Abbiamo piu' volte scritto negli scorsi anni con grande positivita' dal 2013 su Prysmian obbligazione convertibile, tasso 1,25%, scadenza 8 marzo 2018, strike price 22,3146, isin XS0901332337. Sul titolo abbiamo il massimo entusiasmo (anche per ragioni private familiari). L'unico neo di questa emissione sulla quale ci siamo sempre espressi positivamente era l'entita' dell'acquisto minimo: 100.000 euro, una cifra non facilmente raggiungibile come investimento da moltissimi risparmiatori.
Sono passati quasi cinque anni e la scadenza di questa obbigazione (liquida, in quanto emessi 300 milioni di euro solo in parte esercitati) si avvicina, la conversione è stata fissata a euro 22,3146. Poiché l'azione quota ben oltre 26,70 euro, la parita' percio' è poco oltre 120. Bloomberg in questo momento quota la proposta di unicredit che paga a 122,80 e vende a 123,30.
Ma l'acquisto di queste obbligazioni, per un gestore, è una mossa interessante, in quanto LIMITA I RISCHI se si teme un grande crac delle borse. Qui abbiamo la CERTEZZA che nel marzo 2018 avremo ALMENO 100 euro per obbligazione, oltre ad avere incassato la miserabile cedolina annuale dell'1,25% inoltre se Prysmian facesse entro un anno un aumento di capitale avremmo dei diritti da vendere (o si abbassa il prezzo di carico a secondo di quanto dice il regolamento).
In pratica se uno è ottimista entra su questo bond, paga un piccolo premio rispetto alla parita' ma ha un IMPLICITO stop loss. Non potra' perdere piu del 22% circa in un anno. Pensieri troppo pessimisti ? Ma la prima legge di borsa è "non prenderle" e se un'improvvisa discesa delle borse per fatti esogeni dovesse accadere sappiamo quanto perdiamo. Ricordo ancor oggi un crac sulla borsa americana di 30 anni fa che in un giorno ha perso oltre il 20%......e qui non c'erano stop loss che funzionassero.....
Sempre su Prysmian ricordiamo che sono in circolazioni anche 500 milioni di un nuovo prestito emesso pochi mesi fa a TASSO ZERO, convertibile a euro 34,29. Anche in questo caso il bond offre una discreta protezione in quanto nella peggiore delle ipotesi tra cinque anni si avra' indietro il capitale ma ovviamente lo strike "sembra" lontanissimo, il titolo deve salire del 30% almeno per rendere positiva l'operazione. Ma Prysmian ci ha finora mostrato che questo è spesso possibile come avvenuto per il bond che scadra' il 18 marzo 2018 che finora, tra aumento quotazioni e cedoline, ha reso piu' del 28% in quattro anni.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)