Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Nella Borsa delle ruberie


Buon sabato a tutti. Il canale tracciato sull'S&P500 ha avuto uno sfogo rialzista nel finale di ottava. Il grafico tracciato la scorsa settimana era il seguente

Ad oggi siamo arrivati nella parte alta che costituisce sempre un massimo storico, quindi al momento il trend è up.....se poi in una seduta ci fosse il -20% non è dato sapere. Sta di fatto che dall'attacco americano in Iran l'S&P500 è salito con un delta dell'1% ovvero non ha mai fatto segnare in chiusura di seduta -1% oppure +1%. La volatilità rimane dunque bassa 

Nasdaq Composite: stessa situazione...salita lenta e lineare. In una parola? Noiosa. La media verde è a 20 periodi e sostiene il trend in corso. Sotto 20500 avremmo un potenziale alert da valutare.

Il Russell2000, l'indice delle small cap americane, si è portato al piano superiore che avevamo individuato ovvero a 2285 punti circa. Troviamo una resistenza a 2320 oltre la quale lo spazio di salita lo vedrebbe tornare potenzialmente verso i 2450 punti.

Uno sguardo anche all'Europa che vede l'EuroStoxx50 Future in una fase ancora laterale anche se caratterizzata da minimi crescenti. Detto questo, come vedete dal grafico successivo su scala daily, troviamo una prima area di resistenza a 5460 e poi una seconda a 5570 ovvero una distanza dell'1,8% tra l'una e l'altra.

L'indice Dax invece si mantiene in area massimi ma l'Europa nel complesso rimane un pò sottotono in questa fase: lo si vede dall'Eurostoxx50, dall'indice tedesco ma anche sul nostro Fib.

 

Passiamo dunque al grafico del nostro FTSEMIB40. A differenza del Dax c'è stato un tentativo di slancio e forzatura dei precedenti massimi che però è stato subito abortito nella seduta successiva, un pò come successo un paio di settimane fa con quello che sembrava a tutti gli effetti essere un falso breakout o una bull trap (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/7/12/azioni-tenaris-azioni-technogym/). Come vedete sul grafico daily, anche se il trend rimane a salire, si capisce che c'è difficoltà nell'allungo. Personalmente odio il mercato che fa due passi avanti ed uno indietro, tre avanti e due indietro: è veramente molto difficile e snervante operare in queste condizioni. Bisognerebbe andare long con uno stop del 3%-4%, ma francamente in questa fase dell'anno è ciò che non farò, tanto più con agosto alle porte. Aggiungo, come un disco rotto, che i volumi continuano ad essere bassi. Escludendo le aste finali e gli incroci farlocchi che vengono fatti, le prime dieci azioni del giorno arrivano a scambiare circa il 60% dell'intero indice! 

Fronte watchlist...

La Borsa delle ruberie, questo il titolo di questo articolo. Viviamo in un mercato in cui i software, banali black box con una formula che non si è autocreata dal nulla ma alla quale ci si affida ciecamente e che fortunatamente non vengono vietati, immettono e tolgono ordini sui book senza una reale intenzione di acquisto/vendita creando così micro volatilità (=turbativa) laddove non esisterebbe movimento. La mente umana (quella fatta da neuroni) ne può capire alcune dinamiche e soprattutto la vulnerabilità di certe manovre truffaldine dettate ad esempio dallo scavallamento degli ordini (chi compra a 10 viene scavallato dalla macchinetta che bidda il 10.01 e altre si accodano o salgono a 10.02 e così via fino a un certo punto magari riducendo la size) oppure dall'inserimento di un ordine di "X" pezzi col software che replica un tick sopra con lo stesso quantitativo pari a "X" magari frazionando l'ordine ("1/3X+2/3X") e così via. Altre ruberie permettono a qualche altro pittore di imbrattare i grafici di chiusura facendo toccare un massimo o un minimo ad hoc...insomma, anche il grafico che si vede a mercato chiuso va in qualche modo ripulito da ulteriori "ruberie" (così mi piace chiamarle) fatte da altri operatori (questa volta in carne ed ossa). Singolare anche l'algoritmo (???) che gestisce le negoziazioni delle azioni. Visto che credo che un algoritmo non si autocrei dal nulla ma che qualcuno lo abbia fatto (così mi era stato detto in un sogno dall'uccellino azzurro portatore di felicità), ecco che affidarsi alla pozione magica permette di creare altri tipi di ruberie: non faccio aprire i titoli se non ad un certo livello di prezzo e quando voglio """io""" (???). Ed ecco che un'azione che voleva aprire in area +100% non viene negoziata finché qualcuno la fa aprire a +400% circa, giusto per non far eseguire gli ordini se non da un certo prezzo in su. Del resto è risaputo che è meglio pagare un pomodoro 10 euro piuttosto che 2 euro. E' quindi meglio far comprare gli investitori a +400% che non a +100%, non è vero? Però visto che i cervelli sono in fuga e non ci sono più persone, probabilmente in Euronext affidano la gestione ad un software, voi che dite? E pensare che Borsa Italiana, quando era zitella, era un gioiellino conteso da tutti. Tutto questo per far vedere cosa è stato fatto all'azione ABIVAX quotata su Euronext che il 23 luglio cercava di aprire a +100% e poi dopo innumerevole tempo è stata fatta aprire a +400%.

Di seguito il grafico relativo e l'ordine, al meglio, inviato in open ma che dopo oltre un'ora ho revocato per le considerazioni di cui sopra: un conto è comprare a +100%, un conto a +400/450 %.....

Altra deliziosa ruberia è quanto successo a New Princes (la ex Newlat per intenderci). Qui c'è stata una notizia uscita ieri, ovvero l'acquisto di tutti i supermercati Carrefour Italia: si tratta di 1027 punti vendita di cui 642 diretti (Fonte: Il Sole24ore). Operazione da circa un miliardo di euro per una società che capitalizza 1 miliardo circa (vado a memoria). Veniamo subito al grafico visto che ne ho scritto qualche settimana fa per un allungo che si è verificato con una bella salita che ha portato ad un gain attorno al 10% ed è stata provvidenziale l'intuizione di uno stop dinamico da abbassare sul minimo di ogni seduta come scritto sabato scorso (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/7/19/azioni-tinexta/). Certo in questi casi il rischio di essere buttati fuori da qualche malintenzionato aumenta drasticamente, ma è una sorta di assicurazione contro movimenti assurdi come il -19% da massimo a minimo verificatosi nella sola seduta di venerdì e quindi in area 20,70 euro (linea tratteggiata). Purtroppo quando si è circondati da certi soggetti è meglio adeguarsi di conseguenza ed adottare delle precauzioni e così è stato. 

Altra chicca settimanale è quanto successo a Digital Bros. Mercoledì sono usciti i dati di bilancio che hanno visto i ricavi attesi per l'esercizio 2024/2025, già in calo rispetto al precedente esercizio, con una ulteriore contrazione rispetto alle stime. A causa dell'elevata incertezza la società ha effettuato svalutazioni per 8 milioni di euro e contrariamente a quanto comunicato al mercato in occasione dell'approvazione del resoconto intermedio al 31 marzo 2025 il margine operativo atteso nel 2024-2025 sarà inferiore a quello rilevato al 30 giugno 2024 e previsto negativo per oltre 10 milioni di euro (Fonte: Soldionline). Direi dati non entusiasmanti, almeno ai miei occhi. Non a quelli del mercato che in quella seduta (giovedì) ha fatto salire il titolo del 10%. E il giorno dopo? MENO 20%, con l'azione passata da un close a dir poco forzato a 16,60 euro ad un close di venerdì a 12,50 euro che a casa mia fa circa -25% (-24,69% per esattezza). Altro che imbrattare i grafici: qualcuno riesce a far apparire lucciole per lanterne e talvolta oro per altro. Del resto l'uccellino azzurro nel mio sogno consigliava di scaricare a +10% che non a -20%: solo così si era più felici.

Ora, a proposito di "imbrattare" i grafici. Guardate la candela del +10% di mercoledì post dati e quella del giorno successivo da -25%....no comment: altro che mandarli ad Alligator Alcatraz (naturalmente è una battutaccia).

Come non parlare del comportamento di STM post dati. Di questo titolo non ricordo di aver mai più scritto da mesi, ma è il caso tipico di un trend decisamente rialzista che dura dai minimi di aprile e che viene abortito da una seduta all'altra. In questi casi tutti gli stop saltano con un gap down del 14,5% secco e di primo mattino, forse per far digerire la colazione appena fatta. Come notate ci si può dare degli stop che magari sono adattivi e vengono mano a mano alzati, ma il gap down li fa saltare come se niente fosse e in questi casi ci vuole freddezza e lucidità nel capire che si è perso.

Ed ora andiamo agli aggiornamenti della watchlist, fermo restando che di questo mercato c'è da fidarsi ben poco come ho avuto modo di evidenziare.

Nella mia watchlist entra Unicredit a titolo di scommessa di breve e con uno stop loss del 10%. Scommessa di breve significa che se il signor Pippo o la signora Pippa entrano abitualmente a mercato con 3 euro su una scala di 100 euro e sono disposti a rischiare il 10% ovvero 0,3 euro, quando fanno una scommessa "sensata ma non azzardata" ne buttano 1 euro. Così facendo si limitano drasticamente i danni potenziali in caso di storno di mercato (che mi aspetto) o di notizie societarie avverse come nel caso precedente. Unicredit pesa molto sul nostro indice quindi un ribasso dei listini la vedrebbe inevitabilmente come protagonista. In settimana ha pubblcato i conti ai quali vi rimando. Graficamente pare abbia invalidato l'ipotesi di falso breakout ritoccando i massimi precedenti. E' iniziato un nuovo buyback a valere sull'esercizio del 2024 per 3,574 miliardi di euro che dovrebbe concludersi indicativamente entro ottobre 2025.

Graficamente sul daily siamo in uptrend e i 55 euro sono da considerarsi un potenziale stop rispetto al close a 61,23 euro. Si tratta appunto del 10% circa, ma il mercato "deve" aiutare e non è detto che lo faccia nelle settimane a venire.

Prysmian, già oggetto di numerosi articoli, ha continuato a salire con continui micro gap/lap. Il trend al momento rimane lineare e sembra che il titolo voglia puntare a spron battuto verso l'area dei 69-70 euro. Visto che l'ingresso era stato in area 60 euro (61,28 euro il prezzo peggiore) ed ora siamo a 65,68 euro quindi il 7% abbondante sopra, direi di alzare mano a mano il trailing stop che ora colloco a 62 euro. L'aver smezzato la posizione permette di essere a mercato e di uscire dal trade con un utile anche in caso di stop....a meno di un clamoroso gap down che attualmente non vedo ma che rimane sempre una eventualità.

Eni entra in watchlist: venerdì ha pubblicato i conti che hanno visto l'utile scendere del 18% ma la guidance è stata alzata. Ebit a 6,36 miliardi di euro (-23% sul 2024) a causa del calo del brent e del rafforzamento dell'euro. Dividendo confermato a 1,05 euro e buyback da 1,5 miliardi di euro. Graficamente c'è stato il superamento di quella "famosa" resistenza attorno a 14,50 euro, con un close settimanale a 14,66 euro ad azione. Prossimo step a 14,90 rotti i quali si potrebbe puntare ancora più in alto verso i 15,50. Trade scommessa "pachidermica" visto il titolo. Stop sotto i 14 euro: stop stretto=target stretto. Il comportamento di Eni così come quello di Unicredit possono essere usati come proxy per quello del Fib.

Andando sulle azioni sottili e da portafoglio "dimenticato" (link articolo di febbraio 2025: https://www.lombardreport.com/2025/2/22/azioni-aquafil-azioni-industrie-de-nora/) faccio notare il buono strappo rialzista di Edison Risparmio che si è spinta fino a 2,15 euro nella seduta di giovedì post risultati.

Un veloce aggiornamento anche su Tinexta, new entry della scorsa settimana. Consolidamento in corso e rialzo weekly del 3,5%. Per chi avesse qualche posizione long applicherei uno stop attorno a 13,30 euro per la settimana entrante. Tecnicamente può allungare anche se in intraday l'azione è abbastanza volatile.

Di seguito trovate il calendario settimanale (Fonte dati: Borsa Italiana). Come sempre invito ciascuna lettrice e ciascun lettore a verificarne quotidianamente l'esattezza.

Buona serata e buona domenica.

Ad maiora! 

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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