Due settimane fa avevamo lasciato KERING su un crinale decisivo.
I conti del primo semestre avevano confermato un quadro fragile, con ricavi a € 7.587 mln (-15%), EBITDA a € 2.011 mln (-23%) ed EBIT a € 969 mln (-39%).
Una fotografia impietosa, segnata dal crollo di Gucci, dal ridimensionamento di Saint Laurent e dal piccolo segnale positivo di Bottega Veneta, unica maison a mostrare una barra verde nei grafici.
Scrivevamo che il titolo stava testando la trendline ribassista di lungo periodo, e che una sua rottura avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta. Da allora, quel movimento tecnico si è effettivamente verificato: la resistenza è stata superata e il mercato sembra ora impegnato a consolidare i guadagni.
GRAFICO DI KERING:
Il quadro grafico mostra un’evoluzione interessante. Dopo mesi di debolezza, KERING ha finalmente infranto la linea di tendenza che incanalava il ribasso dal 2021.
È un segnale da non sottovalutare. Tuttavia, come spesso accade in queste fasi, potrebbe ora manifestarsi un fisiologico ritorno verso la trendline appena violata, un pullback che offrirebbe una finestra d’ingresso più equilibrata per chi non ha ancora posizioni.
In altre parole: dopo il primo strappo rialzista, la logica operativa suggerisce di attendere un momento di debolezza per valutare un eventuale ingresso, piuttosto che inseguire i prezzi.
Chi invece ha avuto il coraggio di muoversi tempestivamente dopo la segnalazione dello scorso mese può, legittimamente, concedersi una soddisfazione: il mercato, almeno per ora, gli ha dato ragione.
RIFLESSIONI:
Dal punto di vista dei fondamentali, la situazione di KERING resta complessa. Il gruppo sta ancora cercando un nuovo equilibrio, con margini sotto pressione e una dipendenza strutturale da Gucci che rimane la vera incognita del medio periodo.
Tuttavia, lo ripetiamo, la borsa tende molto spesso ad anticipare gli eventi: sebbene i numeri non segnalino ancora una ripresa evidente, il mercato sembra scommettere che il peggio possa essere ormai alle spalle.
Questo atteggiamento non è isolato: tutto il comparto LUXURY sta evidenziando un cambio di tono. Gli operatori appaiono disposti a tornare gradualmente sul settore, scommettendo su una normalizzazione nel 2026.
A breve verranno pubblicati i risultati del terzo trimestre, in formato sintetico: non offriranno un quadro completo della marginalità, ma rappresenteranno comunque un ulteriore tassello utile per comprendere la direzione del gruppo. Lo scenario non potrà essere molto diverso dal precedente trimestre: potrebbe bastare che non sia tanto peggio.
Siamo quindi in una fase di attesa operativa. Il segnale tecnico è arrivato, ma il punto d’ingresso ottimale richiede ancora un po' pazienza. Complimenti a chi ha avuto l’audacia di entrare subito dopo la nostra analisi del 28 settembre: la prontezza è stata premiata.
Per tutti gli altri, come sempre, vale la regola aurea: seguire il proprio istinto, ma soprattutto il proprio profilo di rischio.
RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI:
PORTAFOGLIO TOTAL RETURN:
L’autore del presente articolo potrebbe detenere i titoli oggetto della sua analisi.
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