Dividendi 2017: le azioni italiane “minori” che pagano tanto


Cedole & dividendi

Di Intesa San Paolo, di Generali e di Poste Italiane si è già scritto e letto tanto, così come di vari altri “big” a elevato rendimento.  Ma dietro di loro e in particolare fuori dal Ftse Mib ci sono altrettante occasioni prodighe in termini di dividendi 2017. Eccone una selezione.

Su tutte spicca all’8,2% un titolo di cui si è detto e scritto molto negli ultimi tempi, ovvero B&C Speakers, uno dei principali operatori a livello internazionale nel settore progettazione, produzione e commercializzazione di casse acustiche a uso professionale – in parole più semplici di altoparlanti. Il 2/5 (pagamento 4/5) staccherà 1 euro come dividendi 2017, in forte aumento rispetto agli ultimi anni, quando non aveva mai superato 0,35 euro. La performance a sei mesi del 73% in Borsa ha certamente impattato nel ridurre il “dividend yield” attuale, che comunque colloca il titolo al primo posto nella classifica delle azioni “minori”.

Al 7,8% si evidenzia Saras, uno dei principali operatori europei nella raffinazione del petrolio e attivo anche nel settore della produzione di energia elettrica. Con dividendi 2017 per 0,10 euro (stacco 22/5 e pagamento 24/5) segna un forte arretramento rispetto agli 0,17 euro dell’anno precedente, che aveva rappresentato però una specie di compensazione rispetto alla lunga sospensione di versamenti nei sei anni antecedenti. Il titolo ha subito una netta accelerazione da febbraio in poi, con una performance a sei mesi del +29,7%.

Al 5,5% si colloca Igd Siiq Spa, la prima azienda a entrare nel regime Siiq (società di investimento immobiliare quotata) in Italia. E’ uno dei principali “players” all’interno del segmento grande distribuzione, focalizzato sui centri commerciali. Il 22/5 staccherà e il 24/5 pagherà 0,045 euro di dividendi 2017, con rendimento lordo appunto al 5,5%. Rispetto agli ultimi due anni si è verificato un incremento dell’importo, ma in netta contrazione rispetto al periodo antecedente. Da tempo quest’azione è volatile, con una performance a sei mesi del +22,5%.

Al 5,1% si inserisce Ascopiave, attiva nel settore del gas naturale, principalmente nei segmenti di distribuzione e vendita ai clienti finali. I dividendi 2017 si attestano a 0,18 euro (stacco 8/5 e pagamento 10/5), in costante e regolare crescita dal 2008 in poi. Lo scorso anno erano stati di 0,15 euro; nel frattempo il titolo ha performato molto bene e in particolare nei primi mesi del 2017, con un clamoroso risultato a un anno del +52,3%.

Al 4,8% si piazza Acea, una delle principali “multiutility” italiane, attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi riferiti ai business di acqua, energia e ambiente. Il 19/6 staccherà dividendi 2017 per 0,62 euro, con pagamento il 21/6, risultato di tutto rilievo nella storia della società, che in precedenza ha riconosciuto agli azionisti 0,17 euro (esercizio 2013 – stacco 2014), 0,45 euro (esercizio 2014 – stacco 2015) e 0,50 euro (esercizio 2015 – stacco 2016). In questo caso più modesta (+18,4%) la performance a sei mesi.

Al 4,7% si pone Cattolica Assicurazioni, che - quotata alla Borsa Italiana da novembre 2000 - è la capogruppo di otto Compagnie assicurative operanti nei rami sia danni sia vita. Il 22/5 staccherà, con pagamento il 24/5, 0,35 euro come dividendi 2017, importo allineato a quello degli ultimi due anni, ma in netto calo rispetto al periodo antecedente. Da metà marzo l’azione ha registrato un deciso incremento di quotazione, confermato dal dato della performance a sei mesi del +41,2%.

Al 4,2% si inserisce Erg, che negli ultimi anni ha concluso un processo di trasformazione, da operatore petrolifero privato a primario produttore indipendente di energia elettrica derivante da fonti prevalentemente rinnovabili. L’impatto non è ancora evidente nella distribuzione dei profitti. Come dividendi 2017 paga il 24/5 0,50 euro, contro 0,40 dell’esercizio 2012 / stacco 2013, 1 euro dell’esercizio 2013 / stacco 2014, 0,50 euro dell’esercizio 2014 / stacco 2015 e 1 euro dell’esercizio 2015 / stacco 2016. Anche in questo caso proficuo l’ultimo periodo in Borsa, con una performance a sei mesi del 18%.

Al 4,1% ecco Falck Renewables, che progetta, realizza e gestisce impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con attività in Italia, Gran Bretagna, Spagna e Francia per oltre due miliardi di kWh. Si attestano a 0,049 euro i dividendi 2017 (stacco 15/5 e pagamento 17/5), in un trend piuttosto altalenante negli ultimi anni: 0,032 euro nell’esercizio 2013 / stacco 2014, 0,062 euro nell’esercizio 2014 / stacco 2015 e 0,045 euro nell’esercizio 2015 / stacco 2016. Da dicembre il titolo ha messo a punto un rimbalzo consistente, che l’ha portato a quasi 1,2 euro: ieri – in una seduta piatta per i mercati – ha segnato un ottimo +3,96%.

E infine al 3,2% una relativamente vecchia conoscenza dei titoli più profittevoli, ovvero Rai Way, che quest’anno perde posizioni in termini di “dividend yield” a seguito della buona performance in Borsa (+33,2% negli ultimi sei mesi): il 22/5 stacca e il 24/5 paga 0,1537 euro, contro 0,1234 dell’esercizio 2014 / stacco 2015 e 0,1432 dell’esercizio 2015 / stacco 2016. La società è attiva in gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai e nell'erogazione di servizi a clienti business.

Davvero ottimi risultati in termini di utili distribuiti, sebbene il “boom” in Borsa di questi titoli, conseguenza dell’entrata in scena dei Pir (Piani individuali di risparmio), introdotti con l’ultima legge di bilancio, abbia falsato fortemente i “dividend yield” conseguiti, d’altra parte comunicati al mercato - in termini di importi pagati - solo nelle ultime settimane. Quanto sta avvenendo rispecchia comunque situazioni simili manifestatesi in altri Paesi, dove equivalenti forme di Pir hanno preso piede da molto più tempo. Il risultato finale appare quindi più che positivo e ci si augura che possa proseguire nel tempo.