Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Obiettivo reddito – Ha senso puntare sui governativi francesi? Yield e titoli a confronto


È pareggio rispetto ai Btp, con prospettive però di maggiore volatilità per gli Oat. Un raffronto fra i diversi tratti della curva conferma l’ipotesi della scelta tattica (adottata dagli istituzionali) di un titolo particolare fra i governativi transalpini.

Buy or sell

Foto di Pixnio.com

Il caos politico francese è stato anticipato da tempo – complice il debito pubblico in forte crescita – dai titoli di Stato transalpini. Ormai i loro rendimenti sono di fatto equivalenti a quelli italiani, sebbene da noi la situazione appaia più stabile. Inevitabile allora valutare l’opportunità o meno di collocarsi sugli Oat. La risposta è molto incerta ma tendenzialmente gli operatori professionali vedono – almeno per ora – i governativi transalpini solo in ottica tattica, ovvero per trading di breve e medio periodo. Per andare oltre c’è perplessità. Il ragionamento prevalente è comunque il seguente:

“il debito francese sembra fuori rotta ma si colloca nel rapporto con il Pil al 113%, ben sotto quello di casa nostra, posizionato al 135%. La differenza non è poca cosa”.

Tutto questo è vero, con tuttavia non pochi se e ma. Il quadro politico a Parigi resterà incerto ancora per due anni, perlomeno fino alle elezioni presidenziali del 2027. Sempre che da quell’evento non comporti ulteriori tensioni. Una vera azione di risanamento dei conti pubblici appare quindi poco probabile. Il contesto generale non sembra perciò favorevole, sebbene l’apparato industriale francese resti uno dei più sviluppati al mondo, soprattutto in ambito tecnologico.

Il confronto dei rendimenti con i Btp evidenzia questa situazione:

Scadenza

Yield Italia

Yield Francia

1 anno

2,03%

2,09%

2 anni

2,21%

2,05%

5 anni

2,76%

2,75%

7 anni

3,06%

2,96%

10 anni

3,49%

3,45%

20 anni

4,13%

4,03%

30 anni

4,48%

4,32%

50 anni

4,27%

4,11%

Qualche differenza si evidenzia ma non tale da poter giustificare switch da un fronte all’altro. Ormai Italia e Francia si equivalgono, salvo per il cinquantennale. Aumentare quindi le posizioni obbligazionarie puntando sugli Oat non avrebbe senso, se già si è collocati sui Btp, mentre si giustifica un utilizzo più tattico – ovvero di breve periodo – dei francesi, scommettendo su eventuali veloci rimbalzi delle quotazioni.

In questa fase si rivela decisiva poi la liquidità dei singoli titoli e sotto tale profilo i Btp risultano logicamente più interessanti. Ci sono inoltre scadenze leggermente diverse fra i governativi dei due Paesi sullo stesso tratto di curva, il che comporta piccoli disallineamenti nei rendimenti reali di mercato. Sono due fattori operativi di cui tenere conto, sebbene spesso trascurati da chi guarda soli i numeri.

Di qui decisivo un confronto fra titoli benchmark italiani e francesi.

Scadenza a 2 anni

Francia

Oat 1% Mg27

FR0013250560

Yield 2,05%

Italia

Btp 2,2% Gn27

IT0005240830

Yield 2,06%

Scadenza a 5 anni

Francia

Oat 2,75% Fb30

FR001400PM68

Yield 2,56%

Italia

Btp 3,5% Mz30

IT0005024234

Yield 2,53%

Scadenza a 10 anni

Francia

Oat 3,2% Mg35

FR001400X8V5

Yield 3,39%

Italia

Btp 3,35% Mz35

IT0005358806

Yield 3,36%

Scadenza a 50 anni (o quasi!)

Francia

Oat 0,5% Mg72

FR0014001NN8

Yield 4,08%

Italia

Btp 2,15% Mz72

IT0005441883

Yield 4,26%

Il “pari e patta” si conferma, salvo per il 50 anni (in realtà si tratta di scadenze 2072). Il mercato istituzionale guarda allora nella fase in corso al 5 anni, che ritiene più tattico nell’ottica delle possibili evoluzioni future. In realtà l’Oat 2,75% 2030 quota sopra 100 (chiusura ieri a 100,72 Eur) e si apre così la prospettiva di un’emissione francese dell’epoca dei tassi a zero. Eccola!

Oat 0% Nv30

FR0013516549

Prezzo 87,17 Eur

Yield 2,68%

La sua duration di 5,07 (contro i 4,1 del 2,75%) giustifica la scelta ma solo – come detto più volte – in chiave tattica, cioè di breve/medio periodo. Altrimenti meglio astenersi!

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