Buon sabato a tutti. Nel report di oggi darò spazio ad un paio di domande dirette da parte dei lettori non prima di aver fatto una analisi su quanto successo in queste ultime sedute.
Settimana di ritracciamento per le Borse, con una accentuazione nella seconda parte di venerdì quando i listini sono scesi in seguito all'annuncio di Trump relativo all'imposizione di dazi al 50% sull'UE verso le ore 14:00. Che il Presidente degli Stati Uniti si sia svegliato male o meno non è dato sapere. Quel che è certo è che i mercati si sono in qualche modo abituati a queste dichiarazioni roboanti che poi vengono mano a mano "limate" col passare del tempo. Personalmente ritengo che sia stata una buona motivazione per far stornare un pò i listini ma certamente l'attenzione e la cautela non devono venir meno anche in virtù della mia "previsione" per la seconda parte del 2025.
Procediamo dunque con l'analisi dell'S&P500 per poi passare agli indici europei. Notiamo che l'indice delle società a più larga capitalizzazione si è riportato attorno ai 5800 dove c'è un piccolo gap da chiudere che troverebbe un punto di appoggio attorno a 5660-5700 punti. Per quanto mi riguarda ritengo questo movimento una correzione dell'ultima gamba rialzista con minimo di aprile. Valuteremo la prossima ottava se e quanto sarà pronunciato questo retracement. Lunedì 27 maggio gli Stati Uniti saranno chiusi per il Memorial Day.
Nasdaq Composite: situazione pressoché analoga alla precedente seppur meno pronunciata a vista d'occhio, tant'è vero che al momento l'indice tecnologico non è riuscito a testare nemmeno il minimo del gap up recente. Poco sotto quel livello transitano sia la media mobile a 200 periodi di colore rosso che quella a 20 periodi di colore verde. Un'interessante COMBO in aggiunta al fatto che poco sotto possiamo individuare un'area supportiva in area 18000-18200.
Più interessante il grafico del Russell2000, l'indice delle small caps americane. Anche se non ne ho scritto recentemente, noto che al momento ha tenuto bene vecchi livelli che avevo salvato nel mio chart e che non ho mai modificato. In questo caso i recenti massimi hanno de facto toccato i massimi del rimbalzo di marzo e con venerdì il gap down iniziale della seduta è stato completamente ricoperto in chiusura. Da notare come il gap down si sia verificato esattamente su una linea di supporto a 2010. Essendo un indice che tende a muoversi per rettangoli, l'eventuale cedimento dei 2000 punti potrebbe portare ad una maggiore flessione. Al rialzo l'area da bucare si colloca attorno a 2100-2120 punti con primo target stretto a 2150 circa e poi eventualmente oltre.
In Europa troviamo il Dax che ha testato i vecchi massimi storici con un affondo secco da 24100 a 23300 nel pomeriggio di venerdì, salvo poi rientrare parzialmente e chiudendo a 23600 punti circa.
Parlando del Dax ne approfitto per segnalare ai vari lettori di confrontare sempre nel multi timeframe i vari grafici.
Nelle mie analisi quotidiane utilizzo una piattaforma con cui mi trovo bene e per la quale pago regolarmente l'informativa anche sul mercato dei derivati (Banca Sella)...però noto che sul grafico daily l'ultima candela daily E' SBAGLIATA perchè non ha la shadow rappresentata nel grafico a 60 minuti e che viene poi rigenerata correttamente nella seduta successiva (in questo caso quella di lunedì). Invito dunque i lettori ad allenare l'occhio nel capire che spesso e volentieri i dati che vengono forniti possono non essere corretti!!! E questo costituisce un potenziale rischio nell'operatività! Nel grafico che trovate in seguito, ad esempio, manca il grosso ritracciamento di venerdì pomeriggio sul daily che però risulta invece visibile nel grafico a 60 minuti. Come se non bastasse il close sul daily risulta pari a 24168 punti di Dax Future mentre in quello a 60 minuti il close corretto è a 23693 punti: una bella differenza! Lo stesso tipo di errore si verifica quotidianamente anche sul future Bund e BTP.
Il Future FTSEMIB40 daily (corretto) ci fa ben vedere l'affondo di venerdì che si è fermato esattamente al test della media mobile a 20 periodi di colore verde ed in prossimità dei vecchi massimi storici bucati da poco attorno a 39200 punti da cui è rimbalzato fino a chiudere a 39515. Sul grafico a 30 minuti la prima resistenza "logica" è collocabile a 39900 punti che arrotondo a 40mila in virtù della soglia psicologica. Al momento ritengo questo movimento una correzione all'interno di un movimento a "V" su scala daily.
A domanda rispondo
Ed ecco lo spazio dedicato a due lettori che in settimana mi hanno scritto. Partiamo dalla prima domanda che pubblico di seguito:
"segnalo sempre REVO INSURANCE, titolo che ha corso molto ma nel quale il 28.4. si sono verificate le condizioni per la conversione delle azioni speciali in ordinarie. Questo determina un potenziale downside per effetto diluitivo per l' 11,5 % circa, non ancora riflesso nelle quotazioni...A me sembra uno short chiaro e immediato."
La mia risposta:
di Revo Insurance ho scritto l’ultima volta il 15 marzo 2025 nell’articolo che troviate al link "https://www.lombardreport.com/2025/3/15/azioni-revo-insurance-azioni-bami-azioni-banca-mediolanum/”
Detto questo segnalavo il possibile breakout dei 13 € dopo una caccia agli stop… attualmente il titolo quota attorno a 14,70 € dopo aver staccato una dividendo questo lunedì di 0,22 euro. Francamente non mi risulta che ci siano warrants in circolazione: ho controllato sul sito di borsa italiana nella parte in fondo pagina e non esiste nulla a riguardo: link: https://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/scheda/IT0005513202.html?lang=it
Solitamente Borsa Italiana indica la presenza di warrants o strumenti simili in fondo alla pagina dell'azione in questione. Prendendo ad esempio un titolo a caso (Innovatec) troviamo la documentazione relativa a strumenti correlati in basso a destra (link: https://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/euronext-growth-milan/scheda/IT0005412298.html?lang=it)
Naturalmente Borsa Italiana talvolta sbaglia (è capitato molto spesso in passato per quanto riguarda il calendario societario), quindi a prescindere dai canali ufficiali invito ciascuno a svolgere più ricerche. Sono andato a cercare anche sul sito della società in questione (Revo Insurance) e non ho trovato nulla riguardante i warrants recenti.
La seconda domanda che mi è stata posta:
"Buongiorno, avrei una domanda da fare a Pier Paolo Assisio se possibile, seguo con interesse i suoi discorsi e studi sui software quotatori, essendo un appassionato di software ( anche per questioni professionali ) mi chiedevo quali erano i "sintomi" del fatto che un software quotatore fosse in azione in una direzione o nell'altra ( vorrei studiare qualcosa che in automatico capisce il bias ). mi chiedevo anche qual è ( se c'è ) il limite per il quale i software vengono travolti dal denaro reale ( forse non mi sono spiegato bene ) nel senso della mole di veri operatori piccoli o grandi che possono turbare il alvoro delle macchinette. cordiali saluti e complimentissimi. PS:bel colpo fincantieri, ho smezzato stamattina a 11 e portato lo stop loss al prezzo di carico"
La mia risposta
E' una domanda interessante la cui risposta non è così scontata. Descrivere il funzionamento di questi algoritmi è un pò come cercare di spiegare le emozioni di un viaggio a chi non lo ha mai vissuto attraverso delle fotografie o dei video: è impossibile "far sentire" all'interlocutore i profumi, il soffio del vento e così via. Ci proverò lo stesso, anche io con qualche fotografia.
I software presenti sul mercato sono di diverso tipo. Abbiamo quelli che immettono e tolgono di continuo i bid/ask spostando gli ordini senza una reale volontà di essere eseguiti. Osserviamo ad esempio nell'immagine di seguito la presenza di molteplici ordini da 2648 pezzi per livello al prezzo di 20,54 e 20,55 e di 20,57 e 20,58. Nel mezzo ci sono ordini molto più piccoli ed estremamente simili: 477 pezzi piuttosto che 350 pezzi in bid o 975 pezzi in ask con size anche più piccole da 428 pezzi, da 439 pezzi, da 477 pezzi e così via. Gli ordini piccoli sono delle possibili sentinelle per capire la pressione in esecuzione in un verso o nell'altro.
Come detto precedentemente questi software andrebbero vietati proprio perché immettono e tolgono ordini in continuazione e non esprimono la reale volontà di esecuzione, cosa che si verifica ad esempio anche con ordini TON (tutto o niente per intenderci): si mettono ENNE (scritto MAIUSCOLO) pezzi in acquisto o vendita e se non vengono eseguiti TUTTI INSIEME allora scompaiono in automatico. Talvolta grosse size creano quello che chiamo "campo gravitazionale". Le macchinette vedono una size importante e si avvicinano per testarla: una volta "fillata" tutta la quantità si alzano perché hanno visto la creazione di volume oppure si "reversano" per far fare il falso breakout. Parlando di "campo gravitazionale" potremmo estendere il concetto a quello degli "universi paralleli" ovvero la stessa azione/bond/strumento finanziario viene negoziata su mercati paralleli: la presenza di questi algoritmi, che di per sé fanno cose discutibili per usare un termine soft, fa sì che qualcuno li possa sfruttare per far salire uno strumento finanziario per poi rivenderlo magari sull'altro mercato. Ricordo che questo costituisce un illecito e come tale è sanzionato dalle autorità di vigilanza i cui mezzi andrebbero a mio avviso implementati. Naturalmente può capitare di revocare o modificare un ordine, ma se lo si fa decine di volte in un minuto o addirittura in pochi secondi non credo sia molto corretto: così facendo il book diventa uno strumento che NON FORNISCE una rappresentazione della REALE VOLONTA' di comprare o di vendere. Se poi si aggiunge che esistono appunto strumenti quotati su più mercati ecco che gli algoritmi, scavallando l'operatore (sempre primo bid ad esempio) rischiano di far salire artificialmente lo strumento su un mercato magari andando contro in quello parallelo e poi una mano fa il jackpot in modo molto poco fair (uso nuovamente un termine soft). Questo è il motivo per cui ritengo che le autorità di vigilanza dovrebbero avere mezzi maggiori e migliori per combattere e proibire certi comportamenti, in modo da rendere il mercato uno strumento trasparente e non in balìa di questi operatori artificiali. E' come fare una maratona: si è chiamati tutti a correre ma non ci si può presentare alla partenza con una bicicletta o peggio un motociclo! Le regole valgono per tutti e come tali andrebbero rispettate.
Tornando alla domanda, i sintomi della presenza del software sono: velocità nel riempire e revocare le proposte (tanto sono su ogni strumento quotato). La velocità stessa ne rappresenta un limite perché sono "stupidi" e non ragionano. Spesso invertono la tendenza in corrispondenza di un picco di volume, magari facendo battere pochi pezzi nel punto più alto o comunque in un punto di inversione per "immolare" qualche ordine con un eseguito parziale che sarà poi completamente "fillato" se quello stesso ordine si ritroverà dalla parte sbagliata del mercato. Venerdì ad esempio Generali ha aperto a 33,27 euro, il massimo è stato a 33,34 euro ma guardate sul time&sales con quanti pezzi è stato fatto quel massimo: 25+25=50 pezzi, segno che non c'era pressione in bid o che comunque il software non era tarato in buy. Nell'immagine successiva si nota chiaramente come il bid di un titolo come Generali si sia volatilizzato facendo battere gli scambi successivi "corposi" a 33,23 euro facendo perdere al titolo circa lo 0.3% in pochissimi secondi.
Personalmente nel caso di Generali avevo provato un long in open@33.27 euro con 1100 pezzi, subito stoppati quando il software non ha proseguito nel movimento rialzista chiudendo immediatamente l'operazione al prezzo di 33.22 euro....pensate se avessi tenuto la posizione per tutta la seduta!
Qualcosa di analogo è successo al titolo Ferragamo che ho longato in open giovedì mattina: un manciata di pezzi acquistati a 5.72 euro alle ore 9:00:08. Il book si è mano a mano riempito in denaro facendo salire artificialmente il titolo. Qui la discriminante sta proprio nel capire quanto sia reale il denaro che si forma: tanti piccoli ordini farlocchi che si sarebbero subito ribaltati al primo eseguito e così è stato. Puntavo ad un target a 5.87 euro ma mi sono accontentato di 5.835 euro. Osservate appunto come il mio ordine da 600 pezzi abbia incrociato a mercato size piccolissime che riempivano il book: 129 pezzi+136+141+194. Praticamente solo macchinette che testavano la pressione in acquisto. Azione Comprata sul minimo e venduta al software sul massimo.
Il volume generato così come capire se la size di un ordine è "spalmata" su più livelli (devo comprare 100mila azioni e ne compro 5k ogni "enne" minuti senza guardare il prezzo) può essere un modo per capire se un software è programmato per evadere un ordine oppure solo per creare turbativa di mercato immettendo e togliendo ordini (caso tipico delle macchinette da arbitraggio che arbitraggiano appunto il derivato col cash o viceversa). Può ad esempio capitare di vedere che ogni 100 pezzi acquistati la macchinetta ne venda 30, quindi opera in automatico vendendo un terzo di mercato.
Quanto alla seconda parte della domanda, ovvero capire il limite per il quale i software vengono travolti dal denaro reale non so rispondere. Di certo quello che mi sento di dire è che questi algoritmi in certi contesti assorbono istantaneamente quasi qualunque size "sbagliata" sui titoli che hanno molti volumi. Sono riuscito a ritrovare un vecchissimo eseguito sul titolo Falk ormai delistato: il processo di acquisto/vendita è avvenuto in modo istantaneo con un buy di 16mila pezzi a 8.755 euro ed un sell nello stesso secondo a 8.765 euro.
A proposito di software che agiscono di concerto: un discorso a parte andrebbe dedicato a quelle macchinette che leggono le notizie. Sono tarate sul notiziario più costoso che di fatto è un aggregatore di news tratte da diverse fonti. Quando viene pubblicata una notizia (talvolta nemmeno verificata da quanto ho visto negli anni) ecco che il software "lega" il nome del titolo ad una chiave di lettura ed agisce di conseguenza, comprando o vendendo, facendo così salire altri software che agiscono sui volumi. Faccio un esempio. Pensate ad un qualunque titolo e ad una parola chiave in grado di muoverlo in un verso o nell'altro: una volta che la macchinetta "legge" la parola chiave la associa automaticamente al nome dell'azione o al suo ticker se preferite ed agisce di conseguenza andando a mercato. Nella seduta di venerdì su un canale social si pubblica Trump+dazi=sell a mercato istantaneo, salvo magari ripensarci. Questo a livello macro. Se invece a livello micro venisse scritto "ALPHA OPA Pincopallo SPA" il software acquista in automatico istantaneamente andando a mercato perché legherebbe la parola OPA alla società in oggetto. Talvolta capita tuttavia che le macchinette non siano in grado di leggere determinati attachment e quindi rimangono poi "ingolfate" e si ribaltano nel movimento creando una sorta di pump and dump completamente artificiale.
A titolo di esempio cito Banca Montepaschi sulla quale gli algoritmi hanno fatto crollare il titolo in un secondo come dimostro in seguito: da 7 euro (in realtà da 7,03 circa) a 6.88 euro in un istante....in questo caso prima hanno "picchiettato" il titolo facendo formare denaro per poi "servire" con grosse size già da 7.15 euro. Un pò come se ci fosse una valanga: prima facciamo scendere una pallina laddove sappiamo che c'è già un accumulo di neve. Quella pallina incontrando quella neve mano a mano diventerà più grande e poi la faremo schiantare su qualcosa. In Borsa avviene la stessa cosa. Volume attrae volume e il movimento diventa via via più grande e lineare. Prima ho citato la massa e gli universi paralleli. Ora cito i buchi neri: più mangiano materia e più diventano grandi e la loro forza gravitazionale aumenta. Stessa identica cosa con i software che manipolano i prezzi: più viene creato volume e più il movimento si autoalimenta.
Ed ora un'aggiunta alla mia
WATCHLIST.....
I Grandi Viaggi
Azione tendenzialmente ILLIQUIDA che nelle ultime tre sedute ha scambiato parecchio: mercoledì, giovedì e venerdì risptettivamente 197, 153 e 459 mila azioni per un controvalore compreso indicativamente tra i 400mila euro ed i 900mila. Il trend è a salire come si vede chiaramente dal grafico di lungo periodo. Al momento non ho un punto di ingresso a basso rischio, quindi seguirò day by day magari anche per le prossime settimane. Attualmente sul grafico weekly direi che il trend rialzista verrebbe messo in discussione sotto 1,40 euro (linea tratteggiata) rispetto al close a 1,865 euro. In passato il titolo ha avuto periodi di lunga lateralità che hanno poi visto l'esplosione di volumi nelle fasi rialziste.
Ad maiora!
PNA
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