Domenica scorsa abbiamo analizzato l'S&P500 mettendo in evidenza come fosse salutare e possibile uno storno attorno al 4%. Questo il grafico che avevo postato (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/19/azioni-danieli-azioni-enel-azioni-banche/) in cui avevo dato importanza al retest dell'area cerchiata:
Direi che quel punto critico individuato a 5100 punti è stato centrato millimetricamente come potete vedere nel grafico successivo con le STESSE trendline:
Cosa mi aspetto per la prossima settimana?
Personalmente credo che ci si possa spingere a testare i 5575-5600 punti dove però passa una trendline dinamica che potrebbe fungere da resistenza (area "cerchiata" in rosso). Non credo ad una estensione del movimento sopra i 5662-max 5700 punti nelle prossime cinque sedute rispetto al close weekly a 5525 punti (i mercati europei saranno chiusi per il primo maggio ma non quelli statunitensi).
Il Nasdaq Composite è riuscito a mantenersi sopra i 16100 punti ed ha chiuso l'ottava a 17382 punti. Faccio notare che è stata rotta in gap up la trendline dinamica discendente che ha guidato il ribasso tra febbraio e la prima settimana di aprile. Benché la volatilità rimanga mediamente più elevata mi aspetto un ulteriore recupero. Per chi opera in intraday o comunque con un orizzonte daily (due o tre sedute al massimo) andrei alla ricerca di supporti che si sviluppano su grafici orari e non al di sotto dei 16650 (linea tratteggiata).
In Europa troviamo il Dax Future (ma anche l'Eurostoxx e il nostro Fib) che hanno fatto un movimento a "V". Francamente non mi aspettavo lo facessero ma tant'è, segno che l'Europa, per una volta, rimane il porto preferito dagli investitori usciti in massa dagli Stati Uniti. La chiusura weekly del Dax Future è stata a 22251 punti quindi sostanzialmente sui livelli di supporto del vecchio box (rettangolo evidenziato). Venendo dal basso questo livello costituisce un punto di resistenza ma è altrettanto vero che ci si è arrivati con la forza di un movimento a "V", quindi eviterei lo short ma sfrutterei eventuali debolezze in intraday per mettermi long. Quando parlo di long intendo un rialzo di breve e non di lungo perché non sono così ottimista per la fine del 2025 che rimarrà un anno in cui comprare forti ribassi e vendere forti rialzi. Tornando all'eventuale supporto credo che sarà da monitorare il livello di 21600 (chiusura gap up). Se invece l'indice riuscisse a mantenersi sui livelli attuali in modo convincente (ovvero con chiusure sopra i 22200-22250) si potrebbe anche pensare ad un ritorno verso i massimi storici che al momento rimangono comunque prematuri. Personalmente credo che nelle prossime quattro sedute di Borsa aperta l'indice tedesco "ballerà" attorno a questi livelli. L'unico aspetto che trovo poco convincente deriva dal fatto che i volumi delle ultime due settimane sono estremamente bassi (freccia rossa in basso). Forse è dovuto alle festività pasquali ma è indice del fatto che il rialzo al momento rimane poco "partecipato".
Il nostro derivato sul FTSEMIB40 presenta anch'esso una "V" esattamente come successo al Dax: nessun ripensamento. Domenica scorsa ho scritto che la tenuta dei 35150-35200 avrebbe potuto favorire un ulteriore allungo e così è stato (grazie ai bancari analizzati proprio in quel report. Link: https://www.lombardreport.com/2025/4/19/azioni-danieli-azioni-enel-azioni-banche/). Nei movimenti a "V" il tasto sell deve essere tolto dai book (se non per chiudere un contratto già aperto). Il close settimanale è stato a 37070 punti e ritengo ci sia spazio per un ulteriore allungo a "cercare" l'area dei 37780 (linea tratteggiata). Sopra quel livello ci sono i 39000 punti e poi forse ancora più su.
Fronte watchlist...
Inizio col dire che il rialzo dei listini è stato favorito dal comparto bancario che già avevo analizzato la scorsa settimana. Questo ha permesso un momentaneo assestamento/lateralizzazione delle utilities (Enel piuttosto che Terna o Italgas e Snam che comunque non sono crollate ma sono salite leggermente).
Le vere protagoniste sono state appunto le banche. La settimana scorsa avevo postato questo screenshot dell'intero settore evidenziando come alcune di queste (Bami) fossero avanzate più di altre. La situazione si presentava così:
Questa è la situazione aggiornata alla chiusura di ieri venerdì 25 aprile:
I titoli rimasti APPARENTEMENTE indietro sono Banca Mediolanum ed Unicredit che in realtà sono salite entrambe portandosi abbondantemente al di sopra della linea azzurra se considerassimo anche lo stacco del dividendo pari a 0,63 centesimi per Mediolanum e di 1,4764 euro per Unicredit.
Confrontando dunque la settimana scorsa e quella appena trascorsa capiamo il motivo del movimento a "V" del nostro indice.
Andando alla ricerca delle ritardatarie per le prossime sedute, sic rebus stantibus, direi che abbiamo alcune azioni che rientrano nella categoria del risparmio gestito come Azimut, Banca Generali e la stessa Fineco.
Abbiamo poi un titolo bancario come Banco Desio impostato molto bene ma che lunedì staccherà un dividendo di 0,4566 euro che nelle sedute successive potrebbe velocemente ricoprire lo stacco vista la forza del settore. poi Credem che ha chiuso l'ottava a 11,70 ma che potrebbe ritrovare la forza per continuare nel trend rialzista a condizione che venga mantenuta l'area degli 11 euro.
Il miglior movimento a "V" rimane tuttavia quello di Mediobanca. Peccato non averla indicata domenica scorsa.
Sempre buone le performance di Danieli ordinaria e risparmio che sono riuscite ad allungare il passo. Come avevo già avuto modo di evidenziare, quando c'è la bassa marea ed il mercato scende sono poi i titoli che erano stati più forti fino a quel momento a rialzare più velocemente la testa. Nel caso in esame non mi stupirebbe di rivederle tornare verso i massimi di inizio marzo. Step by step e senza fretta. Condizione invalidante un ritorno sotto i 27 euro della ordinaria che metterebbe a rischio tutta la struttura così come già evidenziato domenica scorsa. Il close di venerdì è stato a 29,55 euro.
Una nuova azione inserita nella mia watchlist è Sogefi. Operante nel settore della componentistica per auto ha comunicato i ricavi del primo trimestre 2025 pari a 256 milioni di euro (-2,7% rispetto allo stesso periodo del 2024).
L'EBITDA è rimasto sostanzialmente stabile a 33,8 milioni di euro. L'EBITDA margin è stato pari al 13,2%, rispetto al 12,8% del primo trimestre 2024 grazie alla leggera flessione dei costi per materie prime, che ha più che compensato l'aumenrto dei costi energetici. Gli oneri finanziari sono ammontati a 2,7 milioni di euro, in netto calo rispetto al 2024 (5,1 milioni) grazie alla riduzione dell'indebitamento.
Il risultato netto delle attività operative è stato positivo per 9,8 milioni di euro, rispetto a 5,6 milioni dell'esercizio precedente. L'indebitamento netto al 31 marzo di quest'anno risulta pari a 43,8 milioni di euro, rispetto ad un indebitamento netto di 235,7 milioni a marzo dello scorso anno.
Poiché Sogefi non realizza direttamente esportazioni verso gli Stati Uniti e non produce in USA, non è soggetta ai dazi su importazioni di materiali e la società dichiara che "a breve termine non sono prevedibili impatti diretti significativi derivanti dai nuovi dazi" anche se il comparto automotive ne risulta comunque impattato. Da considerare poi che il 12 maggio staccherà un dividendo di 0,15 euro ad azione che ai prezzi attuali risulta circa il 7,5%. Graficamente il close è stato a 2,03 euro rompendo le medie mobili a 20, 50 e 200 periodi. View rialzista da qui al 12 maggio che verrebbe invalidata sotto 1,85 euro. Venerdì la chiusura è stata a 2,03 euro con ottimi scambi considerando la giornata del 25 aprile: oltre un milione di pezzi. Qualora ci fosse un minimo di congestione, ideale per ridurre lo stop, si potrebbe anche pensare ad una salita verso i 2,20-2,30 anche in considerazione del fatto che abbiamo un'area critica verso i 2,40 euro che spesso in passato ha respinto il titolo all'interno del lunghissimo rettangolo con base a 1,85 (escludendo la rottura momentanea di aprile).
Buon fine settimana. Alla prossima!
Ad maiora!
PNA
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