A beneficio di chi non è riuscito ad intervenire all'appuntamento modenese di sabato 18 Ottobre (ma anche di chi volesse un breve riassunto di quanto discusso), e visto che la registrazione del mio intervento non è stata possibile per questioni tecniche, riassumo brevemente le linee guida di quanto ho esposto.
Lo spunto che mi era stato dato recitava così : "Tre tecniche di trading che mi hanno fatto guadagnare". Di idee e spunti per l'operatività dei trade in cui decido di mettermi in gioco ce ne sono diversi, e mai tutti uguali perché diverse sono le situazioni che ci troviamo di fronte a livello grafico e da cui siamo circondati a livello di notizie. Ma alcune linee guida comuni, ovvero le cosiddette "best practices" da mettere in atto, rimangono quelle e vanno seguite con criterio e disciplina, sebbene non con il paraocchi e con la rigidità di un generale dell'esercito. Bisogna infatti sempre cercare di di osservare quello che succede e cercare di adattarsi laddove le condizioni lo richiedano, senza comunque dimenticare che senza regole non si va da nessuna parte. Perchè se da un lato la fortuna esiste, dall'altro entrare in un trade alla "spero in Dio" è la strada migliore per fare dei danni ai nostri risparmi.
Premessa, forse sciocca e inutile, ma val sempre la pena di ricordarla. Un trade, un investimento, una qualsiasi operazione che coinvolga dei quattrini non può mai essere priva di rischio. Quindi dobbiamo metterci nell'ordine delle idee che, almeno da un punto di vista percentuale, qualcuna delle nostre attività di investitori si concluderà con un segno meno. Se non lo riusciamo ad accettare allora è bene starsene in sul divano o andare al parco a correre. Senza questa consapevolezza, non solo c'è il rischio di non riuscire a gestire bene le nostre operazioni, bensì avremo una forte probabilità di trovarci in guai seri.
E quindi partiamo con la prima buona pratica : un trade iniziato l'estate scorsa su un suggerimento arrivato da queste colonne. Buy limit $ 110 su PDD Holdings, stop loss $ 93,29, target da comunicare. Io non vedo il suggerimento in tempo reale, e quando poi lo leggo vado a vedere la situazione sul grafico : il titolo, dopo aver aperto in pesantissimo gap down, ha perso una decina di dollari rispetto al punto di ingresso e sembra che la sua corsa verso sud voglia continuare. L'azienda è la holding che fa riferimento a Temu, principale concorente di Alibaba e Amazon nelle vendite online : azienda di un certo spessore, quindi, ma che presenta il vizio di una volatilità estrema sul Nasdaq, ragion per cui gap up e gap down sono piuttosto frequenti, così come pure barre estese che portano a segni a doppia cifra ambo i lati. Roba per cuori forti, sotto un certo punto di vista, ma roba che porta delle opportunità di guadagno oggettivamente interessanti senza i rischi di una "penny stock". Detto che comunque su un trade consigliato non si può non dare uno stop (mentre per il target si può valutare con più calma), l'analisi che faccio per andare a vedere dove potrebbe terminare la sua folle corsa al ribasso mi porta a vedere che sul grafico weekly siamo nei pressi di una zona che in precedenza ha fatto da resistenza e che quindi ora potrebbe fungere da supporto, oltre che nei pressi della media mobile a 200 periodi e senza trascurare il fatto che il trend è al rialzo da un anno e mezzo con dati aziendali che continiuano ad essere molto buoni. Vedo altresì che più indietro è rimasta attiva un'area di FVG rialzista. Nel frattempo il titolo ha toccato area 96 e cerca di risalire : faccio due conti della serva al volo e decido di entrare a mercato a $ 99,80 : il rischio c'è perché il trade è diventato pericoloso, ma il gap da ricoprire è davvero goloso a $ 138,14. Metto uno stop a -15% con l'impegno di rivederlo ma non metto ordine di vendita : voglio vedere cosa succedrà nei giorni a venire. Calma e pazienza, come scrissi al tempo, che se la roba è buona, quello che ha perso lo può recuperare, magari anche abbastanza in fretta visto la grande volatilità da cui è caratterizzata. Ci vuole un mese, ma alla fine la porto a casa. Il ritraccio arriva fino ad $ 88, purtroppo chi ha seguito con disciplina le indicazioni viene sbattuto fuori (ma, ribadisco, giusto così), si crea nei giorni a seguire un discreto pavimento con volumi che tornano a crescere (cosa che mi dà fiducia) e sulla seconda apertura in gap up vendo metà della posizione per vendere poi l'altra metà alla ricopertura del gap. Titolo ostico, ma andare alla ricerca dei gap da ricoprire è un ottima tecnica per fare dei realizzi interessanti. Chiaro che non è sempre così veloce, ma soprattutto non scontato ... altrimenti sarebbe tutto troppo facile. Mentre di facile non c'è nulla nella vita !
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Il secondo esempio portato è la gestione del trade su Telecom. Gli abbonati hanno letto quanto mi era occorso (per chi se lo fosse perso https://www.lombardreport.com/2025/9/25/quando-lo-stop-non-stoppa/), per tutti gli altri basti sapere che l'ordine di vendita sul livello di stop era andato ineseguito. Quindi mi sono ritrovato il titolo ancora in portafoglio e ho dovuto rivoluzionare la strategia mettendo lo stop a € 0,42 sotto l'area di FVG rialzista creatasi (un pelino al di sotto per evitare "spazzolate" facili di cercatori di stop loss) ed aspettando (pazientemente) l'evoluzione del mercato. Nei giorni successivi il titolo è tornato a crescere con ottime accelerazioni a cui è seguita una fase di congestione / accumulazione che ha visto la formazione di un triangolo e di altre aree di FVG rialziste. Rotto il triangolo, sebbene la proiezione dello stesso porta in area € 0,54 il target, ho preferito portare a casa un congruo profitto a € 0,508 anche in considerazione del fatto che la giornata di venerdì 17 ottobre è stata condizionata da diversi fattori che potevano portare a sviluppi potenzialmente negativi. Fondamentali, quindi, in questa operazione, sono state le aree di Fair Value Gap che rappresentano un utile indicatore per capire se il titolo possa essere ancora oggetto di interesse o meno. E grazie alle quali possiamo riuscire a farci un'idea più o meno concreta della bontà del trade in corso. Chiaro che non è Vangelo - altrimenti torniamo al discorso fatto prima sulla semplicità delle cose - ma comunque può essere un valido aiuto per le nostre valutazioni.
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L'ultimo esempio di trade che identifica un mio "cavallo di battaglia" nelle operazioni che decido di intraprendere è rappresentato da Gefran, titolo che è stato oggetto di segnalazione su queste colonne ma "riservato" a lettori più esperti in quanto i volumi scambiati abitualmente sono decisamente ridotti. In questo caso l'avviso di potenziale trading fruttifero arriva per l'improvviso aumento di volumi di cui Gefran viene interessata, e di conseguenza un upside di prezzo di un 20% nel giro di qualche seduta. Per entrare con un minimo di criterio siamo chiamati ad attendere un ritraccio con conseguente uncino stretto, tecnica spesso usata nei trade del LombardReport.com. Ma la cosa fondamentale è stata vedere come il titolo abbia fatto tutto un lungo cammino sempre sostenuto dalla media mobile a 20 periodi sul daily (linea verde). E sì : le vecchie e care medie mobili che qualcuno reputa inutili e superate, ma che a mio modesto avviso costituiscono sempre dei segnali di forza o di resistenza che condizionano l'andamento del titolo. E che spesso, come in questo caso, fungono da supporto anche nei giorni in cui si vedono delle candele rosse. Inoltre, altro aspetto per me significativo nel trading, abbiamo registrato due doppi minimi che di solito rappresentano il pavimento su cui il titolo può appoggiarsi con forza e da lì ripartire verso l'alto. Il trade è ancora in essere nel momento in cui scrivo, e rimane accompagnato da volumi superiori alla media che lo "aiutano" nonostante qualche tentativo di scivolata sotto la linea verde. Finché, pertanto, volumi e medie mobili (e fra poco potrebbe anche essere presa in considerazione quella blu a 50 periodi) ci fanno ritenere sensato portare avanti questo affare, si continuerà a seguirlo, tanto più che nel corso dei giorni il titolo è andato a creare due triangoli di congestione (il primo poi inglobato nel secondo) il cui punto di rottura ci fornisce il potenziale target da raggiungere. E anche questo è uno degli elementi che mettiamo a fattor comune per la gestione di trade profittevoli. Per dovere di cronaca, bisogna poi dire che la gestione dello stop è molto condizionata del proprio profilo di rischio : da una chiusura sotto la mm a 20 fino ad una sotto a quella a 50 o forse anche sotto all'area di doppio minimo realizzato, ma sempre tenedo conto del numero di pezzi scambiati nel corso della seduta.
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Non si tratta, alla fine, di particolari segreti. Bisogna imparare a leggere quello che abbiamo davanti nel modo più onesto possibile e cercare di mettere a fattor comune quelle conoscenze o quelle figure che l'analisi tecnica ci suggerisce nelle varie situazioni.
Chiudo ringraziando tutti coloro che sono intervenuti a questo appuntamento : davvero emozionante vedere la sala così gremita in ogni ordine di posto e persone sempre pronte a fare domande pertinenti. Quindi ... alla prossima !
UMBERTO
L'autore del presente articolo è un trader privato e potrebbe essere direttamente interessato e quindi in conflitto di interesse con i lettori sugli strumenti finanziari da lui citati.
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