Uno degli scogli operativi che deve affrontare chi vuole investire in obbligazioni è quello relativo ai tagli minimi di molte emissioni
Se infatti è possibile reperire titoli di stato di molti paesi, e anche in valute diverse dall’euro, con tagli minimi di 1000 euro o giù di lì, da molti anni è assai ostico trovare obbligazioni societarie,anche di emittenti di gran nome, con tagli “popolari”. Un tempo i portafogli dei risparmiatori italiani contenevano bond delle Generali, dell’Enel, dell’Eni, ecc., per non parlare di moltissime emissioni bancarie; oggi la gran parte delle obbligazioni societarie invece ha tagli minimi improponibili per i "comuni mortali" (di norma centomila euro, o addirittura di più).
Inoltre banche e sim riservano spesso l’acquisto di questi bond solo alla clientela classificata come professionale; risultato: il ventaglio dei possibili investimenti in obbligazioni corporate si riduce, e con esso la possibilità di spaziare differenziando molto il novero delle società a cui prestiamo i nostri soldi, proprio quando diversificare è più opportuno.
E’ in questo senso che può essere utile analizzare i certificati di investimento noti come Credit Linked Note; questi certificati sono in sostanza delle obbligazioni emesse da primari istituti di credito, e che pagano degli interessi periodici purchè la società sottostante (detta Reference Entity) non fallisca
I tagli di questi certificati sono di solito abbordabili, e concettualmente, vista la loro struttura, possono essere considerati nel novero delle obbligazioni societarie. Di seguito in calce una mini tabella esemplificativa con alcune tra le emissioni su cui è possibile di solito operare sul mercato secondario
Punti di forza dei CLN
- Possibilità di diversificare il portafoglio obbligazionario con tagli contenuti correndo il rischio di default della Reference Entity (che si avrebbe comunque acquistando direttamente una obbligazione di quella società), oltre naturalmente al rischio dell’emittente bancario del certificato
- Rendimenti di ottimo interesse per scadenza rispetto altre obbligazioni
- I flussi cedolari periodici non sono considerati redditi da capitale (come le cedole delle obbligazioni), ma redditi diversi, e concorrono a compensare le minusvalenze realizzate in precedenza
Aspetti importanti cui prestare attenzione
Esistono moltissime emissioni di certificati Credi Linked Note, ma, dopo il collocamento agli sportelli bancari o tramite le reti dei consulenti, il mercato secondario è limitato spesso al solo riacquisto dei certificati emessi. Però un manipolo di certificate di questo tipo sono scambiati abbastanza regolarmente con uno spread denaro-lettera non elevatissimo; va da sé che solo queste emissioni hanno un interesse operativo per gli investitori
E’ comunque bene leggere sempre il documento informativo di questi strumenti; infatti, soprattutto quando la Reference Entity è una banca o una assicurazione, il rischio che si corre è riferito al debito subordinato, e non a quello senior
Un esempio pratico
Dalla tabella proviamo ad analizzare il certificato emesso da Citigroup con isin XS2930001230 che paga cedole annuali del 4, 5% e scade il 20 giugno 2032; la corresponsione delle cedole e del rimborso è subordinata al fatto che Stellantis (la”Reference Entity”) non subisca un evento di credito (in parole povere: non vada in fallimento). Il rendimento del certificato è piuttosto goloso se confrontato con quello di altre obbligazioni e titoli di Stato con scadenza simile; per la cronaca il BTP 1/6/2032 rende circa il 3% lordo.
Ecco che questo strumento consente di investire in una obbligazione che incorpora sostanzialmente il rischio di credito di Stellantis; nel malaugurato caso di default di Stellantis questo strumento finanziario restituirà il cosiddetto “Recovery Value”, e cioè esattamente quanto un creditore che possiede i bond Stellantis recupererà dal fallimento.
Il certificato in questione ha, ai prezzi attuali, un rendimento superiore all’obbligazione Stellantis di durata analoga e taglio minimo “monstre”, cioè centomila euro; il bond Stellantis 2.75% con scadenza 1/4/2032 (isin XS2464732770) prezza 92,5 circa e rende quindi poco più del 4% lordo
L'autore del presente articolo potrebbe detenere a livello personale i titoli oggetto della presente analisi e/o averli consigliati ai suoi clienti nel corso della sua attività professionale.
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