Fare trading sta diventando davvero sempre più difficile, non solo perché siamo in presenza di oggettive lateralità su listini quali DAX (in un box di poco superiore ai 1000 punti da maggio) e il nostro Ftse MIb (che ieri parrebbe essersi deciso a rompere il triangolo di congestione che ci accompagna da un paio di mesi), ma anche perché basta un "cinguettio" di Uncle Donald o del suo ex-amico (?) Elon Musk che tutto si ribalta e noi retail ci ritroviamo con il classico cerino in mano.
Se, al contrario, distogliamo lo sguardo dall'azionario e proviamo a concentrarci sui futures obbligazionari, c'è davvero da mettersi le mani nei capelli. Su Bund e Buxl (rispettivamente il decennale e il trentennale tedeschi) assistiamo spesso e volentieri ad una volatilità rilevante. Volatilità che si accentua con spike up o down mostruosi in un lasso di tempo talora davvero breve, spesso a seguito dell'uscita di dati che quotidianamente vengono rilasciati e sovente anche a seguito di variazioni non particolarmente significative nel contesto macroeconomico, ma che tuttavia sono sufficienti ad accentuare o ad invertire la direzionalità del momento. Quindi, lavorare con questi strumenti dedicati all'obbligazionario, richiede sì un capitale dedicato e sufficiente alla gestione dei margini (overnight se opportuno o necessario) e delle eventuali variazioni negative giornaliere che si possono generare non chiudendo le posizioni aperte, ma soprattutto una grande lucidità, calma, sangue freddo, nonché capacità di sopportare oscillazioni anche poco piacevoli ... e, non dimentichiamolo, anche un po' di fattore "C", cosa che in borsa comunque non guasta mai. Perché bisogna essere bravi da un lato per evitare di fare errori grossolani, ma a volte bisogna avere la dea bendata dalla propria parte o, per lo meno, non vederla voltarci le spalle.
Fatta questa premessa, specie per chi non è molto avvezzo a questi strumenti, diamo un occhio a questi due strumenti.
Partiamo dal trentennale, strumento parecchio volatile, definito da qualcuno un "tritacarne" se lo si trada nel verso sbagliato. Fermo restando che i tassi in area euro dovrebbero restare quelli attuali per un po' (cosa detta a parole dalla BCE, ma poi sarei curioso di vedere cosa succede se dall'altra parte dell'oceano la FED iniziasse a sforbiciare ... che a non seguirli, non oso pensare al cambio €/$ che fine possa fare : altro che problema export a causa dei dazi !) e considerato anche l'andamento della ZC-Yeld curve, sembrerebbe che i prezzi del Buxl abbiano costruito nel corso di Settembre una solida base da cui ripartire.in area 112,50 - 112,80. Un supporto che possiamo definire valido in quanto toccato ripetutatmente tutti i giorni della scorsa settimana, violato praticamente solo il 2 settembre ma subito ristabilito il 3 con una barra che ha costituito di fatto un blocco di inversione (candela il cui corpo è praticamente pari al quella del giorno precedente, ma di segno contrario, e le cui estensioni coprono quelle del giorno precedente). Nel contempo, la trendline discendente, che accompagna il future da inizio dicembre 2024, è stata violata fugacemente circa a metà mese, ma da lunedì scorso la chiusura sopra di essa è stata confermata dalle candele di tutta la corrente settimana, venendo ritestata millimetricamente giusto ieri. Il nuovo ostacolo per il trentennale è costituito, a questo punto, dalla media mobile a 50 periodi sul daily (curva blu) che per ora funge da importante resistenza. Ma parrebbe altresì supportato dall'altra media mobile a 20 periodi (curva verde). Pertanto, va posta attenzione alla potenziale area di congestione creatasi fra 114 e 115, ma occorre considerare che il superamento di quest'area verso l'alto andrebbe a configurare il pattern dell'uncino stretto a noi tanto caro e target di prezzo significativi, almeno a ridosso della media mobile a 200 periodi (curva rossa), attualmente sita in area 120,50. Quindi davvero tanta roba considerando che, su questi strumenti, una variazione di un punto corrisponde a € 1.000 di guadagno o di perdita : ergo, sempre molta attenzione anche perché lo strumento, lo ribadisco, può avere una significativa volatilità intraday. Oggi, a titolo esemplificativo, abbiamo visto tra le 10.15 e le 12.35 un'oscillazione di un punto verso l'alto, per poi assistere nelle successive due ore ad un ritorno ai prezzi della mattina (drawdown di quasi 90 bps in meno di mezz'ora) e quindi nuovamente un recupero di quasi 80 bps. Roba da farsi un secondo stipendio in giornata ma anche da rimettercelo ! Raccomando di maneggiare con estrema cura, ma attività di trading sconsigliata ai deboli di cuore.
Passando invece al decennale, il Bund, l'obbligazione europea per antonomasia, abbiamo un quadro leggermente diverso nel comportamento ma non nella sostanza delle conclusioni (almeno, per ora, così sembra).
Qui, il supporto ripetutamente toccato la scorsa settimana è di vecchia data : dobbiamo infatti risalire allo scivolone sui prezzi iniziato a fine febbraio. L'area appena sotto i 128 ha fatto da resistenza fino a metà marzo e poi è stata di supporto per la ripartenza che ha rivisto il Bund in area 132. Poi, tra alti e bassi, il decennale ha ripetutamente provato a sfondare la trendline discendente che abbiamo visto anche per il Buxl, ma senza aver mostrato reale capacità di poter invertire la tendenza. Fin quando, appunto, il supporto è stato ritestato tutta la scorsa settimana, ed ora il Bund sembrerebbe finalmente pronto a rompere quella che di fatto è stata una lunga congestione. Anche sul Bund la volatilità non manca, ma meno accentuata nell'intraday rispetto al trentennale (oggi la massima escursione è stata di circa 40 bps ambo i lati). Qui, volendo, sebbene gain e loss quelli sono (€ 1.000 a punto), non sarebbe fuori luogo pensare di poter costruire una posizione long con qualche patema d'animo in meno (anche se, quando si dovessero concretizzare guadagni "onesti e sinceri", gli input qui sul Lombard son stati sempre quelli di portare a casa con tanti ringraziamenti senza aspettare il colpo del secolo). Quindi, ricapitolando : occhio alla rottura della trendline discendente di lungo periodo e focus sulle medie mobili a 50 e 200 periodi. Fermo restando che non è da escludere che, a seguito di questa compressione di volatilità, poi il futures possa spiccare un bel volo verso picchi già testati tre volte l'anno scorso (freccette rosse). Probabilmente certi livelli potrebbero significare qualcosa di poco simpatico per le nostre economie, ma come spesso viene ricordato su queste colonne "dopo il brutto viene il bello, e ... dopo il bello torna il brutto" !
L'autore del presente articolo è un trader privato e potrebbe essere direttamente interessato e quindi in conflitto di interesse con i lettori sugli strumenti finanziari da lui citati.
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