Mercati azionari in stand-by, mentre quelli italiani al vaglio del primo supporto. E noi....


Mercati azionari USA sempre sui massimi storici con il Nasdaq 100 che giornalmente li aggiorna anche se di pochi punti. Un passo leggermente diverso viene tenuto dagli indici europei che, ad eccezione del DAX, faticano più a registrare nuovi massimi, anzi da venerdì  scorso hanno perso un paio di punti percentuali.

Nulla di preoccupante per il momento, in quanto il minimo fatto registrare il giorno 18 maggio tiene ancora, ma già da domani dovremmo vedere una reazione rialzista per non andare a testare detti supporti. Il peggiore listino odierno è stato lo SMI svizzero che ha perso  il – 1,50%. Il DAX invece dopo aver fatto registrare, venerdì scorso,  un nuovo massimo assoluto a 12878,50 e dopo la chiusura per festività di ieri, oggi prende beneficio chiudendo a 12690 con un – 1,04%.

Per quanto riguarda i dati macro europei da registrare ieri l’uscita dei PMI servizi e composite di maggio a cura di Markit , rispettivamente a 56,3 e 56,8 praticamente in linea con le attese, oggi invece sono usciti i dati sulle vendite al dettaglio di aprile a + 0,1% m/m contro attese per un + 0,2%, buono invece il dato annualizzato a + 2,5% contro attese per un + 2,3%.

Per quanto riguarda gli indici nostrani, oggi sul FTSE MIB (minimo a 20577,5) abbiamo testato il primo supporto a 20572 fatto registrare il 30 maggio scorso, rotto il quale andiamo a testare il 20177 del 24 aprile scorso, anche se poi in chiusura risale fino a 20760 a + 0,19%,  leggermente meglio per il FTSE IT All-Share che oggi (minimo a 22834) non arriva al supporto del 30 maggio scorso a 22803, ma di buono c’è che chiude sopra i 23.000 (23020,85) a + 0,17%.

Passando ai listini d’oltreoceano,  essi viaggiano tutti intorno alla parità (al momento che scriviamo) e per quanto riguarda i dati macro usciti ieri da segnalare l’importante PMI non manifatturiero di maggio a cura dell’ISM a 56,9 contro attese per un 57,0 in leggera contrazione ma comunque molto forte. Un po’ più preoccupante per l’inflazione invece il calo del costo del lavoro per unità  nel primo trimestre 2017 sceso al 2,2% contro attese per un + 2,5% e contro il + 3,0% del trimestre precedente.

Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale, dopo aver dato 2 nuovi BUY su titoli italiani, quasi in chiusura di seduta né è entrato, quindi abbiamo acquistato:

GEOX  (IT0003697080)  A  2,914.