Volentieri riceviamo e pubblichiamo l'analisi del lettore Umberto Cereghini:
In ottica di azioni "value" / "challenge" (ma, perchè no, anche per un trade "mordi e fuggi") è interessante la valutazione di Nestlé, azienda che tutti conosciamo sin da quando eravamo piccoli.
Il titolo è in costante e continua discesa dal 2022, dopo una lunga corsa che, tra alti e bassi, dal 2018 l'ha portato a lambire i 130 franchi svizzeri. Da lì è iniziata una lunga crisi che ha riportato la quotazione dell'azienda proprio sui valori del 2018. Ecco che, quindi, si rinnova l'interesse per un titolo che, sulla carta, potrebbe aver patito le pazzie di cacao e caffè (che appunto abbiamo cominciato a vedere dal 2022 in avanti); ma che, se si guardano i numeri, non sembrano voci che (incredibilmente !) abbiano influito particolarmente sui bilanci.
L'azienda, infatti, negli ultimi anni ha sempre aumentato l'erogazione dei propri dividendi (oggi siamo su un 4,2% lordo rispetto agli attuali prezzi del titolo), presenta un ROE costantemente superiore al 30% e un margine lordo che si attesta tra il 45% e il 50%. Le restanti metriche di profittabilità non sono particolarmente accattivanti, ma il settore alimentare - salvo casi particolari - non è certo una gallina dalle uova d'oro. Mentre, invece, è il rapporto prezzo / utili ad essere tornato interessante rendendo così l'azione appetibile anche per investitori cassettisti.
Chiaro che le vicende societarie (due CEO "fatti fuori" negli ultimi due anni e lo storico presidente pronto a lasciare) non sono propedeutiche ad un ritorno del titolo verso quotazioni migliori. Ma se l'operato del primo manager probabilmente può avere inciso sui risultati conseguiti non eccelsi, la cacciata del secondo non sembra aver nulla a che fare con il business aziendale. Il nuovo CEO, invece, astro nascente all'interno dell'azienda e, a questo punto, ormai ex capo della divisione Nespresso, potrebbe portare nuova linfa alla causa di un'azienda che merita di tornare a piani più nobili rispetto a quelli attuali.
Unica "seccatura" : il titolo quota sulla borsa di Zurigo (pertanto non su tutti i broker è acquistabile) e quindi c'è da tener presente un discorso commissionale più elevato e il rischio cambio. Esiste una quotazione in euro sulla borsa di Vienna, ma si tratta di una posizione più che illiquida e nei fatti "intradabile".
Passando ad analizzare casa nostra, ci sono due titoli che meritano attenzione.
Il primo è Esprinet. L'azienda ha subito in passato un pesante drawdown a seguito di un contenzioso creatosi con l'Agenzia delle Entrate e risoltosi nel 2023, e i risultati degli ultimi anni sono stati assai deludenti. Ma grazie ai dati emersi dal primo semestre 2025, l'attenzione degli investitori sembra essersi riportata su questa società trasportandola in una sola settimana da area 4,50 fino ai € 5,64 di venerdì.
Difficile quindi, in questa condizione, fornire un punto di ingresso : dobbiamo aspettare uno "straccio" di storno, magari confidando in un uncino che renderebbe il rischio accettabile e il trade probabilmente profittevole. Ma la mm a 200 sul weekly è veramente prossima e, se superata con un minimo di decisione, non ci sarebbero più veri ostacoli almeno fino ad un vecchio gap ad 8,43. Tanta roba insomma !
Graficamente - che poi è quello che ci interessa, giacché i gossip da cronache rosa non ci portano profitti - il titolo, dopo aver toccato l'ennesimo nuovo minimo in area 70 e ritrovato, come si diceva sopra, i valori del 2018, è rimbalzato per ben due volte appena sotto la media mobile a 50 periodi sul daily in area 76 per tornare entrambe le volte in un'area di Fair Value Gap rialzista che a questo punto parrebbe presentarsi come una solida base di ripartenza.
Lo stop (virtuale se ragioniamo in ottica "value") va posizionato sotto l'ultimo minimo, diciamo in area 69,50 : quindi un trade a basso rischio visto che la quotazione di venerdì si attesta poco sotto i 73 franchi.
L'ostacolo della mm a 50 periodi (curva blu) per ora non sembra facile da superare, ma c'è anche un gap a 77,47 che potrebbe richiamare "più facilmente" le quotazioni.Da lì si potrebbe prima puntare la mm a 200 (curva rossa) attualmente posizionata in area 80 - 81 e poi guardare ai massimi precedenti in area 90 - 92.
Unica "seccatura" : il titolo quota sulla borsa di Zurigo (pertanto non su tutti i broker è acquistabile) e quindi c'è da tener presente un discorso commissionale più elevato e il rischio cambio. Esiste una quotazione in euro sulla borsa di Vienna, ma si tratta di una posizione più che illiquida e nei fatti "intradabile".
Passando ad analizzare casa nostra, ci sono due titoli che meritano attenzione.
Il primo è Esprinet. L'azienda ha subito in passato un pesante drawdown a seguito di un contenzioso creatosi con l'Agenzia delle Entrate e risoltosi nel 2023, e i risultati degli ultimi anni sono stati assai deludenti. Ma grazie ai dati emersi dal primo semestre 2025, l'attenzione degli investitori sembra essersi riportata su questa società trasportandola in una sola settimana da area 4,50 fino ai € 5,64 di venerdì.
Difficile quindi, in questa condizione, fornire un punto di ingresso : dobbiamo aspettare uno "straccio" di storno, magari confidando in un uncino che renderebbe il rischio accettabile e il trade probabilmente profittevole. Ma la mm a 200 sul weekly è veramente prossima e, se superata con un minimo di decisione, non ci sarebbero più veri ostacoli almeno fino ad un vecchio gap ad 8,43. Tanta roba insomma !
Il secondo è un titolo sottile, di quelli che vanno maneggiati con cura per intenderci. Parliamo di Racing Force, un'eccellenza italiana nella componentistica di sicurezza racing del motorsport.
A fronte della qualità dei prodotti offerti alla clientela, l'azienda però fatica a trovare dei valori significativi all'interno del panorama delle metriche di profittabilità, sebbene un margine lordo superiore al 50% rimanga sempre di tutto rispetto e il più interessante di quei parametri.Gli utili degli ultimi quattro esercizi sono sempre stati superiori alle attese e in questo 2025 la raccolta ordini e il fatturato si avviano di pari passo verso un segno più che a fine esercizio potrebbe anche essere a due cifre. Quindi tutto molto interessante anche considerando la clientela acquisita e il settore di attività che richiama, da sempre, grandi capitali e grandi investimenti.
Graficamente, sul settimanale stiamo assistendo ad un triangolo di congestione che, se superato, potrebbe dare il via ad un ritorno verso i massimi precedenti in area 5,70 e forse anche verso quelli assoluti in area 6,10 - 6,20. C'è già stata una bella corsa dai minimi ... però un cosiddetto "cippino" alla rottura della congestione (buy stop a 4,95, ma anche a mercato in closing di giornata sopra questo livello) potrebbe avere un perché. Eventuale stop alla rottura della mm a 20 o, alla peggio, alla rottura di quella a 50 secondo il proprio profilo di rischio.
UMBERTO CEREGHINI
(Umberto Cereghini è un trader privato e potrebbe detenere le azioni oggetto delle sue analisi)
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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