Ottime performance e soprattutto dividendi molto interessanti in un contesto inoltre per la prima di un buyback e per la seconda di un rimborso di obbligazioni ibride. Strategie di breve e di lungo termine.
Buy or sell
Il petrolio rimbalza sopra gli 80 Usd e inevitabilmente le big del settore ne risentono positivamente. Sull’Eurostoxx 50 svettano così la francese TotalEnergies (+5,9%) e l’italiana Eni (+4,08%). Gli investitori di casa nostra confidano inevitabilmente solo sulla società del cane a sei zampe ma una diversificazione che comprenda anche la “rivale” transalpina meriterebbe attenzione. Le mettiamo così a diretto confronto, evidenziandone la situazione in Borsa. Da notare che entrambi i gruppi sono impegnati in una rilevante politica di diversificazione delle fonti energetiche.
Azione |
Eni (Milano - IT0003132476) |
TotalEnergies (Parigi - FR0000120271) |
Il perché dell’andamento |
Decisivo il balzo del prezzo del greggio, dopo che l'Opec ha annunciato inaspettatamente domenica che ridurrà la produzione di oltre un milione di barili al giorno fino alla fine del 2023 |
Inevitabilmente alla base dell’ottimo risultato di ieri c’è la corsa del petrolio ma si aggiunge anche la notizia che la società effettuerà il rimborso dal 5 maggio di tutte le sue obbligazioni subordinate perpetue. Un bel segnale di solidità! |
Gli effetti |
Intanto il cda di Eni ha deliberato di proporre all’assemblea l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024. In linea con il Piano 2026, Eni intende pertanto lanciare nel 2023 un nuovo programma di buyback per un valore di 2,2 miliardi di euro |
La società ha registrato utili netti record di 36,2 miliardi di dollari nel 2022, il doppio dell’anno precedente, come conseguenza dell’impennata dei prezzi di petrolio e gas |
P/e ratio |
4,8 |
5,3 |
Utile per azione |
La specialista di analisi economiche FactSet prevede un calo sia nel 2023 sia nel 2024 ma si trattava di valutazioni fatte in un contesto di prezzi petroliferi al ribasso. E ora? |
Situazione simile a quella di Eni e considerazioni analoghe |
Margini operativi |
13,6% (valore medio rispetto al settore ma in forte miglioramento in confronto allo storico della società) |
18,8% (come nel caso di Eni valore medio rispetto al settore ma in netto progresso rispetto allo storico della società) |
Performance a 1 anno |
-3,6% |
+16,3% |
Ultima quotazione (3/4/23) |
13,43 Eur |
57,56 Eur |
Min- max ultimo anno |
10,42 – 14,98 Eur |
44,01 – 60,93 Eur |
Dividend yield stimato |
Sul 7%. Intanto il cda di Eni ha dato il via alla distribuzione della quarta tranche del dividendo 2023 da 0,22 euro per azione, su complessivi 0,88 euro corrisposti come esercizio 2022. La prossima data di stacco cedola è fissata per il 22 maggio 2023, con pagamento il 24 maggio |
Sul 7,2%. In occasione della riunione del Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio scorso è stato deciso di proporre all'Assemblea degli azionisti del 26 maggio 2023 la distribuzione di un dividendo ordinario di 2,81 euro per l'esercizio 2022, rispetto ai 2,64 euro per l'esercizio 2021, con un aumento del 6,4%. La data di stacco del dividendo per un importo di 0,74 Eur è stabilita per il 21 giugno 2023 e quella di pagamento il 3 luglio. Si noti tuttavia che la società ha adottato il sistema dei dividendi trimestrali |
Volatilità media (180 sedute) |
26,2% (medio bassa) |
25,9% (medio bassa) |
Analisi grafica |
Il veloce recupero delle ultime quattro sedute ha riportato la quotazione sopra la media mobile a 200 (ieri a 12,52). L’area dai 14,0 ai 14,56 euro rappresenta un target decisivo per definire nuovi massimi storici |
La debolezza di metà marzo, evidenziatasi anche qui con un contatto al ribasso della media mobile a 200 è stata invalidata dal “gap up” della seduta di ieri. Un’occasione persa? |
Strategia di lungo periodo |
Da mesi il titolo conferma una notevole forza, che trova sugli 11 euro un supporto importante. Da settembre 2021 resta inalterato un “buy” su base monthly confermato da tutti gli indicatori tecnici e qualsiasi fase di consolidamento rappresenterebbe un’occasione in tal senso |
Con progressive fasi di consolidamento sui 32,6, poi sui 42,4 e infine sui 53,4 l’azione francese ha confermato la sua tendenza rialzista di lungo. Da ultimo si scontra però con una barriera nell’area dei 56-57 euro, che al momento sembra invalicabile. Importante la tenuta dei 42,4 euro |
Strategia di breve periodo |
I 13,4 euro sono una barriera solo sopra la quale si conferma il recupero messo a segno dal 28 marzo. Decisiva la tenuta (come detto precedentemente) della media mobile a 200 |
Di nuovo poco sotto i massimi storici, con possibili ulteriori margini di crescita, sebbene modesti. Anche in questo caso risolutiva la tenuta della media a 200 (ieri a 53 euro) |
In sintesi – Due belle azioni oggi relativamente care (in base almeno al P/e). L’una vale l’altra? No: meglio l’una e l’altra, anche perché impegnate in un processo di sviluppo dei business fra i più completi nell’ambito delle “majors” petrolifere.