Mercati azionari internazionali ad un passo dai massimi. Portafoglio azionario a target...


Chiusura di ottava molto brillante sui mercati azionari italiani ed internazionali. Ovviamente i dati elettorali francesi sono quelli che hanno dato più spinta al movimento specialmente per i listini del nostro continente, ma anche i dati macro sui CPI flash di aprile nell’Eurozona usciti venerdi hanno consolidato questo rialzo, dati molto buoni soprattutto con il dato “core” in grado di rimbalzare a 1.2% (vs attese per 1% e rispetto allo 0,8% del mese di marzo) mentre il dato con le componenti volatili (cibo, energia, alcool e tabacchi) ha fatto registrare un 1,8% (vs attese per 1,7% e rispetto al 1,4% del mese di marzo). I dati usciti si collocano ai massimi da oltre 2 anni.

Diamo ora un po’ di numeri ai listini continentali calcolando le performance weekly tra venerdi 21 aprile e venerdi 28 aprile: al primo posto troviamo i “nostri” due indici FTSE MIB + 4,4% con un massimo intra week a 20883 e FTSE IT All-Share 4,4% con un massimo intra week a 23044, a seguire il listino francese CAC40 a + 4,1%, l’ EUROSTOXX50 a + 3,5%, l’ IBEX spagnolo a + 3.25%, lo SMI svizzero a + 3,1% ed infine il DAX a + 3,2% con nuovo massimo storico a 12846 toccato il 26 aprile.

Ricordiamo che oggi tutti i mercati continentali che seguiamo sono chiusi per festività e che il 7 maggio c'è il ballottaggio elettorale presidenziale in Francia.

Passando agli indici USA anch’essi hanno beneficiato del clima positivo post dati elettorali francesi tanto da fare arrivare l’indice S&P500 (2398) e l’indice DOW JONES (21070) ad un passo dai rispettivi massimi storici (2401 e 21169), massimi invece che sono stati aggiornati dal NASDAQ 100 che proprio nella giornata di venerdi 28 aprile ha toccato quota 5600 a dispetto di un importante dato macro preliminare uscito in giornata che a deluso molto le aspettative degli analisti e che fa registrare un netto rallentamento della crescita economica Usa nel primo trimestre 2017, stiamo parlando del CPI flash Q1 cresciuto dello 0,7%, a fronte di stime tra il +1/+1,1% degli analisti e dopo che nell'ultimo trimestre 2016 si era registrato +2,1% il che porta ad una revisione della crescita al 2,4% annualizzato. Si tratta del minimo di inizio 2014 e la più bassa crescita dei consumi dai minimi dal 2009. Questo dato di bassa crescita è stato molto influenzato dal settore auto mentre bene il settore delle costruzioni residenziali.

Inoltre è uscito il dato flash sui prezzi delle spese per il consumo personale (PCE) sempre relativo al 1° trimestre 2017 a +2,4%, migliore delle aspettative a +2,3% ed anche rispetto al trimestre precedente uscito al +2%, in linea con le attese il dato “core” del PCE uscito al 2%.

Questi dati inflattivi non dovrebbero modificare nella prossima riunione di giugno la politica espansiva della FED a livello di tassi.

Infine molto buone le trimestrali uscite finora sui dati di bilancio societari con oltre i due terzi delle aziende che hanno battuto le stime degli analisti.

Oggi i mercati USA sono regolarmente aperti ed in settimana è prevista l'uscita degli importanti dati macro sui nuovi occupati del settore pubblico e privato e sulla disoccupazione totale.

 Diamo ora uno sguardo al  nostro Portafoglio azionario nel quale, nella giornata di venerdi scorso, abbiamo registrato un'altra vendita a target 50% sul titolo italiano DE LONGHI, ed a questo punto possiamo dire che bene abbiamo fatto ad abbassare di poco il livello originario di target che era posto a 28,48 dopo che nella giornata del 20 aprile scorso aveva fatto registrare un massimo a 28,30. Dopo questa ulteriore vendita vedremo domani se inserire nuovi ordini di acquisto sul mercato italiano.

DE LONGHI  (IT0003115950)  A  28,20.