Settimana a dir poco infuocata. Prima tutto giù nella giornata di lunedì, poi tutto su in quella di mercoledì. Per questo motivo è un mercato che offre delle grandi opportunità ma anche tantissimi rischi, specialmente per chi fa posizione e non trading. Logicamente questi movimenti repentini sono stati dettati dall'insider trading e manipolazione di Trump (link del mio articolo di mercoledì, dati alla mano: https://www.lombardreport.com/2025/4/9/borsa-trump/), dal fatto che non vengono vietati tutti quei software e quotatori che agiscono di concerto e sono agganciati alla notizia e quindi revocano in automatico i bid o gli ask, da regulators che anche di fronte all'evidenza che si protrae da anni non fanno nulla. Ben venga dunque tutto questo lassismo: ormai il mercato finanziario è sempre più assimilabile ad un Far West nel quale il ruolo dello sceriffo spetta proprio al più bullo dei bulli e a chi ha le armi non convenzionali il cui utilizzo permette poi a qualche piccolo operatore di trarre vantaggio dal danno arrecato all'intero sistema. Quando parlo di danno mi riferisco naturalmente alla fiducia che viene poi a mancare. Siamo ancora in bull market di lungo e questa potrebbe, uso il condizionale, essere una semplice correzione seppur "cattiva". Questo sta a significare che per le prossime settimane il peggio dovrebbe essere alle nostre spalle. Non mi aspetto un movimento a "V" ma una sorta di lateralizzazione, magari rialzista, per le prossime ottave. Il numero di azioni dell'S&P500 sopra la media a 200 in settimana è sceso sotto il 15%. Storicamente un segnale di buy si ha quando si torna al di sopra del 15%, per questo ritengo che quanto è avvenuto rappresenta un estremo, almeno per il breve termine. Scrivo questo anche perché a picchi di volatilità, come quelli di questa settimana, spesso e volentieri ci sono stati bottom di periodo sull'azionario.
Ma andiamo subito all'analisi grafica degli indici. Nel mio breve update di giovedì (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/10/s-p500-indice-ftsemib40/) mostravo un pò di timore per la brutta candela che si stava creando anche se nulla era ancora compromesso. I mercati infatti si stavano "rimangiando" buona parte della candela rialzista appena formata. Sono stato smentito nella giornata di ieri, quando dalle 17.30-18.00 ora italiana l'S&P500 è risalito a razzo, complici le dichiarazioni della FED pronta ad intervenire per stabilizzare il quadro generale e le nuove dichiarazioni di Trump che spera in un qualche accordo con i partner cinesi. Staremo a vedere: capite meglio di me che si vive alla giornata.
Sabato scorso, con un grafico annuale, avevo mostrato come l'S&P500 pur essendo in caduta libera stesse per andare a toccare i massimi del 2021, del 2022 ed i minimi del 2024 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/10/s-p500-indice-ftsemib40/) e così è poi stato e da quel punto abbiamo assistito ad un forte rimbalzo. Questo il grafico ANNUALE della settimana scorsa (nessuna linea è stata modificata)
Ad oggi questa è la situazione dopo il test delle aree (grafico settimanale ingrandito). Per un soffio non abbiamo toccto il punto estremo attorno a 4800 punti che guarda caso corrispondono ad un pullback MILLIMETRICO del breakout rialzista del 2024. Poco importa visto che parlo di aree e non di livelli puntuali.
Su scala daily, fermo restando che la volatilità rimane comunque estremamente elevata ed attorno ai 35 punti, osserviamo un buon recupero e non mi stupirebbe nemmeno una risalita poco sopra i 5500 punti (area cerchiata sul grafico daily). Il close di venerdì è stato a 5363,36 punti. Estensione massima verso i 5662 punti. Come già scritto giovedì mi preoccuperei se il mercato tornasse sotto 5100 e certamente verso i 5000 punti: nei mercati potenzialmente ribassisti si verificano infatti corposi rialzi per far chiudere gli short, mettere qualcuno long e poi si torna verso i minimi appena fatti.
Il Nasdaq Composite su scala settimanale ha quasi testato la media a 200 periodi dopo il fortissimo ipervenduto di breve ma lo vorrei vedere sopra i 17250 punti rispetto al close weekly@16725 circa.
Come dicevo sabato scorso nel complesso rimango ottimista per le prossime settimane, ma sono naturalmente e come sempre disposto a cambiare idea e cerco di adattare il mio trading plan step by step o se preferite day by day. Nel complesso credo che le società riporteranno bene anche perché quei dati riguarderanno il primo trimestre 2025 MA al contempo rimango molto perplesso per quanto riguarderà le guidance per il prossimo futuro. Dal punto di vista degli investitori la fiducia è certamente compromessa (io stesso ho comunque stoppato posizioni che avevo in certificati di portafoglio (specialmente con Stellantis ed STM come sottostanti), tamponando abbastanza bene con il trading di breve e fortunatamente la parte azionaria era già stata scaricata nelle settimane addietro, tolta qualche paccottaglia). Dal punto di vista delle aziende invece la questione dei dazi avrà certamente delle conseguenze sui mercati di sbocco e sull'import di prodotti. Per non parlare poi del cambio eurodollaro per chi fattura di USD.
In Europa il Dax Future ha fatto un pullback a 19040 ed ha chiuso sopra la media a 200 periodi. Credo che in Europa ci siano maggiori possibilità di risalita rispetto agli USA o comunque una maggiore forza relativa anche in caso di ulteriore discesa (improbabile).
Erroneamente la scorsa settimana ho segnalato i livelli dell'Eurostoxx indicando sul grafico postato il DAX Future (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/5/dow-jones-indici-ftsemib40/). Sta di fatto che nonostante il refuso, l'Eurostoxx 50 Future ha centrato pressoché millimetricamente i target indicati. Questo era il grafico di sabato scorso in cui invece di scrivere Eurostoxx50 ho scritto DAX:
Il risultato è stato questo, con il livello di 4450 testato millimetricamente (minimo a 4445 punti nella seduta di lunedì) con un recupero dei 4700 ed un close settimanale a 4812:
Il FTSE MIB40 daily, come detto giovedì sera, rimane "incastrato" nel vecchio rettangolo con base ESTREMA a 30600, base intermedia a 32650 ed altezza a 35400. Livelli per la prossima ottava a 32650 come supporto e a 35400 come resistenza. Il derivato si muove anche di mille punti nel giro di un'ora o poco più, quindi preferisco ragionare come estremi. Naturalmente sopra i 35400 si aprirebbe uno scenario potenzialmente rialzista. Sotto i 32650 spazio di discesa. In generale comunque mi aspetto un consolidamento ed una minima riduzione di volatilità anche se il nervosismo è destinato a rimanere ancora per un pò di tempo. Ricordiamoci che la premier Meloni andrà da Trump mercoledì 16 quindi tra quel pomeriggio ed il giorno successivo (giovedì 17) aspettiamoci movimenti improvvisi in un verso o nell'altro. Solitamente gli incontri bilaterali tendono a concludersi bene, non fosse altro che per cortesia (anche se così non è stato per zelensky). In generale anche i dati macro economici in questa fase specifica sono passati in secondo piano. Mano a mano riprenderà la loro importanza nelle prossime settimane e naturalmente sarà da valutare giorno per giorno l'impatto dei dazi sulla fiducia generale di imprese e consumatori e quanto questo impatto sarà riflesso poi sulle linee guida aziendali e quindi anche sull'occupazione nonché sull'inflazione.
Fronte watchlist....
L'oro ha strappato in su. L'argento è rimasto nettamente indietro. Pare stia facendo un movimento a "V" e non mi stupirebbe un suo ritorno sui massimi in area 34 usd. Di seguito a sinistra il chart del gold, a destra quello del silver.
L'eurodollaro ha rotto un bellissimo livello su scala SETTIMANALE collocato attorno a 1,12-1,125 ed il close weekly è stato a 1,136. Non mi stupirebbe di rivederlo verso 1,20. Nel breve direi che il dollaro è destinato a perdere valore e solo un rientro stabile SOTTO l'area 1,12 potrebbe mettere in dubbio lo scenario rialzista a favore della valuta europea. L'area a 1,07 rimane un livello intermedio.
Su scala settimanale l'ETF sul TLT, Treasury Bond 20+years, si sta riportando verso 84 (supporto evidenziato dalla linea rossa). Qualora venisse bucato, salvo un rientro, troviamo i minimi di ottobre 2023 evidenziati dal cerchio rosso attorno a 73: la situazione dei dazi ha minato de facto la credibilità degli Stati Uniti e questo si è riflesso su un aumento generalizzato dei rendimenti nella parte lunga. Quadro non compromesso ma bisogna comunque stare attenti.
Per quanto concerne le azioni, torno sul titolo TESLA che ha ritoccato i 215 USD ed è possibile che stia formando un rettangolo. Stop sotto 210 e possibilità di ritoccare l'area a 255-260.
In Italia, se si propende per una risalita, da tenere monitorati i titoli rimasti forti nell'ultimo periodo prima del patatrac. Un esempio può essere Danieli che, escludendo il gap down in volatilità di lunedì, è tornata sopra i 25,50 euro (close settimanale@26,45). Con uno stop attorno all'euro e quindi del 5% o poco più non mi stupirebbe un ritorno verso i 28 euro (da seguire naturalmente anche la risparmio).
Un occhio anche alle utilities che inevitabilmente ne hanno risentito ma che in qualche modo sono decorrelate rispetto a tanti altri titoli in quanto più difensive. Abbiamo ad esempio Enel attorno a 7 euro che potrebbe risalire per coprire il forte gap lasciato aperto ed andare almeno verso 7,20-7,30 (stop sotto 6,50).
Altra utility che sta cercando di ricoprire almeno in parte il gap down è HERA ma non ho punti di ingresso specifici.
E se si trovasse una qualche forma di accordo anche con la Cina un occhio di riguardo andrebbe dato a Pirelli che ha sofferto in modo particolare proprio per avere nel proprio azionariato i cinesi e sulla quale ci potrebbe essere almeno uno short covering, anche se il grafico attuale è brutto e non fornisce particolare segnali di ingresso. Come vedete vivo in baso al newsflow quotidiano.
E' difficile trovare un vero e proprio tema. Quello che mi sento di dire è che in base alla mia road map il peggio potrebbe essere alle spalle, almeno da qui a giugno, poi si vedrà nella seconda parte del 2025. Quel minimo di fine marzo potrebbe essere stato posticipato a questa settimana. Dovrebbe dunque seguire un tentativo di recupero per poi avere un nuovo affondo nel periodo estivo e più in generale da giugno/luglio. Valuteremo cammin facendo.
Ad maiora!
PNA
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