Il pescatore è la figura che più si approssima a quello che abbiamo fatto ieri sul portafoglio value (mean reverting): abbiamo piazzato diversi ordini limite più in basso delle quotazioni correnti. Il lettore è disorientato per una serie di ragioni che conosciamo benissimo (pratichiamo questo sport del mean reverting da una vita ed è un gioco molto professionale) e che riassumiamo:
- Se tutti questi titoli sono “buoni” da comprare perché noi aspettiamo che scendano di qualche X per cento correndo il rischio di perderli per sempre ? Non ci conviene affrettarci a comprarli ora ?
- Perché talmente tanti titoli da comprare ?
Le risposte sono “non risposte” nel senso che un titolo è buono da comprare in una ottica di mean reverting (compro quando scende contraria al compro quando sale del breakout) quando perde terreno e quindi lo si compra in basso, altrimenti non è buono. Quindi io compro se e solo se il titolo sprofonda. E più sprofonda più lo compro (ma deve essere buono ovviamente …) cioè vado a cercare una imperfezione del mercato e scommetto che proprio il mercato si stia sbagliando. Siccome non tutte le ciambelle nascono con il buco ecco che sono costretto appunto a mettermi in acquisto limite su diversi titoli e non solo su alcuni. Quindi il lettore che compra tutti i titoli MERCATO e non LIMITE commette un errore operativo e di logica.
So che se commentassi tutti i titoli uno per uno ci sarebbero frotte di lettori che si incamminerebbero sul sentiero stretto e pericoloso di acquistare immediatamente tutti i titoli senza nessuna remora e quindi mi astengo fedele al motto di alcuni trader per cui una azione non è nient’altro che un simbolo.
Vediamo invece alcune azioni italiane molto interessanti:
AVIO: siamo sui massimi, ci manca una congestione e si può andare
DEA CAPITAL: è la regina delle azioni oggi perché ha una congestione stretta e lunga a cavallo dei massimi pluriennali che fa voglia. Troppo illiquida per noi la lasciamo a quei lettori che amano il rischio
DIGITAL BROS: congestione stretta sui massimi storici. Spettacolo
RECORDATI: sui massimi pluriennali