Torna d’attualità il tema della difesa, con news sul fronte m&a. La società Usa punta a un aumento del business. Quella francese in testa alle big europee. Tutto quello che c’è dietro e l’analisi dei quattro titoli.
Buy or sell
Pronti a nuove tensioni sul fronte dazi? A Wall Street c’è chi ci crede ma i mercati invece sembrano poco propensi in tale direzione, dimostrandosi ancora rialzisti. Intanto varie vicende richiedono un’analisi dei loro perché e dei relativi trend di Borsa. Cominciamo da Piazza Affari.
In una Milano incerta Leonardo e Iveco sono state ieri le migliori con rialzi di oltre il 2%. Perché? |
Si è vicini alla conclusione della vendita di Iveco Defence Vehicles, società produttrice di veicoli per la difesa, da parte del gruppo Iveco, che festeggia in Borsa. In realtà sembra che le offerte per la gara, provenienti dalla cordata Leonardo-Rheinmetall, dalla società ceca CGS e dall’abbinata franco tedesca Knds, siano abbastanza distanti fra loro. L’esito è previsto per fine settimana. Si potrebbe assistere a ritocchi al rialzo ma logicamente tutte le indiscrezioni in merito sono pure ipotesi. Che Iveco salga è scontato ma non altrettanto lo è per Leonardo, la cui offerta è ipotizzata come la più debole del gruppo, salvo che entri in gioco il golden power, strumento normativo che consente a un Governo - nel caso specifico quello italiano - di porre particolari condizioni nell’interesse nazionale. Gli investitori credono a questa ipotesi. |
L’analisi grafica dei due titoli cosa dice? |
Leonardo torna positiva dopo la debolezza di buona parte del mese di giugno. Ha chiuso ieri a 47,78 euro, di poco sopra la resistenza più tosta. Per ora tuttavia non c’è ancora un segnale di inversione e lo conferma il SuperTrend per il momento negativo. Solo sopra i 49 euro la situazione cambierebbe. Iveco (16,7 euro) evidenzia una situazione grafica abbastanza simile ma in questo caso il SuperTrend è già scattato sul segno positivo. D’altra parte è logico poiché è il gruppo (appartenente a Exor, che ne detiene il 27% del capitale sociale) che trarrà vantaggio dalla situazione in corso. Tre sedute positive consecutive hanno ridato slancio a Iveco, su cui si può porre uno stop loss nell’area dei 15,45 Eur. |
A Wall Street si è messa in luce Netflix più per le notizie però che per le performance |
La società ha registrato un ottimo primo trimestre 2025, con un aumento del fatturato e dell'utile operativo (rispettivamente del 13% e del 27% annui), superando le previsioni, grazie a un aumento degli abbonamenti, dei prezzi e dei ricavi pubblicitari. Il gruppo prevede per il 2025 un fatturato compreso tra 43,5 e 44,5 miliardi di dollari. |
La reazione in Borsa? |
È da inizio aprile che il titolo corre, passando dagli 850 Usd del 9/4 ai 1.339 Usd della chiusura di ieri. Di fatto si sono viste quasi solo sedute in verde con volumi stabili. Il trend resta rialzista con uno “stop loss” sui 1.070. Attenzione però: i target medi risultano inferiori alle ultime quotazioni, con valutazioni che negli ultimi tempi sono diventate in non pochi casi neutrali. |
Infine in evidenza la francese L’Oréal, migliore azione dell’Eurostoxx 50. Cosa è successo? |
L'Oréal ha annunciato ieri la firma di un accordo per l'acquisizione di Color Wow, firma professionale di prodotti per la cura dei capelli. È stato definito dai vertici dell’azienda come "un marchio dal forte potenziale di crescita globale". Il fatto che questa notizia – marginale nel contesto globale - abbia portato L’Oréal in testa all’Eurostoxx non è certo un segnale di forza per l’azionario europeo. |
L’analisi grafica cosa evidenzia? |
L’estrema volatilità del titolo L’Oréal ha chiuso un’epoca, quella iniziata negli anni ’90 e giunta a maturazione nel 2024, con il forte storno estivo, durato quasi sei mesi. Dai quasi 450 euro era crollato sui 315, complici complesse vicende. Con il 2025 quello che era una tipica azione da cassettista, con movimenti chiaramente direzionali, si è trasformata in un’azione molto nervosa, caratterizzata da veloci alti e bassi. Dopo aver rotto al rialzo la media mobile a 200 periodi ad aprile c’è ridiscesa il 26 giugno, Da lì un rapido rimbalzino e chiusura ieri a 363,1 euro, con supporto sui 349,9 euro, dove si posiziona la stessa media a 200, mentre una significativa resistenza si individua sui 367,8 euro. Il quadro generale appare comunque ancora instabile. |