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AUSTRALIA: ULTIME DAL G20
Sembrano positivi i commenti che giungono da G20 riunito questa volta in Australia.
Nel lungo comunicato finale della riunione, i cui partecipanti rappresentano circa l'85% dell'economia globale, i 20 si dicono vicini all'obiettivo di spingere il Pil globale del 2% (1,8% per la precisione) ovvero oltre duemila miliardi nei prossimi 5 anni e si concentreranno sulle infrastrutture per raggiungere quel traguardo. Nello specifico, il G20 ha impostato un progetto chiamato Global Infrastructure Initiative, un enorme database per aiutare gli investitori a scoprire e partecipare a progetti in tutto il mondo, attraverso una piattaforma condivisa. I ministri delle Finanze e i banchieri centrali del Gruppo dei Venti, ritengono, dunque, di essere sulla strada giusta per aumentare la crescita globale del 2% entro il 2018.
Nel comunicato finale, infatti, si legge anche se la crescita è migliorata in alcune economie chiave (il pensiero va subito agli Usa) l'aumento del Pil globale rimane sbilanciato e sotto il livello necessario per creare lavoro. Questa è la situazione dell'Europa: i responsabili delle Finanze e della politica monetaria hanno sottolineato, infatti,come la prolungata stagnazione in Europa rimanga un ostacolo rilevante. Il segretario al Tesoro Usa ha espresso la preoccupazione che se il Vecchio continente dovesse attendere troppo prima di sostenere la domanda, le difficoltà europee potrebbero trascinare verso il basso anche l'economia americana. L'argomentazione americana non ha convinto il ministro delle Finanze tedesco che ha sottolineato la necessità di una politica di bilancio rigorosa e delle riforme strutturali.
L'ultima nota riguarda l'Italia. Parlando dall'Australia, in un colloquio domenica con Il Corriere della Sera, il ministro dell'Economia italiano ha smentito che il governo pensi a un aumento dell'Iva o della tassa di successione.

MOODY'S SU FRANCIA E GRAN BRETAGNA
Come anticipato già la settimana scorsa Venerdì sera, a mercati chiusi, Moody's ha confermato outlook negativo e rating Aa1 sul debito sovrano della Francia
Per quanto riguarda la Gran Bretagna invece è stato confermato il giudizio Aa1 e le prospettive stabili.

TITOLI IN EMISSIONE
Sul fronte dell'offerta in europa saranno attivi la Francia (con i titoli a breve termine) e il Belgio.
In serata a mercati chiusi, invece, saranno resi noti i quantitativi di Ctz e Btpei che andranno in asta giovedì 25 settembre.
Riparte, infine, da 138 punti base il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni e dal 2,374% il tasso del decennale italiano.

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