Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

la Cina è molto vicina se smette di crescere...


La nuova rivista bimestrale Investors' riporta una interessante tabella compilata da Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria che mostra l'impressionante impatto che avrebbe per il nostro PIL la diminuizione del tasso di sviluppo cinese dal 7,3% al 4%.
In tal caso il Pil mondiale scenderebbe dell'1,1%, quello dei Paesi avanzati dello 0,7%,quello dei Paesi emergenti non-Asia dell'1,8% e quello dell'Italia dello 0,5%.
In pratica purtroppo,se questo avvenisse,la nostra micro crescita risulterebbe piu' che dimezzate.
Se aggiungete che chi scrive è molto scettico sulle statistiche cinesi (al pari di Marc Faber) al punto di essersi laureato tantissimi anni fa con una tesi dal titolo"analisi critica delle fonti statistiche cinesi" che ne esprimeva l'incertezza comprenderete che tutto il mondo soffrirebbe molto da una conferma certa (che per Marc Faber gia' è in atto)della discesa del PIL cinese.

Guido Bellosta è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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