoluzione.

Data pagamento: solitamente a cavallo fra il 20 e il 25 maggio di ogni anno.

Imposizione fiscale: 26% sul dividendo distribuito.

Livelli ottimali di entrata: al supporto di 12,9 euro, contro gli attuali 14 euro circa di quotazione, corrisponderebbe un rendimento lordo del 6%, contro un 5,14% ipotetico in presenza di una conferma dello stesso dividendo 2015/2016 riferito alle attuali quotazioni. Vari indicatori di analisi tecnica sono attualmente indirizzati a un ribasso del titolo e una correzione sino a 12,9 euro appare realistica. Meno quella di un ritorno verso gli 11,2 euro dello scorso novembre, eventuale secondo interessante livello di entrata.

► Axa (Francia)

Il caso vuole che sia proprio l’altro grande gruppo assicurativo europeo a seguire Generali nella nostra analisi delle grandi e stabili azioni a elevato dividendo: le prospettive di crescita in questo caso sono di circa un 5% per il 2016/2017 rispetto agli 1,1 euro pagati lo scorso anno. L’annuncio ufficiale è previsto per il prossimo 23 febbraio. L’ipotesi più realistica è del versamento di 1,15 euro.

Trend: nel 2008/2009 sono stati pagati 0,4 euro e da allora il movimento di progressiva crescita non è mai stato smentito: 0,55 euro nel 2009/2010, 0,69 euro nel 2010/2011 e nel 2011/2012, 0,72 euro nel 2012/2013, 0,81 euro nel 2013/2014 e 0,95 euro nel 2014/2015.

Payout ratio: il totale dividendo distribuito / utile netto consolidato si è collocato al 47% nell’esercizio 2015, con prospettive di crescita per quest’anno. A livello di solvibilità, Axa ha migliorato il proprio dato del 4%, toccando quota 205%.

Data pagamento: all’inizio di maggio di ogni anno.

Imposizione fiscale: considerando la seguente tabella indicativa della doppia imposizione sui dividendi esteri

● Francia: 30% (tassazione complessiva 48,20%) ● Germania: 26,375% (tassazione complessiva 45,52%) ● Spagna: 19% (tassazione complessiva 40,06%) ● Svezia e Norvegia: 15% (tassazione complessiva 37,10%) ● Svizzera: 35% (tassazione complessiva 51,90%)

si desume che nel caso di dividendi di Axa quasi il 50% è trattenuto dal fisco.

Naturalmente se si vuole chiedere il rimborso della cosiddetta ritenuta alla fonte, è prevista una procedura specifica. Tale procedimento è lungo e complesso. Quindi - se non si tratta di importi elevati - è inopportuno provare a reclamare la restituzione delle aliquote pagate nel Paese d’origine.

Livelli ottimali di entrata: al supporto di 22,8 euro, non molto sotto la quotazione attuale a 24,1 euro, corrisponderebbe un rendimento lordo del 5,06% e uno netto – detratto l’impatto globale del fisco – del 2,62%.