Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Il passo dalle stelle alle stalle può essere molto breve, ma nel complesso rimango ottimista per le prossime settimane


Per sdrammatizzare questa terribile settimana ho deciso di postare questa vignetta anche se nasconde una triste realtà: erano tutti in fila a comprare sui massimi ed ora non c'è più nessuno. Questa è la realtà dei mercati finanziari in cui le autorità permettono la creazione di bolle (oggi sentivo che il crollo è colpa di chi vende....ma non è mai colpa di chi compra), non vietano la manipolazione dei prezzi tramite software che agiscono in concerto, adottano regolamentazioni a dir poco strane (non puoi sottoscrivere un bond ma puoi comprare un prodotto avente come sottostante un derivato) e così via.....e poi qualcuno rimane sempre incastrato.

Però, però, però...sappiamo che le crisi, seppur lunghe come la Grande Depressione, nel lunghissimo termine costituiscono anche delle opportunità come mostra questo grafico. E' anche vero che nel lungo periodo, però, siamo tutti morti come diceva Keynes.

                                       

Questi sono stati i massimi ribassi annuali a partire dal 1950 ad oggi

Si chiude dunque una settimana pesante per l'azionario, anche se tutto è partito in concomitanza alle parole di Trump di mercoledì sera alle 22 ora italiana. Ricordo che inizialmente il mercato aveva strappato in su quando nella parte iniziale parlava di gentilezza nei confronti di molti paesi. Mano a mano che ha continuato a parlare e specialmente quando ha sdoganato lo schema che abbiamo visto tutti, ecco che il mercato ha prontamente invertito la rotta. Non nascondo che mercoledì, alla chiusura dei mercati europei, avevo confidato in un possibile rialzo nella giornata successiva. Un trader deve tuttavia essere molto veloce nel cambiare idea. E così è stato, tenendo fede a quanto scritto sabato scorso (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/3/29/azioni-technogym-azioni-stellantis-azioni-stm/). Il grafico postato dell'S&P500 che vedete in seguito presentava una prima trendline di supporto e poi altri due livelli: 5446 (arrotondato a 5450) e poi più giù a 5258 e 5107. 

I tre livelli sono stati centrati pienamente e la rottura è stata esplosiva così come evidenziato anche dalla volatilità che dopo un primo ribasso in concomitanza del rimbalzo di fine marzo aveva ripreso a salire. Eccone i risultati. Notate bene: nessuna trendline rispetto al grafico precedente è stata modificata.

Occorre dunque una ulteriore analisi, magari su scala settimanale in modo da estendere l'orizzonte temporale a due ulteriori livelli: 4070 e 4800.

Mettendo addirittura un grafico ANNUALE dell'S&P500 guardate cosa vediamo: i due livelli indicati corrispondono sostanzialmente ai massimi del 2021, del 2022, del 2023 ed ai minimi del 2024 quindi sono fortissime aree di supporto. 

Passiamo ora ad osservare due aspetti: cosa è successo quando l'RSI su scala SETTIMANALE è finito in ipervenduto e contestualmente la volatilità è schizzata sopra 40? Sono partito dal 2001 (crollo Torri Gemelle), per poi andare a vedere cosa è successo nel 2008 e così via fino ai giorni nostri. I grafici sono in sequenza su scala SETTIMANALE.

Nei casi che avete visto in precedenza notiamo che c'è stato un rimbalzo anche se nel 2008 (fallimento Lehman di settembre) l'agonia è durata ancora qualche mese (bottom a marzo 2009). 

Che Trump non sia molto rifinito lo abbiamo già visto in epoca Covid quando suggerì di ingerire clorochina. Qualcuno purtroppo lo fece e ci lasciò le penne. Oggi parla di Groenlandia e di Canada da annettere agli USA. Non sono un economista e sono abituato a ragionare con la mia testa e penso a questo: i dazi sono una soluzione loose loose in cui tutti perdono. Perdono certamente gli Stati Uniti, ma lo stesso capita anche agli altri attori economici che tuttavia possono giocare una carta per avere una migliore crescita economica ossia stimolare il mercato interno oppure aprire nuove collaborazioni e nuovi sbocchi per le varie merci prodotte. Di certo Trump vuole un dollaro più debole per rendere più competitivi i prodotti e soprattutto un petrolio più debole ("drill baby drill" aveva detto al Congresso nel discorso inaugurale). Un petrolio più basso potrebbe (il che NON è una certezza) contribuire a mitigare in parte gli effetti dell'inflazione da dazi. Di quanto non lo so. Naturalmente l'oil è crashato per i timori di recessione globale che naturalmente non farebbero bene nemmeno agli Stati Uniti. Al momento il mercato NON ha paura dell'inflazione ma del rallentamento della crescita.

A questo punto la domanda è...

Ma Trump è proprio così folle da volere una recessione globale?

Personalmente ritengo che alzi il tiro per spuntare sempre qualcosa in più. Questa è una pratica tipica del commercio ma anche della politica:  Machiavelli ne "Il Principe" scriveva (....) quegli arcieri accorti i quali, considerando troppo lontano il punto che intendono colpire, e conoscendo la gittata del loro arco, mirano assai più in alto dell'obbiettivo desiderato, non per raggiungere con la freccia una così grande altezza, ma per poter centrare con l'aiuto di una mira così alta il loro bersaglio.

Un esempio è stato quanto successo ieri con il Vietnam a cui inizialmente sono stati "appioppati" dazi al 46% ed azioni come Nike che producono il 95% delle scarpe sono inizialmente crollate. Poi però c'è stata una "telefonata costruttiva" tra Trump e il segretario generale del Vietnam che ha espresso l'interesse nel ridurre i dazi a zero con un accordo. E il titolo Nike, che trovate in seguito, dal profondo rosso è andato in positivo su scala daily con una bella engulfing.

A mio avviso siamo di fronte alla capitolazione e il mercato sta raggiungendo livelli estremi di panico sui quali non assumere posizioni ribassiste perché l'inversione/rimbalzo -di breve- potrebbe essere dietro l'angolo. Se si entrerà in recessione (cosa che non conviene a nessuno nemmeno a Trump), questo non accadrà in modo lineare (-5%, -6%, -4% e così via per un mese) ma ci saranno forti rimbalzi sui quali assumere posizioni verso sud. La Banca Centrale americana, se le condizioni rimarranno le stesse, dovrà ridurre più velocemente i tassi nonostante l'aumento dell'inflazione. Riducendosi la crescita ci sarà una riduzione degli utili. Si pone però un altro problema: il resto del mondo vorrà proprio rimanere investito negli Stati Uniti dopo questa mossa, specialmente con un dollaro più debole? L'Europa col piano tedesco potrà in qualche modo garantire maggiore crescita. Al momento la view di tenere un portafoglio sostanzialmente scarico di azionario è stata buona perché queste sono le situazioni in cui si possono creare delle opportunità. Non sarà oggi, non sarà domani ma capite il senso del dicorso.

Il Nasdaq100 alla chiusura di ieri ha superato il drawdown del 20% dai massimi entrando in bear market. Dagli anni 2000 nel 2018 il ribasso è stato del 23% in poco più di tre mesi (circa 90 giorni), nel 2020 in un mese è stato fatto il -28%, nel 2022 il ribasso è stato del 35% in circa quindici mesi. A ieri il ribasso del 20% è avvenuto in circa 40 giorni.

Su scala SETTIMANALE abbiamo due aree di supporto: 17200 (quasi un non supporto in questa fase di volatilità anche perché il close è stato a 17397 punti) e soprattutto 16300. Al di sotto ho individuato un fascio adattivo ESTREMO dove il mercato, anche nei momenti peggiori della sua storia (2008 e 2020) ha trovato le basi per un rimbalzo anche corposo e la stessa cosa, seppur in modalità più lenta, è avvenuta anche nel 2023.

 

Il FTSEMIB40 Future sul settimanale è rientrato all'interno di un vecchio box con base 31500/32000 ed altezza a 35280 circa. Area estrema di affondo a 28500 anche se la ritengo improbabile per la prossima ottava.

Sul Dax Future abbiamo i 4700 e poi i 4500-4450 come estensione ESTREMA. 

Fronte watchlist....

L'aver scaricato il portafoglio settimane addietro è stata decisione saggia così come il fatto di avere stop stretti da aggiornare almeno day by day. Certamente qualche paccottaglia è volutamente rimasta. Rimane la frustrazione di non aver puntato qualche fiches su questo ribasso che comunque non è stato facile da cogliere anche perché rallentato ed attutito dal rimbalzo post scadenze e francamente credevo che quello potesse essere un minimo come da mia road map, anche se sabato scorso scrivevo  "Il ribasso ipotizzato a partire da febbraio ed accentuatosi a marzo si è verificato e teoricamente il mercato è alla ricerca di un minimo che io avevo indicato tra il 20 ed il 28 di marzo (ieri). Nulla vieta che si possa andare anche un pò più avanti, però ricordiamoci che aprile è statisticamente favorevole all'azionario, ma bisognerà valutare ANCHE altre dinamiche che possano essere favorevoli ad una attenuazione della discesa in corso." Personalmente continuo ad avere la view espressa a gennaio, ovvero che il 2025 sia un anno in cui comprare i forti ribassi e vendere i forti rialzi, in modo particolare per chi fa trading. 

Nella seduta di venerdì c'è un aspetto per me positivo: ho visto sui book i margin call e questo è indice di capitolazione. Se poi osserviamo le prese di profitto sul gold e soprattutto sull'argento (-7%) dovute ai margin call (faccio cassa per ripianare le perdite) questo mi fa pensare che a breve si possa concretizzare un rimbalzo, magari dopo un ulteriore affondo. Magari un gap down e short covering o cose simili. I vari governi mondiali ed anche l'Europa cercheranno in qualche modo di trattare e credo che si arriverà a più miti decisioni. Le banche sono scese parecchio e credo che questo sia dovuto alla paura di deterioramento del quadro economico (NPL in caso di recessione ad esempio...ma, ripeto, la recessione non la si vede dall'oggi al domani!). 

Operativamente parlando questo è un mercato che offre certamente delle grosse opportunità, ma anche dei grossi rischi. Un pò come i volt della corrente elettrica: più sono alti e più si corre veloci, ma si può rischiare di rimanere fulminati! A titolo puramente esemplificativo nella seduta di venerdì dopo molti eseguiti ho dimenticato un ordine sul titolo BPER che nell'arco di un minuto, a causa di una mia distrazione, mi è costato un loss attorno ai 500 euro come vedete nell'immagine di seguito !!!! Un peccato visto che l'avevo tradata bene fino a quel momento! La giornata si è comunque chiusa positivamente ma è rimasta quella macchia.

L'esempio di BPER è chiaramente un caso estremo: in questi frangenti il fatto di digitare un numero male rischia di essere fatale ed io stesso ho perso almeno quattro o cinque operazioni per una frazione infinitesimale di secondo, per il blocco delle piattaforme (ne ho addirittura tre e non una che mi desse gli stessi prezzi dell'altra)! Questo è il motivo per cui bisogna ridurre il più possibile le size, oppure non si opera se non ci si sente tranquilli.

Vi faccio una confidenza che certamente farà sorridere voi ma di certo non il sottoscritto: ieri non mi sono mai alzato dalla sedia se non per andare alla toilette, saltando naturalmente anche il pranzo. Ad un certo punto, mentre ero seduto nel mio studio, l'adrenalina di un trade mi ha dato un improvviso brivido lungo la parte lombare della schiena. Tutta la tensione si è scaricata in un istante e in un punto preciso. Morale: stanotte ho dormito poco e male ed oggi a fatica ho scritto questo articolo perché sono rimasto bloccato e devo nuovamente prendere farmaci sperando di riuscire a muovermi almeno domenica.

Resettiamo la mente. Buona serata a tutti.

Ad maiora! 

PNA

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