Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

La favole di Pierino ed il lupo


Ho sempre seguito con interesse il bilancio della Maffei forse perché nell 'azionariato era entrata a suo tempo la  mia Universita' con un discreto pacchetto di titoli.

Le azioni erano state  collocate nel lontano 1986 (sfruttando anche l 'euforia del mercato per la costituzione dei fondi di investimento) a Lit. 4.000 Nel 1989 vennero emesse nuove azioni a pagamento a Lit. 3.500 e nel 1994 a Lit. 2.500.

I risultati sono sempre stati abbastanza stabili.Estrarre quarzo e prodotti feldspatici non è così esaltante come estrarre oro.Non si trovano improvvisi ricchissimi filoni.Ma la pagnotta è assicurata.

Le azioni della Maffei,unica societa' quotata che sfrutta cave e miniere ed estrae e commercializza i relativi prodotti ,sono sempre state sottovalutate dalla borsa. La Bocconi era entrata sul titolo sicura che la sottovalutazione dovesse scomparire. Ma la quotazione del titolo è sempre stata stracciata.Ancor oggi,aprendo il Sole 24 Ore,si legge il rapporto capitalizzazione/mezzi propri pari a 0,65,un parametro assurdo per una societa' in utile.

Maffei ha elargito l 'anno scorso un dividendo 0,043 euro (2,81%) mentre quest'anno potrebbe aumentarlo in quanto il risultato lordo prima delle imposte dei 9 mesi è stato di 3.361 milioni di euro contro 2.260 milioni dell 'analogo periodo del 2002.

Su questo titolo ho investito molte volte  in quasi venti anni di quotazione. La sottovalutazione(da vecchio fondamentalista) evidente e la possibilità di un delisting (la societa' è controllata da Iris Ceramica) mi aveva spinto a suggerirlo anche per il fondo che seguivo,come collaboratore, all 'inizio degli anni ' 90.In quei tempi Maffei stava per entrare anche  nel settore dell 'ecologia,poi abbandonato poi  fruttuosamente.

Le voci di un delisting tornano regolarmente ogni sei mesi. Lo testimoniano gli incrementi negli scambi. E sono tornate puntalmente ora.Ieri sono stati scambiate 180.000 azioni contro una media di 30.000.

Oggi gli scambi proseguono.

Dopo dieci anni di attesa anche il piu' incallito frequentatore di Piazza degli Affari non ha piu' il coraggio di ventilare  la solita tesi sulla logica del delisting. Per dieci anni sono state parole gettate al vento. Dovremo attendere altri dieci anni ?

Ma chi ama le favole puo' ricordare la storia di  Pierino ed il lupo.  Ad un certo momento il lupo arrivo'.

 

 

 

P.S. Disclosures. L'autore dell 'articolo e/o  la redazione del lombardreport.com possono avere in portafoglio i titoli esaminati.

Guido Bellosta è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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