Piano Bar : Quadro Tecnico del 2016-04-03


Piano Bar  di Virginio Frigieri

  • Quadro Tecnico del 03 Apr. 2016

Dall'ultimo report non è cambiato granchè: gli indici americani hanno continuato a salire nelle ultime due settimane seppure con un calo di spinta e una debolezza che ancora di più fanno pensare ad un trend in esaurimento. Nel primo grafico vediamo il DowJones alle prese con un ipercomprato ritornato ai livello dello scorso novembre quando è iniziata la rumba ribassista che si è protratta fino a fine gennaio.  Anche l'indicatore MOAD si è portato sopra ai massimi precedenti, e la sua curva (linea blu sottile) è a contatto con la media veloce a 11 periodi (linea verde chiaro); il passaggio sotto a quest'ultima fornirà il Setup ribassista e la conferma sarà quando la media veloce taglierà al ribasso la lunga.. Anche il ciclo dinamico è in fase matura essendo ormai giunto alla 50° seduta dal minimi di gennaio; esauriti i sei "Stargate canonici" resta ora  il finestrone di 4 barre 55-56-57-58 che determinano il cosìdetto ciclo doppio (29 x 2 = 58) che capita con frequenze molto basse per cui un reset del ciclo è abbastanza probabile.

Al di là di quello che indico come scenario più probabile, resta comunque il fatto che il Dow Jones non ha ancora eliminato l'ipotesi triangolo  discussa sui report precedenti, mentre  sugli altri indici pare abbastanza netta e matura un'onda 2. Quindi è una fase attendista in cui dobbiamo convivere con almeno due se non tre scenari possibili. Fino a quando i prezzi restano sopra i minimi di febbraio dobbiamo necessariamente lasciare aperta la strada di ulteriori possibili rialzi a prescindere dalle convinzioni personali che danno maggiori probabilità all'esaurimento delle spinte rialziste. Sotto mostro Nasdaq Composite e Russell 3000.

Prima di passare ai rendimenti obbligazionari, voglio provare a spiegare al di là di quello che si può leggere sugli indici, perchè  continuo a pensare che lo slancio rialzista stia finendo. Alla fine del 2013 il WSJ annunciò che le "mamme e i papà erano tornati ad investire in borsa", sottolineando che gli investitori stavano tornando più aggressivi, per poter pagarsi la pensione, la casa e il college per i figli. Subito dopo EWI sul report mensile EWFF (Elliott Wave Financial Forecast) provò a leggere il fenomeno in modo diverso e scrisse "Gli investitori hanno visto l'acquisto di azioni come una strategia nuovamente praticabile perchè hanno bisogno di soldi e quindi provano a tornare alla ricerca di rendimenti alti come si era iniziato a fare dalla fine del bull market del 2000, salvo interrompere tutto nel 2008".

Nei mesi successivi (primavera 2014) ancora EWFF mostrava un andamento anomalo del Ratio Nasdaq/DJI che mostrava un netto spostamento verso titoli più rischiosi e un secondo grafico dove si raffigurava il ratio tra il Frontier Markets Index e l'Emerging Markets Index. Anche in questo secondo caso l'impennata sul grafico mostrava che gli investitori stavano in realtà preferendo azioni illiquide di paesi di frontiera come Ciad, Bangladesh, Bulgaria, Ucraina ad azioni di mercati emergenti più sviluppati come Messico e Cina. Anche su questo aspetto, EWFF definiva questi fenomeni tipici delle fasi finali di un bull-markets. In effetti poi pochi mesi dopo iniziò l'inversione e gradualmente la propensione degli investitori verso asset finanziari ad alto beta, è girata verso la moderazione preferendo attività meno volatili. Alla fine del 2014 il Dow Composite ha fatto il suo top ed ha iniziato un calo di 13 mesi perdendo il 19% a gennaio di quest'anno. Il DJI e l'S&P500 faranno i loro massimi a maggio 2015 ed oggi l'unico indice che resta sui massimi è il Dow Jones Utility, mentre tutti gli altri sono sotto dai loro massimi e l'entusiasmo degli investitori verso assets ad alto beta, continua a scemare. Il rapporto tra Russell 2000 (indice delle small cup) e Russell 1000 (indice delle big cup)  che metto sotto per chiudere il capitolo indici, in questo senso è piuttosto eloquente.

Rendimenti dei T-Bond

Continua un quadro poco chiaro aperto a più interpretazioni divergenti. Se l'onda (3) è in corso dovremmo vedere una rapida salita sopra 2,8%. Appena avremo una schiarita torneremo a parlarne.

Dollar Index e EUR/USD:

Il dollar Index ha allungato la discesa di onda c ed ora dovrebbe essere veramente alla fine o molto vicino alla fine dell'onda C di grafdo minor di grado intermedio (4).

La successiva onda D dovrebbe portare i prezzi in zona 98,35-99,40 nelle prossime settimane.  La nostra ipotesi, resta valida finchè non verrà messo in discussione il minimo di onda A dello scorso agosto. Se si dovesse scendere sotto 92,62 tutto il modello d'onda sarebbe da rivedere.

L'Euro si è portato sopra 1,14 venerdì mostrando una struttura di onda C minor più complessa. In base allo sviluppo del dollar index anche questa onda dovrebbe essere agli sgoccioli. L'onda D quando inizierà, tirerà  i prezzi in area 1,072-1,087. Analogamente a quanto detto per il Dollar Index, il massimo di onda A a 1,1712 non deve essere violato, pena la revisione dell'intero modello d'onda.

Oro e Argento:

L'oro continua a muoversi secondo la nostra ipotesi di lavoro. L'onda (B) che dovrebbe concludersi intorno a 1190 o poco sotto completando un ritracciamento del 38,2% di onda (A). Se dovesse rompera al rialzo 1271,31 senza aver ritracciato quanto previsto aumenterebbero le probabilità per un modello alternativo dove si  sposterebbe il tutto in alto e il massimo di onda (A) diventerebbe la 3 e la correzione in corso una 4  e il nuovo massimo la 5 che conclude l'onda (A).

La discesa a 14,77 di venerdi può rappresentare o la fine di onca c di (iv) , ma potrebbe fornire la base per lo sviluppo di un triangolo (vedi tratteggio). In questo caso l'onda d dovrebbe tirare l'argento verso 15,60-15,90 e una successiva correzione anche senza tornare alla base del triangolo fornirebba l'onda e , dando il via alla (v) verso nuovi massimi. Al contrario il cedimento del minimo di onda a invaliderebbe la nostra interpretazione.

alla prossima