Pochi ne parlano, ma l'indice RAPI – RapNet Diamond Index – uno degli indicatori piu' affidabili del mercato ci segnala senza dubbi la discesa di questo settore. In un anno mediamente le pietre da 1 kt hanno perso il 12,5%, quelle da 0,50 kt l'11,4%,quelle da 3 kt 11,8%.
Soltanto le pietre molto originali, colorate hanno tenuto.

La discesa sembra forse esaurirsi. I prezzi erano scesi dell'1,8% mediamente in ottobre (stessa fonte) e dello 0,7% in Novembre.
Questa situazione riflette la pesante recessione internazionale. Non bisogna inoltre  dimenticare i buoni rialzi degli scorsi anni che possono avere spinto talune liquidazioni..
Ma chi possiede diamanti non dovrebbe preoccuparsi.
L'oligopolio sulle pietre permette di effettuare ancora una volta la solita mossa gia' fatta anche  nel 2008-2009 : la chiusura delle miniere (o la cessione di solo una piccola parte delle pietre ai grossisti, mentre il grosso viene mantenuto nelle casseforti in attesa di tempi migliori). 
Questa situazione mette al riparo da crolli improvvisi  per eccedenze di diamanti sul mercato. Una tecnica che funziona dal 1950.

Ma chi ha le pietre deve avere un poco di pazienza. Smaltite le eccedenze del 2011-2012, magari da chi è in utile – la domanda, alimentata da Cina, India, Brasile e Russia – e magari con un ritorno di interesse degli USA – tornerà a richiedere le pietre tenute in cassaforte dai monopolizzatori del mercato o lasciate sottoterra se le miniere sono state chiuse.
Ed il sorriso tornerà sui volti di chi ha comperato queste pietre.
Guido Bellosta è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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