Oggi cosa balliamo ?
L'ultimo balletto della politica in ordine di tempo è quello di ieri sera: la cancelliera Angela afferma che l'Euro non è in crisi e che l'Europa ha bisogno di una moneta forte e stabile; il Papandreu risponde dal suo pulpito che la Grecia non è povera e che il pareggio di bilancio verrà raggiunto entro i tempi stabiliti. Altro che ?twist?, questo è un tango appassionato, ma forse è meglio non citare la danza tipica argentina, qualcuno potrebbe ricollegarlo ad un default avvenuto qualche anno fa. Insomma, tra un ballo e una chiacchiera, i mercati continuano a soffrire, un giorno su e l'altro giù, come sulle montagne russe.
La scorsa settimana, dopo il nulla di fatto della Fed, da cui ci si aspettava un'altra massiccia dose di droga monetaria, la volatilità è nuovamente esplosa, in un'eruzione di ?margin call? , liquidazioni di posizioni a leva altissima e fuga verso il nuovo bene rifugio per eccellenza: la liquidità.
Dagli Usa continuano rimproverare l'Europa e su un punto gli americani hanno ragione: da questo lato dell'oceano tutte le decisioni vengono prese con esasperata lentezza e, per forza di cose, in questo modo i problemi si amplificano creando continua incertezza.
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