È ancora possibile? Sì, è possibile, purché si accetti inevitabilmente un maggiore livello di rischio. O meglio, di maggiore volatilità. Quattro tipologie di strumenti a distribuzione di cedole o dividendi, con cui inseguire un traguardo che a tanti può sembrare irrealistico.
Il report della domenica
Non lamentatevi se questa volta lanciamo una sfida. Può essere forse esasperata ma risponde a una domanda che spesso il mercato si pone. Contro la perdita di potere di acquisto è possibile aumentare la redditività di un portafoglio a distribuzione di cedole o di dividendi costruito magari ad hoc? Ci proviamo, con tutti gli ammonimenti dell’inevitabile prudenza che ciò impone. Siccome abbiamo però a che fare con lettori più che scafati quest’avvertimento lo diamo per scontato. Se siete “deboli di cuore” passate quindi su un altro fronte!
Obiettivo 10%: è possibile?
Riprendendo il sostantivo che caratterizza la nostra rubrica alziamo il livello di guardia e ipotizziamo addirittura uno yield del 10%. Irrealistico? Giudicatelo voi!
Noi segnaliamo solo che il rialzo dell’inflazione negli Usa riporta in primo piano l’ipotesi di una fase di stagflazione (stagnazione economica + inflazione), di cui abbiamo scritto recentemente, il peggiore pericolo per qualsiasi patrimonio, piccolo o grande che sia. Porsi quindi degli obiettivi di rendimento torna a essere importante: oggi ipotizziamo il 10%, soprattutto perché la cifra tonda affascina chiunque. Ciò non esclude che per molti possa essere una supposizione puramente teorica.
Con quali strumenti è possibile supporre il traguardo? Eccoli.
Bond di Paesi emergenti |
Etf a elevato rendimento |
Azioni ad alto dividendo |
Certificati cash su azioni |
Bond emergenti
Come |
È un settore complesso, per il doppio impatto dell’andamento delle quotazioni (soggette a vari fattori) e delle singole valute di riferimento. Comunque si deve puntare solo su titoli di organismi sovranazionali (Bei, World Bank ecc. dal rating massimo), quotati su Borsa Italiana e molto liquidi, il che è meno frequente di quanto spesso si pensi |
Con quale strategia |
Ne sono ipotizzabili varie: la più semplice consiste nel traslare scadenze corte – per esempio a sei mesi – comprandole a quotazioni ben sotto 100; ciò avviene però solo in alcuni casi (soprattutto in valuta turca Try), basandosi su un c/c nella divisa specifica. Un po' più complessa quella di un Pac (piano di accumulo) su scadenze lunghe, le più lunghe possibili, cogliendo le alte cedole e le variazioni di prezzo da andamento del cross valutario |
Con quali strumenti nel secondo caso |
In peso messicano (Mxn) interessante il Bei Green Bond 9,25% Ge33 Mxn (Isin XS2574382797), che attualmente quota fra i 104 e 105. In rand sudafricano (Zar) significativo l’Ifc 9% Ge36 Zar (Isin XS2751681730), che attualmente quota sui 105. In real brasiliano (Brl) utile il World Bank Sustainable 12,25% Ag33 Brl (Isin XS3144162446), che attualmente quota sui 100,5 |
Lo yield |
Al momento varia dall’8,3% dei due strumenti in Mxn e Zar al 12% in Brl: con una modesta operatività sul cambio il target 10% è possibile anche nei primi due casi, sempre che si tolleri una volatilità potenzialmente elevata |
Etf a elevato rendimento
Come |
È un settore meno complesso rispetto al precedente e che prevede un’ampia offerta di strumenti: bisogna però padroneggiarli bene. Il che non è difficile, sebbene richieda un certo impegno |
Con quale strategia |
Soltanto con un Pac (piano di accumulo) non automatizzato ma che colga eventuali fasi ribassiste delle quotazioni. Il problema sta nel fatto che gli Etf più remunerativi hanno come valuta di denominazione l’Usd, comportando inevitabilmente il rischio di cambio |
Con quali strumenti |
Ne citiamo tre: ● Global X Nasdaq 100 Covered Call (Isin IE00BM8R0J59 – distribuzione mensile di cedole - replica la performance di un’opzione call coperta sull'indice azionario Nasdaq 100 – volatilità elevata) ● Global X S&P 500 Covered Call (Isin IE0002L5QB31 – distribuzione mensile di dividendi - replica la performance di un’opzione call coperta sull'indice azionario S&P 500 – volatilità elevata) ● Global X SuperDividend (Isin IE00077FRP95 – distribuzione mensile di dividendi – replica azioni con il più alto rendimento da dividendi in tutto il mondo – volatilità elevata) |
Lo yield |
In tutti e tre i casi quello in corso è sopra il 10% |
Azioni ad alto dividendo
Come |
Fare oggi previsioni sui dividendi futuri è quasi impossibile. Ci potrebbero essere infatti soprese sia negative sia positive |
Con quale strategia |
È la più semplice di tutte: basta comprare il titolo giusto! Il problema sta nel fatto che gli istituzionali anticipano i tempi (grazie a informazioni riservate) e quindi spesso determinano quotazioni meno favorevoli quando l’investitore retail viene a conoscenza dell’occasione che sta per determinarsi |
Con quali strumenti |
Solo azioni italiane (di fatto non molte) per evitare la doppia imposizione fiscale – alla fonte e poi nel nostro Paese - che caratterizza appunto i dividendi esteri, salvo quelli relativi a titoli quotati alla Borsa di Londra |
Lo yield |
Il 10% è possibile? Sì, soprattutto se i mercati correggeranno nei prossimi mesi. Meglio attendere quindi le evoluzioni future |
Certificati su azioni
Come |
I migliori per questo tipo di investimento sono i Cash Collect, efficaci per gli investitori alla ricerca di premi periodici con aspettative di mercati moderatamente rialzisti o laterali ma anche in caso di andamento negativo del sottostante fino al cosiddetto livello barriera. Inoltre, grazie all’effetto memoria, è possibile in certe condizioni incassare successivamente i premi non pagati alle precedenti date di valutazione. Il problema è che la loro offerta risulta molto ampia e che la liquidità degli scambi spesso latita |
Con quale strategia |
Meglio preferire certificati con un solo sottostante, sebbene non siano numerosi. Agli emittenti piace (e conviene) infatti di più una struttura cosiddetta “worst of”, in cui il certificate deriva il suo valore a scadenza dalla performance del peggior sottostante fra quelli – anche tre o quattro - selezionati dall’emittente per la costruzione del singolo prodotto |
Con quali strumenti |
C’è l’imbarazzo della scelta. Una recente emissione è di Unicredit e la si può consultare cercando su Internet “Unicredit Cash Collect Autocallable Step-Down Premi mensili con effetto memoria” (6 ago.2025). Naturalmente si tratta di un esempio fra i tanti |
Lo yield |
Anche qui c’è – logicamente – l’impaccio della scelta e il livello del 10% si rivela spesso ampiamente soddisfatto |
Alla domanda iniziale se contro il potere di acquisto che cala sia possibile la risposta di yield al 10% si può quindi – in conclusione – rispondere positivamente. Purché sui vari fronti si accettino un po' di rischio e tanta probabile volatilità.
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