Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Fare trading in un mondo distopico


Molto spesso su queste colonne ho parlato di manipolazione di mercato delle macchinette. Pur essendo una pratica vietata sulla carta (ma sulla quale nessuno vuole fare niente), ne esiste un'altra: quella di dire una cosa un giorno e negarla quello successivo. Ieri il patatrac sui mercati dettato dai dazi di Big Donald (da non confondere con Mc). Oggi l'esatto contrario: i dazi verranno posticipati e così tutti a comprare. Naturalmente se nel primo caso si potrebbe intervenire (vietando l'uso dei software ad immissione diretta), nel secondo diventa tutto più problematico: trattandosi di Presidente degli Stati Uniti tutto gli è permesso. E così anche lo Stato di diritto viene meno. E, si sa, lui risiede in USA, però peccato che i software siano tutti quanti collegati fra loro, quindi anche Consob piuttosto che ESMA poco possono fare. E così qualcuno rischia di impoverirsi e qualcun altro di arricchirsi a dismisura (vedi quanto successo al Bitcoin domenica sera e a quello che è successo il giorno successivo). Ammetto che fare trading in cui un giorno è tutto giù, quello successivo è tutto su come se non fosse successo nulla è veramente difficile ed estremamente rischioso e non per i software che nel complesso sono molto stupidi ma per il fatto che non sai mai cosa possa saltar fuori dalla testa dei sultani che governano arricchendosi non più con gli stipendi, come si faceva un tempo, ma in tutt'altro modo.

In questa situazione il consiglio migliore, che devo dare a me stesso in primis, è quello di usare size basse e credere di più nei movimenti, specialmente quando sono settoriali come nella seduta odierna. Size bassa=basso rischio=lasciar correre di più=credere nell'idea/news.

Un esempio è Eutelsat, mio grosso rammarico. Se Musk toglierà Starlink a Zelensky, ecco che potrebbe entrare in gioco l'unica alternativa seppur molto poco performante. Guardate cosa ha fatto in TRE giorni: da 1 euro a 8!!!!! Ora è troppo tardi, ma è un buon esempio di ciò che ho appena scritto.

Ma il passato è passato, il futuro non esiste ma c'è solo il presente. Quindi guardiamo qualche grafico consapevoli che operiamo in un mondo di matti in cui a "loro" è tutto concesso.

Bond EU 2053 3%

Avente ISIN EU000A3K4DY4 ha rotto con decisione l'area 90 e pare diretto verso i vecchi minimi. Con la storia del maggior debito per la difesa si è approfittato per vendere bonds. 

Ne esiste uno più corto che offre un rendimento altrettanto interessante a mio avviso anche se meno adatto al trading. Trattasi del EU000A3K4D74 cedola 3.375% scadenza ottobre 2038 sempre emesso dall'Unione Europea e quindi con rating AAA che attualmente rende il 3.2% netto a scadenza. Meno liquido del primo perché meno speculativo. Dubito fortemente possa tornare a 93/95 ma non si sa mai naturalmente. Del resto viviamo nel mondo dei matti. 

Webuild

Oggetto dell'articolo di sabato scorso, oggi ha rotto al rialzo come tutti gli altri cementiferi (Buzzi, Cementir, Heidelberg Materials in Germania etc...). La motivazione va ricercata nella genuflessione di Zelensky al sultano Trump e al maxi piano per le infrastrutture. Se si fa la pace non si fa la guerra e quindi si ricostruisce. A memoria ricordo che anni fa Buzzi crollò perché gli ucraini dissero che era una società "pro Putin"...e oggi ha segnato +16.3% (anche grazie agli algoritmi).

De Nora

Non ha fatto lo spike in giù come mi aspettavo. Quello che doveva fare lo ha fatto anche se ieri ha retto benissimo. La seguirò comunque.

Petrolio

Ha toccato millimetricamente un minimo di molto tempo fa. Ha tuttavia rotto i 66,50 USD. Vorrei un recupero di questo livello per scongiurare uno scenario ribassista più prolungato. Lo seguo in relazione ai titoli petroliferi (Eni, SPM, Tenaris).

Ad maiora! 

PNA

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