Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Pasqua con indici europei sulle prime resistenze. Indici americani su supporti di breve. Utilities sempre forti e banche a metà strada


Buona domenica e buona Pasqua a tutti. 
Il Future sul FTSEMIB40 daily ha chiuso la settimana antecedente le festività pasquali in un punto chiave: 35150. Questo livello corrisponde infatti alla vecchia resistenza che ha tenuto imbrigliato il derivato per mesi e che è stata rotta a inizio anno. E' anche un punto in corrispondenza del quale passa la media mobile a 200 periodi che tuttavia ha poca importanza in questa fase perché risulta de facto completamente piatta. Le medie mobili sono importanti quando si sviluppa un trend e quindi acquisiscono una inclinazione. Media mobile ovvero una media che "si muove" mano a mano. Quando le medie mobili sono piatte evidenziano semplicemente una mancanza sostanziale di trend. Logicamente una media a 20 periodi o a 50 avrà più probabilità di avere una inclinazione rispetto ad una a 200 periodi. Ad ogni modo tornando al Future italiano direi che sopra i 35150-35200, possibilmente confermati da più sedute consecutive sopra quest'area, ci può essere positività. Cautela invece se i corsi dovessero scendere nuovamente sotto i 33500-34000 punti (circa il 3%-4% dai livelli attuali): scrivo questo perché è possibile che anche nelle settimane a venire la volatilità rimanga mediamente più elevata e quindi bisognerà dare maggior gioco allo strumento sul quale si farà trading, indici compresi.

 

Il Dax Future daily presenta una configurazione grafica assai simile a quella del nostro derivato se guardiamo alle ultime tre settimane ma se osserviamo il lungo periodo si trova ben sopra vecchie resistenze (area 19000). Nelle ultime sedute il true range delle candele daily si è ridotto e quindi anche in questo caso siamo in una situazione di contrazione di volatilità. Notiamo poi un calo drastico di volumi, forse dovuto alle festività pasquali ed alla settimana corta. Sopra i 21700 punti ci può essere uno strappo verso i 22250 circa. 

Personalmente credo che da qui alla fine di giugno i mercati abbiano visto un minimo relativo ad inizio aprile. Questo non preclude naturalmente la possibilità di un consolidamento che significa un breve storno (di breve) per cercare un nuovo punto di appoggio prodromico ad una risalita/consolidamento. Come ho avuto modo di scrivere più volte credo che i problemi del 2025 si verificheranno a partire da luglio che guarda caso corrisponde anche ai 90 giorni di pausa delle tariffe. Staremo a vedere: non ho la sfera di cristallo!

Negli Stati Uniti l'S&P500 pare stia cercando di formare un punto di appoggio attorno ai 5260 che corrispondono ad un vecchio massimo da cui era partita una prima gamba rialzista ad aprile dello scorso anno (freccia rossa). Al momento credo sia importante che i corsi rimangano SOPRA i 5100 punti rispetto ai 5282 di chiusura di giovedì. In altri termini considero accettabile un consolidamento/storno che rientri all'interno del 4% (area cerchiata). Come vedete il grafico proposto presenta le STESSE linee di sabato scorso, segno che il mercato sta sentendo per il momento tutti i livelli tracciati in precedenza.

 

Il Nasdaq Composite daily sta lateralizzando al di sopra della fortissima candela rialzista del 9 aprile (quella che ha visto gli indici schizzare in su del 10% circa). Questo livello, se osservato bene, rappresenta un intorno in corrispondenza del quale abbiamo avuto anche un paio di aperture daily in occasione del grande panico postumo alla decisione dei dazi. Operativamente parlando credo sia importante che il Nasdaq riesca a mantenersi almeno sopra i 16100-16200 punti: un minimo di gioco va dato. Sotto i 16100 potremmo infatti rivedere i minimi in area 15300. Al momento la debolezza del listino tecnologico è dovuta certamente alle problematiche di Nvidia relative al blocco all'export cinese del chip H20 necessario per l'intelligenza artificiale. Da notare come sia presente una trendline dinamica discendente abbastanza delineata che congiunge i massimi di febbraio e marzo, la cui rottura potrebbe poi favorire un parziale recupero del tech.

Fronte watchlist...

Questa breve settimana non ha fornito particolari spunti operativi se non per le azioni oggetto di studio lo scorso sabato (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/12/s-p500-silver-eurodollaro/). Penso ad esempio al titolo Danieli salito da 26,45 euro a 28,05 alla chiusura weekly quindi in rialzo del 5,5% circa riportandosi a ridosso della media a 200 periodi e poco sotto il supporto dei 28,80 euro. Un eventuale rientro al di sopra di questa resistenza potrebbe favorire una graduale risalita. Visione errata qualora si scendesse nuovamente sotto i 26 euro. L'ideale in caso di storno è un consolidamento che rimanga comunque sopra i 27 euro (almeno si riduce lo stop).

Anche Enel, esaminata sabato scorso, si è comportata come previsto andando a chiudere il gap down del ribasso di inizio mese: da 7,07 euro il close settimanale è stato a 7,372 (+4,2% circa). Niente di eclatante naturalmente, ma è indice del fatto che il mercato nel complesso sta cercando di chiudere vuoti volumetrici creati durante la fase di picco di volatilità. Sopra questi livelli e più specificamente sopra i 7,40 potrebbe esserci spazio per una salita verso i precedenti massimi di periodo (quelli della engulfing bearish per intenderci attorno a 7,70-7,80 euro). L'unico aspetto poco convincente può essere dato dai volumi decrescenti. La spiegazione è duplice: settimana pasquale da un lato e difficoltà ad investire nuovamente dopo un ribasso di mercato così veloce. Nel caso di Enel applicherei comunque uno stop a prescindere attorno a 7,10-7,15 euro. 

Un'altra utility che si è comportata bene è Hera. Un grafico simile a quello di Enel seppur più "slanciato": siamo quasi alla metà della bearish engulfing.

I grafici delle utilities sono tutti molto simili tra loro come potete notare nei grafici successivi. Penso ad esempio a Terna piuttosto che ad Acea o a Snam Rete Gas.

Come ho avuto modo di mostrare nell'update infrasettimanale di martedì (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/15/azioni-enel-azioni-igd-azioni-hera/) la forza generalizzata delle utilities (Enel, Hera, Italgas ed in parte A2A, piuttosto che Terna, Snam ed Acea) pone almeno un punto di domanda: quanto è compatibile questa fase di assestamento di mercato con una risalita di titoli estremamente difensivi che si sono comportati in modo estremamente resiliente? 

Come potete capire, aspettarsi un consolidamento/risalita di mercato per due o tre mesi non implica necessariamente avere una view rialzista da qui a fine anno.

Negli ultimi mesi il settore bancario è stato (ed è ancora) sotto i riflettori. Per questo motivo propongo un mio studio che riguarda la situazione attuale di alcuni titoli core: Intesa ed Unicredit e poi a rimorchio Mediolanum, Bami, Bper, Fineco, Montepaschi e Mediobanca. Ho deciso di utilizzare i ritracciamenti di Fibonacci per vedere le azioni che sono riuscite a spingersi sopra il 50% di ritracciamento (linea azzurra per intenderci). Al momento sono solo Bami, Fineco e parzialmente Bper. Intesa, Mediolanum, Unicredit, Mediobanca e Bmps rimangono invece vicine a quel 50%. 

I grafici appena esposti segnalano una situazione pressoché identica per tutti i titoli eccezion fatta per Bami, Fineco e Bper. Sarà interessante valutare l'evoluzione nelle prossime sedute per capire se si creerà qualche driver che possa in qualche modo anticipare la salita di qualche ritardatario, magari anche su azioni che non sono proprio titoli bancari ma che si occupano di risparmio gestito (ad esempio Azimut). 

 

Certamente si potrebbero anche impostare degli spread proprio alla ricerca di un allargamento: long su un titolo forte (ad esempio Bami o Fineco) e short su quello che si considera più debole (ad esempio Azimut), sperando che nel frattempo non subentrino notizie societarie.

Buona Pasqua a tutti.

Ad maiora! 

PNA

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