Ci sono due azioni che sono sulla bocca di tutti. La prima azione è Ferrari che dopo aver fatto sognare gli investitori sta spaccando tutto ma questa volta non al ribasso ma al rialzo. E seguirà articolo anche su Ferrari entro domani. Poi c'è Stellantis e del resto quale investitore italiano non ha in portafoglio Stellantis ?
Dici Stellantis e pensi a FIAT. Ma dietro c’è molto di più, considerato che parliamo di una holding che conta 14 brand del settore automobilistico. Settore automobilistico che ora è alle prese con alcune difficoltà di contesto. Come emerge anche da alcune notizie recenti.
Il nuovo piano strategico slitta
Si dilatano i tempi di presentazione del nuovo piano strategico di Stellantis. Il colosso dell’industria automobilistica recentemente durante una conferenza con gli analisti ha fatto sapere che renderà noto il proprio nuovo piano strategico nel secondo trimestre del prossimo anno e non nel primo, come annunciato in un primo momento.
Uno slittamento che sarebbe legato al contesto del settore dell’auto. Da quanto emerge dalla trascrizione della conferenza di venerdì, infatti, il rinvio permetterà a Stellantis di affrontare meglio fattori esterni come i dazi statunitensi e l’impegno del settore con i responsabili politici in Europa. Da qui a fine anno, la Commissione europea deve pronunciarsi sulla revisione della normativa sulle emissioni zero per l’industria automobilistica entro il 2035.
Consegne in crescita
Venerdì scorso Stellantis ha anche pubblicato le proprie stime delle consegne consolidate. Consegne consolidate che per i tre mesi conclusi il 30 settembre 2025 sono state stimate a 1,3 milioni di unità, con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente. Il Nord America nel terzo trimestre ha registrato la crescita più sostanziosa, un +35% su base annua. Le consegne del terzo trimestre nell’Europa allargata sono aumentate di circa 38 mila unità, pari a un incremento dell’8% su base annua. Nelle altre regioni, si registra una crescita complessiva delle consegne di 10 mila unità nette, pari a un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
Dal punto di vista tecnico, osservando il grafico su scala settimanale si può notare una rottura di un triangolo discendente. Figura che è stata rotta nel lato alto nella settimana a cavallo di settembre ed ottobre. Ora si nota una correzione che è il classico pull back, almeno secondo l'analisi tecnica classica, dopo la rottura di una trendline. In altre parole, sia per accumulazione di volumi che per il pull back, so far so good. E' chiaro che se dovesse tornare sui minimi ci sarebbe di nuovo da preoccuparsi. Ma al momento godiamoci la situazione tecnica favorevole.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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