Buon sabato a tutti. Si è concluso il mese di agosto che ha visto gli indici formare un massimo assoluto. Da lunedì si apre il mese di settembre che notoriamente è foriero di aumento di volatilità assieme ad ottobre. Negli ultimi 75 anni l'S&P500 ha avuto un rendimento negativo attorno allo 0,7% ed ha registrato rendimenti positivi nel 44% dei casi: il peggior mese dei dodici che compongono l'anno. Questo fattore, unito a quanto già scritto sabato scorso relativamente all'aumento di volatilità, lo rende dunque un mese insidioso ma potrebbe fornire eventualmente una buy opportunity di breve come da previsione di inizio 2025 che riporto di seguito (link: https://www.lombardreport.com/2025/1/18/andamento-borsistico-2025/)
Si è chiusa una settimana di sostanziale lateralità per gli indici statunitensi che lunedì osserveranno la festività del Labor day.
L'S&P500 rimane all'interno del canale tracciato già da tempo e che da svariate settimane a questa parte non ho mai modificato. C'è un però: gli ultimi massimi dell'indice americano sono stati accompagnati da una forte divergenza sull'RSI dal momento che a massimi crescenti sull'S&P corrispondono massimi decrescenti sull'oscillatore. Personalmente prrò attenzione all'eventuale avvicinamento alla trendline rialzista del canale individuato nel grafico che trovate qui sotto
Il Nasdaq Composite in settimana ha tenuto i livelli di chiusura della scorsa ottava, però assistiamo alla formazione di un possibile triangolo con massimi allineati e minimi crescenti. Per ora la chiusura di ottava è stata esattamente sulla media a 20 periodi di colore verde, ma non escludo un possibile test della trendline dinamica ascendente.
La debolezza potrebbe venire da NVDA che in settimana ha pubblicato i conti che però al momento non sono stati presi bene. Osservandone il grafico daily potrebbe essere in atto una fase di distribuzione dopo il lungo rally da 90 usd a 180usd. A prescindere dalle supposizioni sta di fatto che la base del rettangolo si trova in area 170 e l'altezza a 184 dollari. Se venisse rotta al ribasso la proiezione teorica sarebbe 155 usd, più o meno in corrispondenza dei vecchi massimi precedenti.
La debolezza di NVDA è certamente dovuta anche al forte rialzo di ALIBABA (ticker BABA) che entrerà in concorrenza proprio con NVDIA nella produzione di chip. Dopo il forte rialzo di venerdì che ha visto l'azione rompere una bella resistenza c'è spazio pere puntare prima verso i 140 dollari e poi verso i 145....Trump permettendo.
Qualche ripensamento anche per il Russell2000 che tuttavia rimane sopra il livello di 2235-2340 e potenzialmente avrebbe spazio per rivedere i 2458 circa. Naturalmente non si può però pretendere che un indice vada per conto suo se il mercato nel complesso dovesse scendere per altre ragioni, ma in condizioni di normalità potrebbe comunque esserci una rotazione settoriale.
Osservando i mercati europei notiamo una debolezza più marcata e generalizzata rispetto agli Stati Uniti.
Il Dax Future è sceso gradualmente e lentamente sul daily, senza particolari eccessi forse perché si tratta di un indice industriale con pochi finanziari al suo interno. Il supporto al momento si trova attorno ai 23500 punti che se venissero rotti vedrebbero subito i 23150 circa (minimi di giugno).
Anche l'Eurostoxx50 che la scorsa settimana cercava di lasciarsi alle spalle la resistenza attorno a 5460 è poi rientrato nei ranghi e rimane sostanzialmente in un lungo e largo laterale.
Il nostro derivato è sceso a causa della debolezza del comparto bancario (tassiamo le banche, no non le tassiamo...insomma, le solite italianate tipiche di quando si è a caccia di soldi. Del resto l'occasione fa l'uomo ladro e di ladroni, si sa, da noi è pieno. A questo punto suggerirei di legalizzare lo scippo alle vecchiette il primo di ogni mese piuttosto che l'aria che si respira). Battute a parte il comparto bancario ha risentito delle ipotesi di tassazione dei vari buyback azionari ed essendo il nostro indice bancocentrico non poteva che risentirne. Graficamente ci siamo appoggiati alla media a 20 periodi di colore verde in prossimità di vecchi massimi bucati nell'ultima gamba rialzista a 42300 punti. Sotto tale livello il supporto successivo si colloca a 41000-41100 circa.
Uno sguardo infine al malato d'Europa: il CAC40 di Parigi in seguito alle note vicende politiche e al rischio di caduta di governo in seguito alla richiesta di fiducia in parlamento. In questo caso è possibile che l'indice vada nuovamente a testare i 7520 punti (attualmente ci troviamo a metà strada).
Fronte watchlist...
Unicredit, per i più conservativi, in settimana è uscita in trailing stop. Per chi invece ama maggiormente il rischio lo stop dei 66 euro è stato centrato in intraday ma non sulle ultime tre chiusure...e qui si pone sempre un punto: ma lo stop è valido in intraday oppure solo sul close? Personalmente non so dare una risposta univoca. Tendenzialmente per me lo stop è valido market on close e quindi sulla chiusura, ma talvolta la volatilità o se preferite il newsflow è tale che decido di uscire a prescindere anche in intraday. Insomma, c'è sensibilità che si sviluppa di giorno in giorno stando davanti ai monitor. Detto questo quello che noto è che Unicredit non ha tenuto la "bella" media a 20 periodi di colore verde con chiusure multiple attorno al livello dei 66 euro anche se apparentemente il trend rimane intatto e non è nemmeno stata toccata la trendline di lungo periodo che guida il rialzo da aprile. Per questo motivo e per le voci che circolano su una possibile tassazione dei buyback per me esce dalla watchlist. Naturalmente essendo un titolo "core" continuerò ad osservarla ma al momento non per il portafoglio.
A differenza di Unicredit, Eni rimane invece sempre long e francamente mi stupisce la linearità del movimento in essere: volatilità bassisima con true range delle varie candele molto basso. Insomma un trend che al momento rimane lineare e costante (forse per compensazione della debolezza che ha colpito il settore bancario in queste ultime sedute).
Anche se di pochissimo rispetto alla scorsa settimana consiglio di alzare il trailing stop a 14,90 dai 14,80 della scorsa settimana market on close. La media verde a 20 periodi anche in questo caso dovrebbe fungere da supporto momentaneo. La chiusura weekly è stata a 15,242 euro ad azione e lascia ben sperare per una continuazione verso i livelli indicati inizialmente (area 15,50 prima e 15,70 poi). Ricordiamoci che si tratta di una trade scommessa "pachidermico".
Banca Generali, new entry della scorsa ottava, sta avendo qualche difficoltà e a causa della debolezza del settore questa settimana ha lambito lo stop a 49 euro rispetto ai 51,30 euro di venerdì scorso. Si tratta comunque di uno stop estremamente stretto e nell'ordine del 3,7% considerando che l'open settimanale è stato a 50,90 euro. Questa ottava la chiusura è stata a 49,76 e manterrei lo stop, valido anche per l'intraday, fisso a 49 euro.
Il mercato continua come ben capite a non essere assolutamente facile da interpretare: troppa indecisione (che mediamente non piace agli operatori) con continui cambi di prospettiva e tenere/mantenere le posizioni diventa impresa assai ardua a causa degli swing. Nel mio consueto screening cito ad esempio Leonardo. Ricordate alcune mie operazioni recenti postate nei report? Ebbene, proprio mentre sembrava che il titolo si dirigesse al rialzo ha invertito rotta con un ribasso che se non ricordo male era stato dell'8% e sembrava dover proseguire. Poi per incanto una sorta di "V" con ritorno sui massimi che non mi sarei assolutamente aspettato con una sorta di broadening in formazione sul daily. Visivamente assomiglia ad un megafono ed è una formazione che solitamente si verifica alla fine di un trend. Sarà questo il caso ???
Ho fatto cenno alla difficoltà di interpretazione del mercato in questa fase specifica. Cito Italian Wine Brands a titolo di esempio: una azione sottilissima che non seguo abitualmente. Sarà anche un'eccellenza italiana, ma mi domando: è possibile che l'azione si trovi sopra i massimi di aprile e quindi prima del Liberation day -leggi dazi- di Trump? Va bene che l'Europa è felice di tariffe al 15%, ma tutti i produttori di vino italiani si lamentano...eppure la Borsa va per conto suo.
In settimana c'è stato un buon rialzo sulle azioni MediaForEurope balzate da 2,78 euro a 3,212 accompagnato da ottimi volumi. Detto questo osservando il grafico daily ci sarebbe spazio per puntare a 3,30 ma preferisco aspettare un minimo di consolidamento: entrare alla garibaldina con stop del 10% non mi pare saggio in questo periodo.
Infine come non segnalare il comportamento recente di oro e argento: il primo si è riportato sui massimi ed il secondo rimane inserito in un canale rialzista, ma ad entrare ora si fa fatica. Certamente l'ipotesi che i tassi a lungo rimangano mediamente piuttosto alti e che il dollaro possa continuare a perdere terreno per le politiche trumpiane non possono che favorire questi due asset.
Buona serata.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli
Piernicola Assiso è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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