Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Obiettivo reddito – Corsa ai conti correnti e deposito remunerati. Oggi a confronto con Etf e bond corti


Tira una brutta aria: meglio vendere e mettersi in liquidità? Quali le novità degli ultimi tempi fra gli strumenti per il cash? Le proposte a raffronto. L’arrivo del nuovo Btp Italia, in collocamento da martedì. Infine una selezione di obbligazioni corte adatte a tale scopo.

Il report della domenica

La nuova ondata di incertezze sui mercati finanziari porta gli investitori a chiedersi se non sia ora davvero il momento di mettere i remi in barca e di puntare sul “risk off”, sebbene fino a pochi giorni fa il trend fosse quasi opposto. L’isteria della geopolitica si sta traducendo in nervosismo degli investitori ed è inevitabile. Negli ultimi giorni si sono potuti leggere vari report sui potenziali effetti futuri di tutto quanto sta avvenendo e non ne riferiamo per evitare inutili allarmismi, magari ingiustificati. Meglio piuttosto aprire la porta alle possibili strade difensive.

Fondamentale è trovare soluzioni che diano un rendimento a corta scadenza, allo scopo di affrontare le possibili ansie dei prossimi mesi e magari (non pochi lo pensano!) anni.

Dunque remunerazione di breve periodo. Ne abbiamo scritto tante volte negli Obiettivo Reddito della domenica ma anche infrasettimanali. Riaggiorniamo il tutto sulla base di quanto avvenuto di recente.

Una classifica (al momento, poiché il quadro cambia incessantemente) vede queste posizioni:

Vincitori in termine di libertà di azione/rendimento

Nuovi conti correnti bancari

Scelta ancora contenuta

Vincitori in termini di offerta

Conti deposito bancari

Emessi spesso da banche minori

Vincitori in termini di semplicità operativa

Titoli di Stato e bond a scadenza massima due anni

Si comprano e si tengono fino al rimborso finale. Fiscalmente più efficienti

Conti correnti bancari sempre più aggressivi

Il conto corrente/deposito Arancio di Ing, che sta per essere riaggiornato con una nuova offerta e riservato comunque nelle condizioni più interessanti solo ai nuovi clienti, ha aperto con il suo 4% (senza costi di canone) la strada per altre proposte. Più volte abbiamo scritto del conto BBVA:

Tasso 3,25% offerto per i primi 6 mesi. Ora riservato a nuovi correntisti che aprano entro il 30/6/2025. Successivamente la remunerazione sarà aggiornata nei tassi e garantita fino al 31/12/2027

Per importi fino a 1 milione di euro e con liquidazione mensile degli interessi

Poi è arrivata WeBank:

Remunerazione 3% (fino al 31/10/2025) per nuovi correntisti entro il 10/6/2025

Zero canone e zero spese anche su bonifici istantanei

Deposito titoli gratuito per la gestione dei risparmi

L’ultima novità – in realtà spuria – è targata Satispay, società italiana che ha sviluppato e gestisce l’omonima applicazione mobile per il pagamento digitale e il trasferimento di denaro tramite internet. Negli ultimi giorni ha introdotto Salvadanaio Remunerato:

Sottoscrivibile direttamente dall’applicazione

E’ un fondo monetario realizzato in collaborazione con Amundi: offre un rendimento annualizzato atteso del 2,24%, al lordo delle tasse e al netto dei costi di gestione del fondo

Non è richiesto un importo minimo

Ci saranno costi e oneri dal 6 novembre 2025

Estate di fuoco?

Circolano intanto notizie che anche altri protagonisti del credito stiano affilando le armi con prossime novità di tutto rilievo su questo fronte, per rispondere a una concorrenza sempre più aggressiva. Si tratterebbe anche di big, finora molti cauti nella remunerazione dei conti, salvo per la clientela con maggiori capitali e quindi con offerte personalizzate.

Conti deposito, tassi netti ancora sopra il 2%

Se il taglio dei tassi da parte della Bce non ha finora determinato una vera inversione rialzista delle quotazioni dei titoli di Stato e dei bond, in molti casi non ha nemmeno causato un consistente calo dei rendimenti dei conti deposito, invertendo quelle che erano le previsioni di inizio anno: attendismo quindi. Ciò può invogliare a diversificare in tale ambito.

Paragonando quanto offerto dai migliori conti deposito, il breve termine (fino a 6 mesi) si dimostra il più remunerativo. Ciò dipende dalle strategie delle banche che puntano a raccogliere nuovi clienti e quindi nuovi capitali. Grazie a questa tendenza è possibile ottenere un rendimento lordo del 4% e netto fino al 2,96%. Se si allunga invece il periodo, per i depositi a 18 mesi il tasso di interesse massimo arriva al 3,3%, mentre chi si espone su periodi ancora più a lunghi riesce a ottenere un rendimento anche del 3,5% lordo (depositi a 60 mesi)

L’aspetto più incerto sta nel fatto che le proposte più remunerative vengono offerte da banche minori, spesso senza sportelli, di cui si conoscono marginalmente origini e strutture.

Preferibile quindi suddividere al massimo l’eventuale liquidità destinata a conti deposito, anche se ciò comporta inevitabilmente implicazioni burocratiche e più tempo nella selezione da parte dell’investitore

 Etf monetari, punti forti e punti deboli

Alcuni cloni sulla liquidità svettano quotidianamente ai primi posti della classifica degli Etf più scambiati su Borsa Italiana. Attualmente sono sei quelli specifici e osservandone i grafici si evidenzia la correlazione con l’andamento dei tassi in area Bce. L’ Amundi Eur Overnight Return Etf-A (Isin FR0010510800), indicizzato all’Eonia, segnala una performance lorda a un anno del 3,2%.

Pregi della categoria

La tassazione si avvicina al 12,5%, poiché la stragrande maggioranza dei sottostanti è composta da titoli di Stato

Facilità di contrattazione, essendo quotati su Borsa Italiana

Difetti della categoria

Non godono della garanzia sui depositi (come avviene invece per i conti deposito) ma la loro rischiosità è strutturalmente bassissima

Sono strettamente correlati ai tassi di interesse overnight, quindi a brevissimo termine, ma in alcuni casi è previsto un mini spread aggiuntivo

Il nuovo Btp Italia

Domani si conosceranno le caratteristiche di rendimento della nuova emissione, che si potrebbe prestare come strumento di liquidità di lungo periodo per chi abbia poca propensione a investire e a disinvestire con una certa frequenza in strumenti destinati a remunerare il cash. Ogni valutazione quindi è rinviata alle prossime ore e soprattutto quella relativa al tasso minimo garantito, in altre parole alla cedola minima. Secondo diversi analisti, in base ai dati attuali sull’inflazione e ai rendimenti dei titoli nominali, il tasso reale potrebbe oscillare tra l’1,4% e l’1,8%. Un rendimento all’interno di questa forchetta renderebbe il Btp Italia competitivo rispetto ai Btp tradizionali e utile come copertura in caso di eventuali risalite dei prezzi. Non resta che attendere il verdetto del Mef.

Le caratteristiche:

Titoli di Stato e bond corti

Inevitabile infine una selezioni di obbligazioni a breve/media scadenza con cui si possono ottenere rendimenti in alcuni casi allineati rispetto ad altri strumenti fin qui esposti. Eccome una selezione riferita a titoli in euro quotati su Borsa Italiana.

Denominazione

Isin

Quotazione in corso e yield

Taglio

Mediobanca 3,45% Nv2025 (*)

IT0005516437

100,3 Eur / 2,6%

1.000 Eur

Bot Dc2025

IT0005627853

98,98 Eur / 1,9%

1.000 Eur

Bot Mg2026

IT0005650574

98,17 Eur / 1,9%

1.000 Eur

Btp 0% Ag2026

XS2630111982

97,9 Eur / 1,8%

1.000 Eur

Germania Bund 0% Ag2026

DE0001102408

98,0 Eur / 1,7%

1.000 Eur

Spagna Obligaciones 1,3% Ot2026

ES00000128H5

99,2 Eur / 1,9%

1.000 Eur

Mediobanca 3,4% Ot2026 (*)

XS253309440

100,6 Eur /2,9%

1.000 Eur

Anima Holding 1,75% Ot2026 (*)

XS2069040389

98,9 Eur / 2,5%

100.000 Eur

Btp 2,2% Gn2027

IT0005240830

100,7 Eur / 1,9%

1.000 Eur

E.On Green 0,375% St2027 (*)

XS2103014291

95,5 Eur / 2,4%

1.000 Eur

Btp 2,7% Ot2027

IT0005622128

101,5 Eur / 2,1%

1.000 Eur

Unione Europea Sure Bond 0% Lg2029

EU000A3KRJQ6

91,28 Eur / 2,2%

1.000 Eur

(*) titoli soggetti ad aliquota fiscale 26%

= = = = = = = =

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