Strategia Value


Innanzi tutto vorrei ringraziare Emilio Tomasini per questa bella opportunità che mi ha concesso: poter trattare un argomento a me caro, l’analisi fondamentale, su una prestigiosa testata giornalistica, rappresenta un piacere oltre che un onore. Non vorrei però trasformare questa rubrica in una banale trattazione teorica di argomenti già noti: nella letteratura finanziaria non mancano certamente i contributi. La finanza rappresenta un contesto nel quale ogni soggetto sviluppa una personale modalità operativa: esiste pertanto sia il trader che l’investitore value.  Assomiglia un po’ ad un mare dove si possono trovare sia un surfista che una nave da crociera: ognuno possiede un diverso obiettivo ed un differente mezzo attraverso cui conseguirlo. Qual è la migliore modalità operativa? Non è definibile a priori; ogni operatore risponde alla propria vocazione: un trader si considera soddisfatto quando riesce a chiudere una o più operazioni in utile nel giro di qualche ora, un investitore value ragiona su un’ottica di medio lungo termine analizzando parametri ben diversi.

Questa rubrica approfondirà  il mercato equity da una prospettiva value: si cercherà quindi di individuare e segnalare quelle realtà con un robusto profilo storico senza però perdere di vista quello prospettico. La finalità sarà quella di ricercare ed analizzare le azioni di società (italiane ed estere) ottimamente gestite, capaci nel tempo di saper generare elevati flussi di cassa creando valore agli azionisti.

La situazione attuale ha aggiunto un ulteriore manto di alea al futuro rendendo ancor più complicato il nostro lavoro. Per questo motivo, molte società hanno annullato i target annunciati nelle guidance precedenti senza indicarne nuovi. Nonostante ciò, i mercati, spinti anche dai massicci interventi straordinari delle banche centrali, stanno risalendo rapidamente provocando grande stupore tra gli operatori.

In una fase così complessa, in presenza di un orizzonte temporale di medio/lungo periodo, è ancor più necessario operare una severa selezione tra i titoli. Non conterà tanto il blasone del nome ma bensì la qualità storica/prospettica dell’azienda: ci potranno essere nomi noti ma anche qualche interessante sorpresa.

Si cercherà di individuare una short list dinamica che potrà variare a seconda delle opportunità che presenterà i mercato. Si commenteranno i parametri fondamentali più rilevanti ricercando tra di essi i driver attraverso cui si genera valore. Non verrà trascurata l’analisi tecnica e si segnaleranno i punti di svolta, i massimi e i livelli pivot. A prestissimo!

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