È terminato il rally del biglietto verde?


EurUsd (PC: 1,1743) 


Che cosa è successo:
Dal minimo degli ultimi 13 anni a 1,0340, registrato il 3 gennaio, il cambio euro/dollaro inizia a risalire, recuperando il terreno perso a partire dalle elezioni Presidenziali del 9 novembre, dove aveva toccato un picco a 1,1300. Tale livello viene più volte ritestato nel corso del mese di giugno: la sua rottura il 27 giugno provoca un'accelerazione rialzista che si spinge fino a toccare un picco a 1,1913 nella seduta del 3 agosto. Le quotazioni ripiegano poi verso i livelli di inizio ottava a ridosso di 1,1750.

Che cosa possiamo aspettarci nelle prossime settimane/mesi?
Anche se l'euro tatticamente rimane ben impostato, si segnala una perdita di spinta sui livelli correnti. La prossimità della resistenza critica a ridosso di 1,2000 - che dovrebbe arrestare l'apprezzamento dell'euro nei mesi a venire - dovrebbe innescare delle prese di beneficio, che incontrano un primo supporto importante in area 1,1400/1450.


OPERATIVAMENTE, anche se il dollaro rimane debole, l'ampiezza del deprezzamento subìto da inizio anno (circa il 13%) potrebbe avviare una fase correttiva per il cambio euro/dollaro per le prossime settimane. Si possono quindi mantenere le posizioni lunghe aperte sul biglietto verde, in ottica speculativa, sulla recente salita in area 1,1800-1,1913. Un obiettivo potrebbe essere individuabile in area 1,1000-1,1150 (obiettivo intermedio 1,1470), con stop loss al superamento di 1,2300.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)