Sul ring dei bond (2° puntata): tassi misti in dollari a confronto. Chi si impone


Cedole & dividendi

In una fase di incertezza per il dollaro, così come per la politica monetaria della Yellen (malgrado le sue rassicurazioni), chi voglia investire sul biglietto verde – per esempio liquidità disponibile su un conto in valuta – si pone il quesito di quale sia lo strumento più idoneo. Fra le obbligazioni quelle cosiddette miste (prima parte a tasso fisso e seconda parte a tasso variabile) possono essere una risposta. Fra l’altro alcune quotano nettamente sotto la pari e ciò le rende ancor più attraenti. Oggi sul ring dei bond ne facciamo così salire due emesse dalle maggiori banche italiane, Imi (Intesa Sanpaolo) e Unicredit, entrambe a tasso misto seppur con caratteristiche parzialmente differenti. Qual è la migliore?

Caratteristiche

Titolo 1

Titolo 2

Denominazione

Imi Mc Mg22 Usd

Unicredit Mc Ap26 Usd

Isin

IT0005114365

XS1377769879

Valuta

Dollaro Usa

Dollaro Usa

Scadenza

14/5/2022

11/4/2026

Struttura

Tasso fisso 3,6% fino a 14/5/2017 e poi tasso variabile Usd Libor 3 mesi più spread 0,50%

Tasso fisso 4,2% fino all’11/4/2020 e poi tasso variabile Usd Libor 3 mesi più spread 0,25%

Quotazione attuale

94,2 Usd

97,6 Usd

Cedola attuale

3,6% fino a 14/5/2017

4,2% fino a 11/4/2020

Yield attuale

n.c. (1)

5,05% (fino a 11/4/2020)

N° cedole anno

1

4

Minimo dell’anno

91,5 Usd

95 Usd

Massimo dell’anno

95,3 Usd

99 Usd

Lotto minimo

2.000 Usd

1.000 Usd

Ammontare

260 milioni Usd

100 milioni Usd

Liquidità

Bassa

Medio bassa

Aliquota fiscale

26%

26%

Rimborso anticipato

Non è previsto

Non è previsto

Operatore per liquidità

Non comunicato

Non comunicato

Cet1 ratio emittente

9,6%

11,15%

Rating emittente

BBB- (S&P)

BBB- (S&P)

  1. (1) Con il passaggio al tasso variabile la cedola – in base al Libor attuale dell’1,153% – risulterà dell’1,653%.

    Il confronto è strutturalmente corretto ma lo è meno in termini di rendimenti, per la differenza di durata del periodo residuo a tasso fisso. Nella fase attuale è indubbio che il bond Unicredit è favorito da un arco temporale nettamente più lungo rispetto a quello dell’Imi, ormai prossimo a trasformarsi in tasso variabile e quindi penalizzato dal valore corrente del Libor. La quotazione inferiore dell’Imi consente maggiori margini di recupero. I due titoli, originariamente simili, assumono quindi identità differenti nella realtà dei fatti, con l’Imi adatto a chi scommetta su progressivi “upside” e l’Unicredit a chi punti su uno “yield” di medio periodo. Attenzione solo a un motivo di incertezza: cosa succederà ai tassi Fed dal 2020 in poi? Impossibile prevederlo. Inoltre entrambi i bond evidenziano – in certe fasi dei mercati – una liquidità insoddisfacente.