Brutta imbarcata dei mercati, che pare proprio vogliano confermare gli scricchiolii sinistri che si iniziavano a percepire già da qualche seduta.
Ovvio che tutto il portafoglio ne risente, indistintamente sull'equity e sul reddito fisso. La tentazione di chiudere tutto e capitalizzare il gain ancora espresso a livello globale di asset non è poca. Tuttavia, alcuni mercati, pur stante la discesa e la sofferenza che certamente ci provocherà nelle prossime settimane, varrebbe la pena mantenerli.
Il Gilt, ad esempio, con la sterlina che da 5 giorni non fa che apprezzarsi contro Euro, dopo l'exploit sopra 0,86 è nuovamente a contatto con il livello chiave di 0,84 e con un grafico daily che di rialzista ha davvero poco.
Lo US Property, che nonostante tutto, e probabilmente contro ogni evidenza grafica, rappresenta un settore in ripresa da diversi mesi, e che a livello di sentiment generale è ancora visto come opportunità di acquisto.
Lascia più perplessi l'emerging debt, che ha davvero preso una scoppola notevole, dovuta più alla componente valutaria che non alla curva dei tassi. Ma anche questa asset class, in ottica di diversificazione fuori dall'aera Euro e USD andrebbe mantenuta, in ottica strategica.
Il resto tracheggia, poco sotto o poco sopra i prezzi di carico.
Se consideriamo inoltre i pesi attribuiti ad ogni posizione in termini di drawdown contribution complessiva, unitamente al fatto che siamo ancora forti di un 40% di liquidità, potrebbe non essere peregrina l'idea di tenere duro e non muovere nulla.
Sicuramente sbaglierò, ma al momento propendo per questa soluzione.
