Piano_Bar : Quadro Tecnico del 2017-03-12


...Le Idi di Marzo ...                                                                                                                               .

Piano Bar  di Virginio Frigieri

  • Quadro Tecnico del 12 Mar. 2017

Quando andavamo a scuola, le idi di marzo sui libri di storia  erano sempre citate per ricordare la morte di Giulio Cesare nel 44 a.C.  Calende, none e idi erano, in origine, associate al ciclo lunare e indicavano la luna nuova il primo quarto e la luna piena, poi col tempo il calendario diventò solare e si perse ogni riferimento alle fasi lunari. All'inizio quindi, le idi di marzo rappresentavano la luna piena più vicina a quello che nell'emisfero boreale è l'equinozio di primavera detto anche punto vernale o punto dell'ariete o anche punto gamma dalla lettera minuscola greca γ che ricorda le testa di un ariete. Il leggendario analista Paul Macrae Montgomery attribuiva a questo periodo particolari proprietà cicliche tanto più marcate e importanti se nello stesso periodo si sovrapponevano altri eventi o cadenze cicliche di rilievo. Noi ovviamente non possiamo sapere cosa avrebbe detto oggi Montgomery, possiamo solo constatare che l'equinozio di primavera cade il 20 marzo, la luna piena fa oggi 12 marzo e che, nel mezzo, il 15 marzo c'è la riunione della FED in cui la Yellen si pronuncerà sulla politica dei tassi. Inoltre nella seduta di giovedì 9 marzo il T-Note 10Y ha messo a segno il 9° rialzo consecutivo (il primo il 27 febbraio)  realizzando la strisciata più lunga dal 1974 (43 anni fa) quando ai tempi del Watergate ci fu una sequenza di 11 risultati crescenti consecutivi. Anche sugli indici azionari la cautela aumenta e la forza interna del mercato cala. Il Dow Jones ha concluso una sequenza di 12 sedute consecutive al rialzo (record degli ultimi 30 anni) mentre contestualmente il numero di nuovi minimi a 52 settimane sul Nyse toccava il suo valore più basso  (5) il 10 febbraio. Da allora questo dato ha ripreso a salire. 

In conclusione si sta realizzando quella correzione che avevo anticipato già due settimane fa; è bene però ricordare che stiamo parlando di un'onda 4 che dovrebbe chiudere nella zona 19600-19700 (leggi target di minima) e dopo ci sarà ancora una 5 rialzista che dovrà portare ad un ultimo nuova massimo prima che inizi un vero il bear-market.

Il Nasdaq100 resta l'unico indice che non accenna ancora ad una correzione vera e di conseguenza potrebbe anche provare a fare un nuovo massimo, anche se non ne sono tanto sicuro.

Rendimenti/Prezzi del T-Note

I prezzi sul decennale americano hanno segnato nuovi minimi coerenti con l'onda 5 di grado Minor che è in corso. Il potenziale ribassista è maggiore e seguiranno nuovi minimi che daranno origine a nuovi massimi sul fronte dei rendimenti.

 

Dollar Index e EUR/USD:

Lo scenario rialzista regge ancora anche se la chiusura al ribasso di venerdì potrebbe innescare guai per la tenuta di 99,233 dove abbiamo messo il minimo di onda 4. Il cedimento di quel minimo non invaliderebbe però il modello ma porterebbe semplicemente ad un onda 4 più articolata di come l'abbiamo posizionata ora. Alla fine il massimo di onda 3 sarà comunque spazzato via. L'Euro in maniera speculare e contraria ha ovviamente recuperato terreno col cedimento del dollaro.


Oro e Argento:

La correzione dell'oro di questa settimana ha ripercorso il 50%  dell'onda 1: potrebbe bastare, ma potrebbe anche fare un breve rimbalzo ed una gambetta finale di ribasso  per completare un ABC. Se l'oro tornasse nella fascia 1150-1160, prima di ripartire, avremmo una ottima buy opportunity per un terzo ed ultimo ricarico della posizione. Discorso analogo sull'argento se dovesse tornare in zona 16,50/16,60.

alla prossima.