Super-dollaro con Trump


EurUsd (PC: 1,0600)


Prosegue l' "effetto Trump", col dollaro che si rafforza ancora contro tutte le divise. Dal picco a 1,1300 toccato nelle prime ore successive alla vittoria del candidato repubblicano, il cambio EurUsd inizia a scendere con forza fuoriuscendo dalle parte bassa della banda laterale perdurante da molti mesi, in area 1,0700-1,0800, accelerando al ribasso nell'ultima ottava in direzione dei minimi toccati a dicembre 2015. L'euro tocca un fondo a fine settimana a ridosso di 1,0565, non molto lontano dal minimo del 3 dicembre 2015 a 1,0540.

Graficamente non si può escludere l'inizio di una fase di rimbalzo tecnico, con possibili risalite verso 1,0800/0850, ma il quadro tecnico in ottica plurimensile rimane ancora a favore di un dollaro forte. L'ultimo baluardo che potrebbe arrestare il super-dollaro, nelle prossime settimane, è rappresentato dai minimi di metà marzo 2015 a 1,0457. La violazione di tale supporto critico - che sembra più probabile vista la dinamica delle ultime settimane - quando avverrà spingerà gli investitori a focalizzarsi su quello che è il grande obiettivo, anche psicologico, del macro movimento ribassista di EurUsd, sviluppatosi a partire dallo scoppio della crisi finanziaria nell'estate 2008: la parità. Senza escludere livelli anche inferiori.


L'atteggiamento della Fed in merito al passo che seguirà nel rialzo dei tassi di interesse sarà ovviamente uno dei driver fondamentali: già nel Fomc del prossimo mese le attese degli operatori sono per un rialzo e difficilmente la Fed potrà trovare nuove scuse per rinviare ancora una decisione continuamente procrastinata a partire dal giugno di quest'anno. Siccome i mercati tendono al "buy on news, sell on facts", sembra ragionevole ipotizzare che proprio il tanto atteso rialzo dei tassi, che aveva sinora frenato il dollaro, verrà poi colto dagli operatori come un'occasione per prendere beneficio sulle posizioni lunghe in dollari incrementate in queste settimane. Un effetto paradossale ma a cui siamo tutti abituati.
Per le prossime settimane la resistenza a 1,1000 non dovrà essere superata, per conservare un'impostazione favorevole al biglietto verde. 

OPERATIVAMENTE: è opportuno mantenere posizioni lunghe strategiche sul Dollaro, valutando alleggerimenti in ottica tattica in area 1,0450-1,0550.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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